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OROSCOPANDO CON VOI

OROSCOPANDO CON VOI

L’estate è arrivata e, con essa, il nostro oroscopo hot per un’onda di piacere sotto il sole! 🌞
Pronti a farvi scaldare dai raggi (e non solo quelli del sole)? Quest’estate, le stelle non solo ti dicono cosa succederà nella tua vita, ma ti svelano anche dove finirà la tua lingua…e non solo quella! Da avventure infuocate a scoperte piccanti, ogni segno zodiacale ha il suo “clima sessuale” perfetto. Perché, diciamocelo, il caldo fa salire la temperatura…e le voglie!🔥
Preparatevi a navigare tra costellazioni, onde di piacere e un po’ di follia cosmica. E ricordate: il miglior segno dell’estate non è quello che brilla nel cielo, ma quello che accende la passione nella stanza. 🌙💋
Leggete e scoprite cosa dicono le stelle per voi…e se vi consigliano di scoprire qualcosa di nuovo sotto le lenzuola! 😉

♈ Ariete

(21 marzo – 19 aprile)

Lavoro: Con Marte che ti spinge come un cazzo in erezione, hai la testa piena di idee che vanno come un treno. Ma attenzione: non è sempre la velocità che conta. Se corri troppo, rischi di bruciarti e finire come uno che si butta a letto senza sapere cosa fare dopo. Lavoro e sesso non vanno sempre di pari passo, ma se li gestisci bene, il piacere di arrivare prima sarà solo il primo di tanti.

Amore: Sei come un cane in calore, pronto a scopare da mattina a sera se te lo chiedono. Non hai paura di lanciarti in una relazione di fuoco, ma occhio, Ariete: non tutte le fiamme devono essere accese con la benzina. Se vuoi mantenere il ritmo, fai attenzione a non perdere il controllo o finisci per essere solo un altro caso di sesso senza senso.

Si consiglia: Posizione dell’Antilope
Tu non hai tempo per strategie complesse: vedi, desideri, prendi. Ti ritrovi avvinghiato alla partner da dietro come un’antilope in calore durante il documentario di National Geographic. Selvaggio è dire poco.

♉ Toro

(20 aprile – 20 maggio)

Lavoro: Toro, sei come il cazzo in un angolo: solido, potente, ma a volte lento a muoversi. Però quando scatti, ti schianti come una spinta da cavallo. Ma attenzione: non passare tutto il giorno a pensare e ripensare. A volte, la cosa migliore è andare dritto al punto senza troppi preparativi. La pazienza è la chiave, ma nel sesso, ogni tanto devi essere pronto a sfogarti senza perdere tempo a fare i calcoli.

Amore: Ti piace il sesso lento e profondo, ma non sempre la calma è il massimo. Ogni tanto un po’ di frenesia non guasta. Se non prendi ogni tanto la botta giusta, finisci per sembrare uno che si fa domande su ogni movimento. Non essere un freno al piacere! Smettila di pensare troppo e comincia a scopare senza vergogna.

Si consiglia: Posizione del 69 Classico
Per te il sesso è come un buon pranzo: niente piatti esotici, solo roba gustosa e ben fatta. Cominci dal dessert, ovviamente, stendendoti comodo a ricevere (e magari resti lì tutto il giorno).

♊ Gemelli

(21 maggio – 20 giugno)

Lavoro: Mercurio ti fa sembrare uno che pensa troppo e agisce poco. Ma, hey, quando si tratta di sesso, sei un maestro nel fare tutto e niente allo stesso tempo. Se parli di lavoro, sembri un mago dell’inganno, ma quando si tratta di fare l’amore, ti piacerebbe essere il tipo che fa tutto di fretta e poi scappa senza dire niente. Sii un po’ meno incasinato.

Amore: Sei il tipo che ama sedurre con le parole e poi lascia che siano gli altri a fare tutto il lavoro sporco. Ma, credimi, non sempre va bene farlo solo con la lingua… Ogni tanto, scopa senza parlare! Vuoi fare l’amore in modo scatenato e impetuoso, ma poi parli così tanto che rischi di finire nel disastro. Un po’ di silenzio ti farebbe bene.

Si consiglia: Posizione della Libellula
Giocoso e curioso, come un bambino in un negozio di caramelle erotiche. Ti sdrai e lasci che la partner si giri, si muova, faccia… boh, cose. L’importante è che tu possa dire: “questa non l’avevo ancora provata!”
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♋ Cancro

(21 giugno – 22 luglio)

Lavoro: Con la Luna che ti fa sentire il grande protettore, sei sempre pronto a fare tutto per gli altri. Ma, cazzo, qualche volta devi fare qualcosa per te! Non pensare troppo al lavoro, fai l’amore, scopati la vita ogni tanto. Se metti troppo cuore nel lavoro, rischi di non sentirti più vivo. Così, quando arrivi a letto, sei solo un po’ stanco. Non è che il lavoro ti frega sempre? Lascia perdere ogni tanto!

Amore: Sei il tipo che ama profondamente, ma quando il sesso è sul tavolo, non si scherza. Ti piace fare le cose con calma, ma in estate, con Venere che ti bacia, datti da fare! La sensualità ti esploderà addosso. Basta parlare troppo e scopa come se fosse l’ultima volta! Sii un po’ più sfacciato, non perdere tempo.

Si consiglia: Posizione dell’Ostrica
Tu vuoi le coccole, i cuoricini e il contatto pelle a pelle. Ti avvolgi intorno a lei come una coperta emotiva e rimani lì, magari chiedendole se ha freddo. Più che sesso, è un abbraccio con dei bonus.

♌ Leone

(23 luglio – 22 agosto)

Lavoro: Sei il re della Giungla, Leone, e quando entri in una stanza, tutti lo sanno. Ti piace domare il lavoro, ma non pensare che il sesso sia lo stesso. Non puoi sempre essere il capo a letto. Ogni tanto, devi lasciar andare un po’ il controllo e farti dominare. Sesso da fuoco, non da farsa. Se non ti prendi una pausa, finirai solo per essere un’ombra di te stesso.

Amore: Ti piace il sesso da dominatore, ma lascia che ti dica: non sempre la forza è la risposta. A volte basta che ti lasci andare e fai scivolare la passione senza essere un cocky bastardo. Fai vedere quanto puoi essere selvaggio, ma fallo con classe. È il tipo di sesso che ti farà urlare il suo nome e il tuo. E sì, piacerà anche a te.

Si consiglia: Unione della Tigre
Tu non fai sesso, tu conquisti. E mentre lei ti avvolge con le gambe come una piovra affettuosa, tu ti senti re della giungla. Anche se siete sul letto di una casa Ikea.

♍ Vergine

(23 agosto – 22 settembre)

Lavoro: Sei il tipo che si perde nei dettagli, ma per favore, non farlo anche a letto. A volte devi smettere di fissarti sul perfezionismo e farti schiantare dal piacere. Se pensi troppo al lavoro e alla perfezione, quando arrivi a letto rischi di diventare solo un robot che fa sesso senza passione. Lascia perdere ogni tanto! Goditi la vita, il sesso, le avventure e smetti di fare sempre il perfetto ragioniere.

Amore: Ti piace il sesso ordinato, ma quest’estate è il momento giusto per mollare tutto e fare qualcosa di scatenato. Non essere così gentile! A volte hai bisogno di farla impazzire e non solo con il cervello, ma con il cazzo. Prenditi il piacere che meriti e lascia che la tua mente si rilassi per un po’. Basta con la ricerca della perfezione!

Si consiglia: Posizione del Gatto
Appari riservato, ma a letto sei un ninja affettuoso. Ti sdrai tutto sopra di lei, nascondendo la faccia dietro al collo come se avessi appena detto qualcosa di imbarazzante e ora vuoi scomparire.
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♎ Bilancia

(23 settembre – 22 ottobre)

Lavoro: Con Venere nel tuo angolo, sembri una divinità della diplomazia, ma quando si tratta di sesso, sei un po’ troppo carino. Cazzo, basta con le maniere dolci! Al lavoro, sei un perfezionista, ma a letto? Devi lasciare perdere i freni e goderti il momento. La vittoria arriva solo se smetti di fare il bravo ragazzo e ti butti, senza vergogna.

Amore: Sei il tipo che sa come sedurre con uno sguardo, ma a letto? Mi sa che sei un po’ troppo timido. Fatti sentire ogni tanto, Bilancia, dai tutto senza tenere nulla per te. Ogni tanto un po’ di rumore ci vuole! Lascia che la passione ti scivoli addosso, non fermarti troppo a pensare. E sì, fai le cose con un po’ più di velocità, lascia che il piacere ti invada senza chiedere permesso.

Si consiglia: Posizione della Rana
Tu lasci fare a lei, che sale, scende, dirige e magari nel frattempo risponde anche a una mail. Tu? Guardi negli occhi e sorridi. Non sei pigro, sei raffinato.

♏ Scorpione

(23 ottobre – 21 novembre)

Lavoro: Il tuo approccio al lavoro è da sex symbol, e te lo dico senza mezzi termini: sei un mago del potere e del controllo. Ma non pensare che la tua intensità sia solo da usare in ufficio. In amore, ti piace dominare, ma occhio a non sembrare solo un stronzo possessivo. Se non impari a rilassarti, finirai per bruciarti. E il sesso? Se non hai il tempo di sfogarti, stai solo costruendo tensione che ti farà impazzire.

Amore: Ti piacciono i giochi sporchi, e non ti vergogni di essere diretto. Ma, cazzo, Scorpione, ogni tanto lascia che anche l’altro prenda il comando. Non sempre devi essere tu a stravolgere la situazione: ogni tanto ti piace sedurre con le mani, con un sorriso che fa perdere la testa. Ma non esagerare! Se non sfoghi la passione, rischi di diventare solo un vulcano pronto a esplodere.

Si consiglia: Posizione della Pesca
Tu ami il sesso come uno chef ama cucinare: con dedizione, passione e zero limiti. Ti sdrai, lei si accomoda sulla tua faccia e tu inizi il tuo “lavoro” con la devozione di un monaco tantrico.

♐ Sagittario

(22 novembre – 21 dicembre)

Lavoro: Sei il tipo che ama correre e viaggiare. Non ti fermi mai, ma attenzione a non fare lo stesso in ufficio. Se ti spingi troppo, rischi di fare un buco nell’acqua. Non devi per forza essere il leader di ogni riunione. Ogni tanto, allenta un po’ la presa e lascia che qualcuno prenda il comando.

Amore: Ti piacciono le avventure. E se parliamo di sesso, non hai paura di provare di tutto. Ma attenzione, non essere sempre il tipo che scappa! Ogni tanto ti piace scoprire l’intimità, non solo il piacere effimero. Non devi sempre fare il cacciatore… lascia che ogni tanto ti facciano diventare preda. L’amore può essere anche un gioco di seduzione più sottile.

Si consiglia: Posizione dell’Incudine
Tu sei il tipo che entra in camera e dice “preparati a volare”. Lei si stende con le gambe piegate sul tuo addome e tu parti come un martello pneumatico in missione. L’azione prima di tutto!
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♑Capricorno

(22 dicembre – 19 gennaio)

Lavoro: Il tuo approccio al lavoro è spietato, e questo non ti fa stancare mai. Ma nel sesso, devi smettere di fare il calcolatore! Ogni tanto, il Capricorno deve imparare a rilassarsi e a perdersi. Non è sempre il caso di fare sesso da manuale. A volte basta semplicemente goderselo, senza pensare a tutto il resto.

Amore: Ti piace il sesso serio, ma ogni tanto devi essere un po’ meno serio. Se non impari a scioglierti, finirai per sembrare solo un robot che scopa senza passione. Lasciati andare! Se smetti di essere sempre così perfetto, il piacere ti esploderà dentro come una bomba.

Si consiglia: Posizione del Reverse Missionario
Classico, serio, efficace. Per te il sesso è come compilare un bilancio: preciso, ordinato, senza troppe sorprese. Ma ehi, funziona da secoli, quindi perché cambiare?

♒Acquario

(20 gennaio – 18 febbraio)

Lavoro: Se c’è qualcuno che può fare qualcosa di diverso, quel qualcuno sei tu. E mentre nel lavoro spingi per rompere le regole, a letto ti piace un approccio alternativo. Ogni tanto ti piace scoprire nuovi orizzonti, ma non lasciare che la tua testa voli via e ti faccia perdere il focus. Devi anche capire che la passione è un gioco che si fa in due.

Amore: Sei il tipo che non ha paura di fare sesso strano. Ma, fai attenzione: ogni tanto, rallenta, non è sempre necessario sperimentare con ogni posizione che vedi su Internet. A volte, è bello fare anche il semplice, lasciandosi andare con del sano, puro sesso.

Si consiglia: Posizione dell’Aeroplano
Tu sei troppo alternativo per i soliti occhi negli occhi. Lei si inginocchia, si lancia a braccia aperte come un deltaplano erotico e tu… decolli. Altro che missionario, questa è aviazione sessuale.

♓Pesci

(19 febbraio – 20 marzo)

Lavoro: La tua testa è sempre nelle nuvole, ma non puoi sempre sognare! A volte devi scendere un po’ e mettere i piedi per terra. Anche tu, Pesci, devi imparare a mantenere il controllo. Ogni tanto, prendi il comando senza pensare troppo e senza perdere tempo.

Amore: Sei il tipo che vive per il sesso romantico, ma problemi a lasciarti andare e seguire il flusso, ma attenzione a non perderti nel tuo mondo di sogni e desideri. Devi risvegliare il fuoco e mettere un po’ di frenesia nel mix. Il sesso non è solo poesia, Pesci, ogni tanto devi sentirlo sulla pelle e godertelo come se fosse l’ultimo.

Si consiglia: Posizione della Foglia
Tu sei poetico, tenero, avvolgente. Ti sdrai di lato, lei ti si incolla tipo velcro e vi intrecciate in un origami umano che include sospiri, sussurri e forse anche un po’ di pianto commosso.
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E così, le stelle hanno parlato e ci hanno permesso di giocare insieme! Ora tocca a voi verificare dove vi porterà davvero questa estate caliente. Non dimenticate però di fare un salto dalle ragazze di Luxury Line, pronte a soddisfare ogni vostro desiderio più bollente e magari ascoltare le vostre avventure estive. 💋🔥
Alla prossima, e che la passione sia sempre con voi e…con noi! 😉

Tuleena 🌟

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La coinquilina che non sapevo di volere

Racconti erotici lesbiche: la coinquilina che non sapevo di volere

Io e Martina siamo amiche da anni, quasi dieci, e da un paio di mesi sto vivendo a casa sua mentre fanno dei lavori di ristrutturazione nella mia. Entrambe lavoriamo in smart quindi passiamo tantissimo tempo insieme e qualche volta mi è capitato di partecipare alle sue chiamate erotiche. Certo, l’ho trovato divertente, a tratti stuzzicante, ma mai avrei pensato ad un’esperienza saffica, eppure…

Sarà stato a preparare insieme le arancine, sarà stato qualche bicchiere di Marsala di troppo, sarà stata la playlist degna di un porno lesbo ma quella sera c’era qualcosa di diverso.
La partita dell’Inter ebbe inizio e noi ci accomodammo sul divano, le cosce e le braccia a contatto e i nostri sguardi che indugiavano l’una sull’altra.
“Hai mai pensato a…” disse lasciando la frase in sospeso.

Primo bacio tra donne

“A cosa?” domandai e lei sorridendo “a noi in un altro modo”. Le parole restarono a mezz’aria, come un sussurro erotico in una stanza ferma, nessuna delle due si mosse, forse per paura che il desiderio di intimità femminile potesse spezzare qualcosa.
Allungai la mano verso la sua coscia, un gesto apparentemente semplice ma bastò per accendere la scintilla.

Lei mi prese il polso e mi guidò sul suo corpo. “Non so ancora bene cosa voglio ma di certo so con chi” mi sussurrò all’orecchio e in quel preciso istante capii l’effetto che la sua voce aveva sulle lesbiche e sui clienti del telefono erotico: era come il ghiaccio sulla pelle d’estate, un brivido percorse la mia schiena. Volevo ancora che mi parlasse così.

Invece mi baciò, fu lento, un po’ timido ma pieno di curiosità. Non avevo mai pensato di baciare una donna ma in quel momento mi sembrò la cosa più naturale del mondo, avevo solo voglia di assaggiarla, assaggiarla dappertutto.
Il ritmo cambiò in fretta, le labbra si cercavano e le lingue si intrecciavano come se si conoscessero da sempre.
Visto che il desiderio di quel bel corpo femminile stava aumentando in modo esponenziale decisi di farmi più audace.

Coinquiline e passione

Le sfilai la maglietta e, dopo averla ammirata per qualche istante, baciai la sua pelle morbida, proprio come si legge nelle storie erotiche tra lesbiche, mmm sapeva di buono.
La leccai dal seno verso l’addome, mi bloccai sul bordo dei suoi pantaloncini sentendola tremare. Tremava, sì, ma per il desiderio.

“Ti voglio” disse, così, crudo e semplice, perché bastano due parole a trasformare una fantasia erotica in una vera e propria esperienza saffica.
Andammo in camera da letto, mi fece stendere dolcemente e si mise sopra di me. Mi sentii scoperta ma al tempo stesso bruciavo dalla voglia.
La sua lingua ha disegnato traiettorie che non dimenticherò mai e quando arrivò tra le mie cosce ogni timore svanì.

Le sue dita erano lente e sapienti, trovarono subito il mio ritmo, il mio bisogno.
E la sua bocca, dio la sua bocca, mi assaggiava come fossi stata un succulento frutto maturo e io ho gemuto il suo nome, pregandola di continuare.
Il mio corpo si muoveva al suo ritmo, senza pudore, senza vergogna e quando venni fu un’ondata travolgente.

Lei mi guardava mentre mi riprendevo e si succhiava le dita bagnate del mio piacere. “Sei bellissima così ma adesso voglio sentire cosa sai fare tu”.

Desiderio femminile

Ci scambiammo di posto, volevo riprendere da dove ero rimasta ma le sue mani affamate mi tirarono a sé, mi limitai a baciarla ma non la assecondai, volevo godermi ogni centimetro di quel bel corpo.

Scesi sui seni, morbidi e tesi, li accarezzai con la lingua poi andai più giù, verso il punto nel quale il piacere pulsava più forte. “Ti prego continua, leccami”. L’ho assaporata lentamente ma avidamente. I suoi gemiti mi guidavano, il suo corpo si arcuava sotto di me e io mi sentivo potente.
Le mie dita dentro di lei, la mia lingua su di lei e il suo respiro che accelerava. La sua intimità femminile era mia e adorai farla venire ma non contenta volli farla venire ancora. Era come una droga.

Alla fine restammo lì in silenzio, nude ed intrecciate, con le mani che ancora cercavano il contatto.
Quella notte non dormimmo, sperimentammo nuovi modi per desiderarci.
“Ma l’Inter?”

Chiama Martina per chiederle e farti raccontare tutti i dettagli, guarda nei turni e sul semaforo quando la puoi trovare.
Se invece vuoi leggere un’altra storia erotica con accenni lesbo qui (bentornato amore).

Alessia

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Chiacchiere piccanti con Sara

IL SALOTTO HOT DI LUXURYLINE: CHIACCHIERE PICCANTI CON SARA

INTERVISTA A SARA: TRA DOLCEZZA, PASSIONE E TANTO CARATTERE

Martina: Ed eccoci di nuovo qui, nel magico mondo delle chiacchiere piccanti. Ormai lo sapete anche voi: nella grande famiglia di Luxuryline resta solo il meglio, yeah! E se è vero (è vero, è vero) che una voce sa accendere desideri, fantasie e far volare l’immaginazione, oggi abbiamo il piacere di farci raccontare il proprio mondo da uno degli ultimi acquisti della vostra linea erotica preferita, una voce giovane e fresca che vi fa volare alto, mettendo un po’ di sale (e tanto pepe) anche nelle giornate da mensa ospedaliera.
Per me, ma soprattutto per voi…Sara 119! Pronti a scoprirla?
Ciao Saretta! Benvenuta nel nostro salottino hot.

Sara: Ciao Martina, che presentazione, grazie! E ciao anche a tutti i nostri lettori! È un piacere essere qui a raccontarvi un po’ di me…o almeno quella parte che magari in chiamata non si ha tempo di affrontare.

M: Eh, lo so io cosa affrontate in chiamata, monellacci. A me invece interessa sapere una cosa che non chiedo proprio mai a nessuna (bugia). Com’è iniziata la tua carriera nella linea erotica più meravigliosa del mondo? Ricordi la tua prima chiamata?

S: È iniziata quasi per caso: ho digitato su Google “lavori che si possono fare online” ed eccomi qui. Ricordo benissimo la mia prima chiamata: ero tesa come un filo di lingerie appena allacciato. Ma dopo i primi minuti ho capito che mi stavo divertendo davvero, mi sono lasciata andare…ed è andata.

M: Perché hai scelto proprio il nome “Sara”? C’è un significato?

S: Nessun retroscena complicato. Mi piaceva il suono: dolce, semplice, diretto. L’ho detto a voce alta, e ho sentito che mi somigliava. Funzionava. E così, da quel momento, per chi sa come cercarmi, sono Sara.

M: E voi sapete come cercarla, sì? Codice 119, solo qui su Luxuryline (quando esagero coi mini spot ditemelo eh).
Sara è un personaggio o c’è molto di te?

S: Sara è un personaggio, certo…ma con le mie curve e il mio cervello ben acceso, “con le mie discese ardite e le risalite”. Non è una maschera però, diciamo che è una versione “selettiva” di me: mostra solo ciò che vale la pena svelare, in base a chi ho dall’altra parte. C’è chi mi provoca con intelligenza, chi entra in punta di voce, chi osa davvero. E io rispondo di conseguenza.
Sara è fatta di sfumature, di pieghe, di pulsazioni. Non è mai uguale, perché non c’è un copione da seguire (e anche se ci fosse non credo lo seguirebbe).
Insomma, non sono mai la stessa due volte. Perché ognuna delle persone che chiama è a suo modo unica. E io lo sento.

M: At the face! Va bene, ma in generale, tutti questi “unici” maschietti, cosa ti chiedono più spesso al telefono?

S: Di sentirmi godere. È la richiesta più frequente sì.

M: Sì, in effetti è un classico intramontabile. 

S: Per molti c’è qualcosa di profondamente eccitante nel sentire il nostro piacere, come se fosse una conferma, una conquista, un piccolo trionfo personale. No? E del resto spesso…lo è.

M: Ti vedo sempre rossissima, immagino che ormai tu abbia dei clienti abituali. Ci sono quelli che ti raccontano anche i drammi con la suocera?

S: Con la suocera? Beh, sì, ho clienti che mi chiamano regolarmente e con alcuni si è creato anche un legame carino, di confidenza, ma scusa eh…difficilmente con me pensano alla suocera. In questo mondo, la suocera sparisce come un brutto ricordo e lascia spazio solo a pensieri molto più…interessanti.

M: Ahahah. Hai ragione, hai ragione. Sei un pensiero molto interessante tu. Ma invece la fantasia più assurda che ti abbiano mai raccontato?

S: Ho ascoltato così tante fantasie che ormai “assurdo” è diventato un concetto molto elastico. La verità? L’assurdità sta negli occhi…anzi, nelle orecchie in questo caso, di chi ascolta. Per me, tutto è credibile. Basta crederci!

M: In effetti siamo tutte ragazze di fede. Abbiamo fede in voi raga’, che non ci diciate maaai cazzate! Hihi. Va bene, mi assumo la responsabilità per quanto detto. E la fantasia più dolce, Saretta?

S: Qualcuno è stato sorprendentemente dolce, e non solo perché ha evitato la parola “scopata” (che già di per sé è un piccolo miracolo), ma perché ha parlato di “fare l’amore”. E dopo, mi ha detto che avrebbe voluto abbracciarmi. Rimanere lì, un attimo in silenzio, con il respiro ancora addosso. L’ho trovato tenerissimo. E un po’ raro.

M: Sssì. Tieni d’occhio la glicemia però eh. Dimmi, dimmi, c’è qualcosa che non faresti mai, nemmeno per gioco, al telefono?

S: Una volta avrei detto “sì”. Ora so che tutto dipende dal contesto, da chi ho davanti e da come mi sento. Certi limiti cambiano forma.
Ma c’è un punto fermo: i minorenni sono off-limits. Sempre. Senza eccezioni. Senza giochi.

M: Ecco! E ribadiamolo a quelli duri d’orecchio!! ‘Nnamo avanti, va!
Quanto conta la voce in questo lavoro secondo te e cos’altro conta?

S: La voce eh, conta eccome. Ma conta di più come la usi. La voce è uno strumento, ma non basta avere un’arpa se non sai suonarla. Il contenuto, il ritmo, l’ironia, anche la sfrontatezza…quelli fanno la differenza.
Non esiste una “formula segreta”. Ma accogliere l’altro, in tutti i sensi, funziona sempre, no?

M: Eh certo. Non ti parleranno dei loro piani per far fuori la suocera, ma ti sarà capitato però di sentirti una psicologa sexy?

S: Eheh. Sì, quello capita spesso in effetti. Ci sono chiamate in cui faccio più terapia che dirty talk. Ma lo ammetto: mi piace scardinare le corazze. È sexy anche quello, o no?

M: Sì sì, assolutamente. 

S: E poi, se posso aggiungere una cosa, diciamolo, stare sdraiati sul lettino o sul divanetto può avere risvolti ben più…stimolanti di una semplice seduta! Naturalmente, massimo rispetto per chi la psicologia la fa davvero: io al massimo li spoglio dell’anima. E qualcos’altro.

M: Ma chissà cosa sarà mai questo “qualcos’altro”! Ve l’avevo detto che è una peperina raga’. Parliamo un attimo della tua vita…extra-telefonica sotto le lenzuola? Dopo tutto quello che senti ogni giorno, riesce ancora qualcosa a sorprenderti davvero, a lasciarti a bocca aperta?

S: Diciamo che, dopo certe telefonate, il mondo reale fatica a tenere il passo. Non mi scandalizzo più da un pezzo, e no, non spalanco la bocca facilmente…a meno che non ci sia un motivo valido. Ci sono ovvi validi motivi e, ogni tanto, funziona eccome l’ovvio, quando trova il ritmo giusto.

M: Ovvio! Ovvio! Che consiglio daresti a chi chiama la nostra linea erotica per la prima volta?

S: Non preoccupatevi di fare bella figura o di sembrare “perfetti”. Qui non vi conosciamo e, credetemi, è proprio questo il bello: potete essere esattamente come siete (o come vorreste essere), lasciarvi andare senza filtri, confidare qualche segreto che non direste a nessun altro. Insomma, fatevi questo regalo senza paura.

M: E a chi giudica il tuo lavoro senza saperne nulla?

S: Consiglio una bella doccia fredda. O un hobby, possibilmente non giudicante. Il bigottismo è noioso, ma soprattutto sterile. La sessualità repressa fa danni. Noi però li ripariamo e direi che ci divertiamo pure.

M: Amen sorella, yeah! Dimmi sorella Sara, usi oggetti o suoni per rendere tutto più credibile quando fai sesso al telefono?

S: Oh sì. Il dildo è un ottimo attore non protagonista: realistico, coinvolgente. A volte più eloquente di certe parole.

M: Non ho dubbi. Hai mai ricevuto proposte fuori dal telefono tipo “molliamo tutto e fuggiamo insieme”?

S: Proposte tipo “molliamo tutto e fuggiamo insieme”? No, ancora niente di così romantico. Però, sai com’è, Martina, capita spesso che chi chiama confonda questo lavoro con un’agenzia matrimoniale o un servizio di escort ed è una cosa che mi scoccia parecchio. Il nostro è un lavoro, e va rispettato come tale! Il mio regno è la voce: con quella, senza nemmeno vedersi, riesco a creare un’intesa erotica e coinvolgente da fare invidia a “Bridgerton” o “Sex/Life”!

M: Ahahah. Provare per credere cari ragazzi! Chiamate Sara 119 e non ve ne pentirete. Dopo lo spot, andiamo avanti. Una fantasia che ti sei portata a casa, c’è?

S: Ce n’è una che non riesco a lasciar andare, quella di avere qualcuno al guinzaglio da “torturare” un po’…e allo stesso tempo da cui farmi servire. Mi piace il gioco di potere, la sensazione di controllo che dà quella dinamica, la sottomissione che si nasconde dietro. Mi stuzzica quel mix di dominazione e intimità, anche quando il turno è finito. Una specie di piccolo segreto che porto con me, perché dai: chi non ha voglia, ogni tanto, di comandare un po’ e farsi viziare?

M: Viziateci, viziateci! E hai un outfit “segreto” o un capo d’abbigliamento che ti fa sentire subito più sensuale, anche quando sei al telefono?

S: Sì: biancheria di pizzo nero abbinata a pantaloncini di raso con dettagli in pizzo. Anche se sono al telefono, indossarli mi dà quella carica in più, come fosse un piccolo rituale che mette in moto tutta la magia.

M: Chiamiamola “magia”, sì. Fuori dal lavoro, quali sono le tue passioni o abitudini quotidiane? C’è qualcosa di semplice o normale (escludiamo il portare al guinzaglio i maschietti) che fai e che nessuno si aspetterebbe da un’operatrice di linea erotica?

S: Di cose semplici e normali ne faccio tante, perché amo la semplicità. Ad esempio, mi rilassa ascoltare le sigle dei cartoni animati! Per rilassarmi davvero, invece, pratico yoga e faccio lunghe passeggiate in città con la musica a palla nelle orecchie. Una mia grande passione sono le lingue asiatiche e la cultura in generale: tra lingue e cul…tura, direi che sono sempre “sul pezzo”.

M: Un bel “pezzo” sì, sì. Non so se hai avuto la (dis)grazia di leggere qualche mia intervista passata…ma ormai è tradizione che io concluda in panni marzulliani. Significa semplicemente: fatti una domanda e datti una risposta!

S: Ahah, ok. Allora, la domanda che mi faccio è: “Ma perché esisto?”.
E la risposta, adesso, la conosco: per far felici i miei ascoltatori, accendere la loro fantasia…e, beh, anche darmi piacere. D’altra parte, se non mi diverto io, come posso far divertire loro?

M: Ecco, lo sapevo che mi tiravi fuori la perla finale! Giusto! Sei proprio un bel mix di dolcezza, ironia e sexytudine. Grazie davvero, Saretta, è stato un piacere chiacchierare con te.

S: Anche per me. Magari ci si sente in orgia con te. E a tutti voi lettori un saluto e un grande bacio dalla vostra Sara!

M: Oh, e a me cosa resta da dirvi se non che potete chiamare Sara 119 e darle il vostro feedback solo qui su Luxuryline la linea erotica che più erotica non si può? Questo: controllate la pagina del semaforo per vedere se Sara è in linea e, se non lo fosse, date pure una sbirciata ai suoi turni. Nella sua pagina, poi, potete ascoltare la sua voce quando volete ma non riceve commenti, quindi, se voleste scriverle qualcosa, anche per un appuntamento fuori turno, dovete passare per la mail contattami@luxuryline.it

Fate divertire la nostra Saretta e divertitevi con lei!
Adesso è davvero tutto! Ciau.

Martina

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Chiacchiere piccanti con Serena

IL SALOTTO HOT DI LUXURYLINE: CHIACCHIERE PICCANTI CON SERENA

Intervista a Serena: il ritorno della voce che non si dimentica

Martina: Alcune voci non si dimenticano. E la protagonista di questa intervista è proprio una di quelle. Ironica, carnale, colta, diretta, è tornata su LuxuryLine dopo una lunga pausa. Col suo tono caldo e disinvolto e il mix esplosivo di energia ed erotismo ha già sedotto molti di voi. Di lei so che non si censura mai, e allora vi va di conoscerla meglio attraverso questa chiacchierata? Ecco a voi…Serena! Ciao Sere, benvenuta nel salotto hot di LuxuryLine.

Serena: Ciao a te e a tutte le persone che ci leggono.

M: Iniziamo subito con una domandina facile facile. Come e perché sei nel mondo delle linee erotiche? E nel tuo caso, aggiungo, perché poi sei andata via e soprattutto, perché sei tornata (nel senso buono eh)?

S: Ho cercato online lavoro da casa a pagamento perché era un periodo abbastanza difficile e avevo bisogno di una distrazione e qualche soldo in più. E ho trovato casa. Sono andata via perché purtroppo negli anni ho conosciuto una persona sbagliata, che mi ha risucchiata nel suo buco narcisista e manipolatore e mi ha convinta che non potevo assolutamente lavorare in una linea così per rispetto al mio onore. Cavolate! Il giorno dopo che l’ho lasciato ho ricontattato la responsabile scusandomi per l’abbandono di anni prima e chiedendo se fosse possibile riavere il mio posto, perché tutto ciò mi mancava.

M: Beh, perdonami il gioco di parole, è un onore riaverti qui! Qual è la cosa che trovi più divertente di una linea erotica?

S: Ci sono alcune fantasie che ho scoperto grazie alle persone che chiamano e ogni tanto quando le metto in pratica, rido.

M: Sarà contento il tuo partner quando gli ridi in faccia!
Ricordi ancora la prima chiamata a LuxuryLine? È stato un battesimo di fuoco o “soft”?

S: É stata divertente. Ero in giro, per un’emergenza, stavo mettendo la benzina, il benzinaio mi guarda e mi chiede: “quanto faccio?” e io per rispondere sia a lui che al cliente al telefono dissi: “metti dentro tutto e pompa”. 

M: Sono morta dal ridere.

S: È stata sicuramente indimenticabile.

M: In tema di cose che non si dimenticano, c’è un personaggio letterario in cui ti ritrovi?

S: Madame Bovary, perché come lei condanno apertamente quelli che per me sono gli aspetti più deleteri del Romanticismo e cioè la tendenza a evadere la realtà privilegiando l’illusione, quando la realtà è inadeguata.

M: E invece ti faccio evadere un attimo: se, nella realtà, potessi scegliere di essere una supereroina, chi saresti e perchè?

S: Vorrei essere Wonder Woman solo per la possibilità di non ammalarsi mai, sono una persona molto ipocondriaca.
L’ipocondria è il mio blocco più grande, mi fa andare in ansia e di paura. Questo é molto invalidante nella mia vita.

M: Però, se posso permettermi, ti conosco come una ragazza tosta. Immagino che avrai le tue tecniche per supportarti. Anche i nostri Utenti aiutano?

S: Il mio aiuto é la 4-7-8, una tecnica di respirazione. Appena sento che il panico sta per arrivare inspiro 4 secondi, trattengo 7 e butto fuori 8 secondi. E gli utenti sì, mi aiutano, soprattutto se rischio di soffocare durante un rapporto orale. (ride)

M: Ti amo. (rido anch’io raga’)
Hai qualche paura, qualche fobia, a che ci siamo?

S: Molte. Moltissime. Quanto tempo hai?

M: Va bene, te ne suggerisco una io e vediamo se l’hai provata. Ti è mai capitato di fare sesso con la paura di essere scoperta?

S: Non ho paura di essere scoperta, anzi la trovo una cosa super eccitante.

M: In generale, c’è un posto singolare dove lo hai fatto e/o dove ti piacerebbe farlo?

S: L’ho fatto nella sala ristoro dove mangiano i miei colleghi a lavoro.

M: Ti chiederei maggiori dettagli ma lascio ai lettori il piacere di scoprirli chiamandoti.
Oltre che coi nostri amici sulla linea, guardi spesso porno da sola o con eventuale partner?

S: Assolutamente, ovvio.

M: Hai un genere preferito o saltelli un po’?

S: Medical, lesbo e orgia.

M: Restiamo in tema sesso. La cosa che più ti irrita che faccia l’eventuale partner?

S: Chiedere con insistenza sesso anale. Non apprezzo.

M: Non apprezzi l’anale o le richieste “martellanti”?

S: Le richieste martellanti. Ma qui ho risposto in modo troppo personale credo, perché il mio ex era uno schifoso di merda quindi mi é venuto di istinto. Comunque mettiamo le richieste martellanti e quelle che provocano dolore, perché sono convinta che il sesso non debba fare male.

M: E se l’eventuale partner dovesse “sbagliare”, glielo diresti?

S: Sì, non sono una che si tiene niente in gola.

M: Eviterò di fare battute scontate. E ti è mai capitato che qualcuno si sia sentito “offeso” dalle tue osservazioni? Anche qui in linea?

S: Assolutamente sì. C’è qualcuno che non vuole che “fingi” ma si arrabbia quando sei estremamente onesta.

M: Eheh e lì ti verrebbe da… Ti piacciono le parolacce? Quella che ti scappa più spesso? Non per forza mentre sessi eh.

S: Mi scappano tante parolacce e tante bestemmie. Quasi sempre porca troia, puttana ladra e p**** Dio.

M: Parlando invece in generale di Serena come compagna di letto, quali aggettivi useresti?

S: Divertente, leggendaria, erotica.

M: E oltre all’essere molto umile (hihi), nella vita quotidiana invece com’è Serena? Ti riconosci pregi o difetti che spiccano?

S: (sorride) Tantissimi. Un pregio è che sono sincera, non mento mai, non dico bugie, anche perché la mia faccia parla. Questo ti dirò è proprio uno dei miei più grandi difetti: non sapendo controllare le espressioni facciali, spesso mi metto nei casini!

M: Non menti mai a parte quando dici che non mi sopporti, giusto?

S: (ride) Che stupida! Se mi conoscessi dal vivo…

M: Chissà, prima o poi magari avrò anche questo onore!
Come ricorderai, al telefono invece ci è capitato di orgiare insieme, e lì ho scoperto la tua passione per le scarpe. Facci qualche esempio di mise per uscire in contesti variegati, dalla testa ai piedi appunto: uscita con amici, primo appuntamento, supermercato. Fai tu.

S: Oh sì, adoro le scarpe!! Ne ho più di 100 paia di tutti i tipi (in questo preciso momento ne ho appena comprato un altro online). Allora…
Amici: mocassino con tacchetto, jeans e top croppato e giacca.
Primo appuntamento: abito nero con schiena scoperta accollato, intimo di pizzo nero senza reggiseno, scarpa tacco 12 di vernice nera e suola rossa.
Supermercato: jeans, canotta, scarpe da tennis.

M: E chissà dal benzinaio!!
Che voto daresti a Serena da 1 a 10 nei diversi ambiti della tua vita? Anzi no, fatti una recensione, vai!

S: Serena è un’anima particolare: rigida su alcuni argomenti e super flessibile su molti altri; dà estrema importanza ai rapporti personali e alla persona come essere umano; ama il sesso in ogni sua piccola sfumatura ed è sempre curiosa nello scoprire cose nuove. Insomma, sono affamata, curiosa, gentile. Ma non conviene mai farmi arrabbiare.

M: Capito ragazzi? Trattatemela bene, grazie!
Sere, abbiamo terminato e, come i nostri affezionati lettori sanno, è il tuo momento all’interno del tuo momento: poniti una domanda (qualcosa che avresti voluto dire ma non ti ho dato modo per via delle mie sciocche domande) e dacci la risposta.

S: Serena sei arrivata dove volevi arrivare, ti vergogni o penti di qualcosa?
No, ancora no. Mi mancano troppe cose, ho quasi vissuto 10 vite ma ne voglio vivere ancora altre 10. Non voglio morire la più ricca del cimitero e nemmeno la più puritana.
Meglio una vita di rimorsi che rimpianti.

M: Perfetta Sere! Che dire? Grazie della disponibilità. Non avevo dubbi che mi avresti dato soddisfazioni!
Vuoi salutare i nostri lettori? 

S: Ciao ragazzi! Vi aspetto caldi e numerosi al codice 111. Non dimenticatevi mai di me, sono tornata e non ho intenzione di andare via.

M: No, no, non va da nessuna parte. E per le persone ansiose più che mai di chiamare Serena 111, ricordo che potete controllare quando trovarla online visitando la pagina dei turni e se volete potete visitare la sua pagina e scriverle un commento. In alternativa, come già saprete, potete mandare una mail a contattami@luxuryline.it per scriverle in modo più privato o magari per concordare un appuntamento fuori turno.

A me non resta che salutarvi e ricordarvi, come sempre, di divertirvi e farla divertire.
Ciau!

Martina

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Omosessualità. Non dirmi che…

Omosessualità. Non dirmi che…

Miti da sfatare

Cosa mi tocca fare ancora nel 2025! Sebbene la società abbia fatto tanti passi avanti (non ancora abbastanza, a mio parere) rispetto ai diritti civili, purtroppo (e lo sottolineerei mille volte se non rendesse poi difficile la lettura) pare che il cervello di alcune persone perda il contatto con la realtà pronto a nutrirsi solo di favolette e pregiudizi.
Bel belle e a mani giunte molte persone difatti si ritrovano ancora a pronunciare frasi che non solo risultano essere del tutto prive di fondamento, ma che corrono il rischio di essere dannose.
In queste righe, cercando di mantenere un certo contegno, vi riferirò di quelle che, ahimè, mi è toccato sentire di recente: “l’omosessualità è contro natura”, “si sceglie di essere omosessuali, per moda o imitazione”, “il sesso esiste per procreare” (non ridete per favore, il meglio deve ancora venire) e dulcis in fundo “Dio ha creato Adamo ed Eva, un uomo e una donna”.
Parrebbe inutilissimissimissimo ribadire che nessuna di questa affermazione è supportata né dalla signora Scienza né dalla signora Chiesa, ve’ raga’? Eh! Eppure…

L’omosessualità è naturale. Punto.

Visto che a certe persone piace tanto parlare di “natura”, sappiano allora che l’omosessualità è presente in oltre 1.500 specie animali: pinguini, elefanti, leoni, ma anche (e non dovrebbe sorprenderci) in tanti uccelli. Non sto qui ad elencarli tutti ma fate pure una qualsiasi ricerca nel web per averne conferma. Riflettete un attimo prima di sparare cazzate, no? La natura è ricchissima di esempi di individui attratti dallo stesso sesso. E non osate dire che sono “scherzi” della natura eh!

La scienza lo dice da mo’: l’omosessualità non è una malattia né una scelta

Le principali organizzazioni scientifiche mondiali, come la Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’American Psychiatric Association (APA), hanno ormai da decenni appurato che l’omosessualità non è un disturbo da correggere, né una “devianza” da curare. È semplicemente (sentite come suona bene questa parola?) un orientamento sessuale, proprio come l’eterosessualità. È stato ampiamente dimostrato che l’orientamento sessuale non è il frutto di una scelta cosciente, né di un’influenza esterna, ma è determinato da una complessa interazione di fattori genetici, ormonali e ambientali. Tutti questi fattori, attenzione per favore, non è che ci rendano omosessuali se qualcosa va storto. Ci rendono anche eterosessuali. È chiara la differenza? Non si nasce in un modo determinato a priori per tutti! Secondo la genialità sopraffina di talune persone poi, se io vedo due persone dello stesso sesso baciarsi, di lì a boh, tre mesi, mi verrà voglia di baciare una ragazza a caso. Cervello in pappa proprio: l’unica che slinguazzo sempre con piacere si sa, è Alessia, e non solo in bocca (ma questo è un altro discorso). Non si diventa gay per imitazione o per influenze sociali!!! E se proprio dobbiamo dirla tutta, con tutti i rischi che corrono le coppie gay a girare per strada anche solo tenendosi per mano, sarebbe piuttosto masochistico, da parte loro, sbandierare un orientamento sessuale solo per capriccio.

Il sesso non è solo per procreare

L’argomento “il sesso serve solo per procreare” è interessante…mi fa davvero tanto ridere perché è argomento mooolto ricorrente contro l’omosessualità solo finché non si ricorda che anche le coppie eterosessuali sterili, anziane o con preservativi fanno sesso. Ma perché lì non si grida allo scandalo? Stranamente, chi invoca la “natura” contro l’omosessualità spesso dimentica le crisi di panico quando la scatola dei preservativi nel comodino è vuota o si ha un minuto di ritardo nel ciclo benchè si sia sessato con preservativo, pillola, retromarcia e preghiere (classico, no? “Oh dio, sì, sì, ancora”)! Ma evidentemente, l’indignazione funziona a intermittenza. Al di là del piacere della carne quando si sessa, e dei benefici ormai universalmente noti di una bella scopata, il sesso è anche un atto di intimità, affetto e connessione. Non è solo puro istinto biologico quello che ci spinge a venirci addosso l’un l’altro. Ma sarebbe troppo facile parlare della bellezza del sesso scrivendo su un Blog di una linea erotica (chiama le sexy ragazze di Luxury Line…e questo era dovuto).

La contraddizione della “Genesi” e della scienza

La cosa buffa? Alcuni cattolici rifiutano ciò che dice la signora Scienza anche quando la stessa signora Chiesa lo ha accettato. Ma si sa, a volte scrollarsi di dosso determinate credenze è più difficile che fare un backup di Whatsapp. Però qui mi faccio seria perché non vorrei offendere nessuno. Molti dei critici dell’omosessualità si rifanno alla Genesi come a una verità assoluta, interpretando letteralmente i racconti biblici e quando gli si nomina l’evoluzione rispondono con un allarmante “ma evoluzione cosa?”. Ohmmm. Manteniamo la calma! Contrariamente a quanto pensano in molti, la signora Chiesa cattolica non è rimasta “fossilizzata” sull’idea che l’uomo sia stato fatto con un po’ di fango in un pomeriggio e, pur mantenendo una posizione tradizionale su certi aspetti morali, ha accettato ufficialmente la teoria dell’evoluzione rifiutando al contempo l’idea di un universo creato in sette giorni letterali. L’enciclica Humani Generis del 1950, ad esempio, sancisce che l’evoluzione non sia incompatibile con la fede cristiana (a patto che Dio ci metta l’anima, letteralmente) e che, anzi, essa sia parte del suo piano. In breve: sì, l’uomo viene dalla scimmia, ma l’anima viene da più in alto. Insomma raga’, certe persone paiono cadere, a mio parere, in una contraddizione piuttosto evidente: da un lato, si rivendica la “verità” dei testi sacri, ma dall’altro si ignora l’evidenza scientifica e i progressi della loro stessa fede.

Se tutta questa buona volontà nel cercare azioni peccaminose nel comportamento altrui venisse indirizzata nel sorridere di più alla vita, nel godere con l’altro e dell’altro, forse, e dico forse, staremmo tutti davvero meglio e io non avrei sentito l’esigenza di scrivere questo articoletto.

Che dire infine a voi che siete arrivati fino in fondo?
Oh, sì, il mio solito consiglio: divertitevi (nel rispetto dell’altro, ovvio) e fate divertire!
☮&♡

Martina

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Racconti erotici di dominazione: la mia prima volta da sottomesso

Racconti erotici di dominazione: la mia prima volta da sottomesso

Non credevo nei racconti erotici di dominazione, pensavo fossero esagerazioni, quelle cose che si leggono solo nei romanzetti, fantasie estreme distanti anni luce dalla realtà. Poi… Poi è arrivata lei che con una sola parola ha sgretolato tutte le mie certezze.
“Inginocchiati!” Non c’era rabbia nella sua voce, solo controllo e io ho obbedito, senza pensare, senza riflettere, come fosse un automatismo.
Mi aspettavo di vederla sorridente, avvolta da un sexy vestitino colorato, pronta per la nostra prima uscita; invece indossava un completo di latex nero, il sorriso era più da pantera affamata che da gattina emozionata e altro che tavolo a lume di candela! Le candele c’erano ma per essere usate su di me.
Ed è così che ebbe inizio la mia prima volta da sottomesso.

Dominazione femminile: tutto inizia con un sì

Eretta e bellissima di fronte a me che sono prostrato ai suoi piedi, la classica immagine che viene alla mente quando si pensa alla relazione mistress slave, appoggia l’estremità del frustino sulla mia guancia. Dice che imparerò il significato di provare piacere nella sottomissione, che capirò che cosa vuol dire essere spogliato di tutto tranne del desiderio e, con un tono di voce più scottante della sabbia a mezzo giorno in pieno agosto, mi chiede se sono pronto per cominciare.

Un brivido mi ha attraversato come un colpo netto, la voglia di cedere ha preso il sopravvento e il sì è arrivato senza che me ne accorgessi, non ad alta voce, non in modo chiaro, semplicemente il mio corpo ha parlato per me. Il respiro accelerato, la pelle tesa, gli occhi bassi, tutto gridava deferenza totale per la mia padrona.

“Molto bene, bravo, lo sguardo deve rimanere a terra, non sei autorizzato a distoglierlo dal pavimento. Ora spogliati, ti voglio nudo a mia completa disposizione. Fallo lentamente, devo godermi lo spettacolo”.
La mia esperienza di sottomissione entra così nel vivo.

Giochi di potere e desiderio estremo

Ogni gesto diventa parte integrante del rituale mentre gradualmente tolgo tutto senza fretta. Mi sento esposto e vulnerabile sotto il suo sguardo fisso ma non ho paura, anzi, questa circostanza ha qualcosa di ipnotico e io non posso far altro che lasciarmi incantare.

Ora sono totalmente nudo, lei fa un giro completo intorno a me poi si ferma e mi lega i polsi sopra la testa. Il nodo è saldo e ben studiato e il contatto con la corda risveglia in me un bisogno primitivo di arrendermi, una sensazione nuova difficile da spiegare, probabilmente solo chi ha avuto una storia erotica di dominazione può capire.
Schiaccia un capezzolo con le dita dopodiché afferra una fascia appoggiata allo schienale di una sedia e mi benda.

Ogni suono, ogni respiro risultano amplificati e io sono in balia delle sue decisioni, dei suoi desideri estremi, dei suoi giochi di potere e il punto è che è tutto perfetto così.

“Sei mio, sei il mio giocattolino, non ti muoverai, non implorerai, non farai niente di niente finché io non te lo permetterò”.
Le sue mani mi stringono le palle, le unghie graffiano petto e schiena. Continuavo a pensare a quella frase come un martello. Mi dava fastidio, lei non è delicata ma il dolore si mischia al piacere.
Non sento niente per qualche secondo, il suo è controllo puro, attesa distillata in aspettativa. Ecco il fruscio della frusta che si abbatte sulla scapola destra e io mi sento finalmente marchiato, sento finalmente di essere una sua proprietà.

Cedere del tutto all’esperienza BDSM

“Apri la bocca”. Eseguo senza chiedere spiegazioni, mi infila in bocca un oggetto metallico e mi ordina di succhiare, non capisco cosa sia ma eseguo. Lo sfila e lo passa sul collo, ha una punta tagliente e la pelle brucia al suo passaggio. Scorre fino all’addome e prosegue sul cazzo. Si stacca da me e sento la mancanza di quella lingua pungente.

La sento maneggiare con una bottiglia e un bicchiere. “Apri di nuovo”. Le labbra si schiudono e un liquido dolce mi pervade. Mmm buono, è vino. Ripete l’azione altre due volte.
“Adesso appartieni a me” mi sussurra all’orecchio sinistro e ha ragione, sono sovrastato dalla dominazione femminile: è un patto, un giuramento non scritto che si crea nella relazione tra mistress e slave, e io mi sento più vivo che mai.
Mi spinge obbligandomi a sdraiarmi a pancia in giù. I tacchi riecheggiano nella stanza mentre camminando lentamente disegna cerchi perfetti intorno alla mia figura. So bene che cosa sta per accadere, sarò il suo tappeto, lo so e lo voglio. Quante volte l’ho letto nei racconti di dominazione ed ora sono io il protagonista.

Forse sono solo stanco di avere io il controllo, forse scoprirò che abbandonarsi è più potente che dominare ma quando sento la pressione della suola sulla mia schiena capisco di essere stato sommerso nell’abisso di piacere che solo la resa può donare.

Dopo il BDSM il legame che resta

Sto gemendo mentre la cera si raffredda e le sue dita sciolgono il nodo ai polsi. “La benda toglitela da solo”. Ci metto qualche istante a mettere a fuoco la sua figura e wow! Seduta sul divano, con le gambe accavallate e il calice di vino in mano, negli occhi la stessa fermezza di quando mi aveva legato e un lieve sorriso orgoglioso, come se sapesse perfettamente di aver raggiunto il suo obiettivo.

“Ora vieni qui, in ginocchio”. Questo comando suona come una carezza alle mie orecchie. Non ci sono più corde e fruste eppure sento che il gioco BDSM non è finito, ha solo mutato forma, perché questo tipo di abbandono non finisce con i lacci che vengono slegati o con la chiusura di una porta. È un senso di appartenenza che ti incide nel profondo.

“Per essere stata la prima volta devo dire che hai retto bene, più di quanto pensassi” dice accarezzandomi i capelli. La gola chiusa dall’emozione, perché in fondo so bene che la resa è stata più emotiva che fisica e in fondo so anche che non servono parole.
Lei è riuscita a far emergere, con la sua dominazione femminile impeccabile, un lato di me che non sapevo di possedere, senza forzare, con naturalezza.
Mi sento in pace, una pace nuova fatta di confini superati e giochi estremi.

Le bacio la mano che mi porge per aiutarmi ad alzarmi. “Mi vorrai ancora dominare vero?”, le chiedo sentendomi più nudo di prima, soprattutto quando la sento ridere in risposta. “Tu sei mio, quando schioccherò le dita tu mollerai qualsiasi cosa tu stia facendo e correrai da me”.

Luca 86

Chiama una delle Luxury girls e vivi il tuo racconto BDSM in diretta. Trova la tua padrona preferita e controlla nei turni quando la potrai trovare.

Per approfondire il tema della dominazione femminile su una linea erotica leggi mistress al telefono schiavizzano sottomessi.

Ti è piaciuto questo racconto? Leggi anche la mia esperienza proibita con la suocera

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Racconti erotici: la milf della porta accanto

Racconti erotici: la milf della porta accanto

Finalmente è stato rimosso il cartello “vendesi” dall’appartamento accanto al mio e da divoratrice di film porno e racconti erotici con milf (soprattutto da quando mi sono separata) mi sto già immaginando mille scenari piccanti con il futuro inquilino. Meglio tornare con i piedi per terra, sarà una coppietta di Sposini, o una donna single come me o, nella remota possibilità che si tratti di un essere maschile, un ometto alto un metro e cinquanta con un’anguria al posto della tartaruga.

Se la realtà dovesse deludermi, per fortuna c’è sempre la fantasia e qualche chiamata erotica per rendere tutto più interessante…

Passano i giorni e rientrando dalla palestra noto due signori sulla settantina che maneggiano con la mia cassetta delle lettere. ” E te pareva!” Dico tra i denti avvicinandomi e faccio notare che la buchetta è mia. Beh, salta fuori che la persona che ci ha venduto le case è la stessa e che ha consegnato loro un mazzo di chiavi che dovrebbe essere mio. Di male in peggio! Se non che la cara signora mi spiega Khedira al figlio di consegnarmi il mazzo completo, così potremo verificare insieme quali sono le mie e quali le sue. Continua raccontandomi che è un ragazzo giovane, solo, lavoratore e che quindi lo stanno aiutando. Me lo sta sponsorizzando? Beh, ora sono proprio curiosa.

Donne mature e ragazzi giovani

Sto passando l’aspirapolvere, mi sembra di sentir bussare quindi la spengo, si, qualcuno sta proprio bussando. “Chi è?” Domando avvicinandomi alla porta ” sono Mattia, il tuo nuovo vicino”. Merda, che tempismo di merda! Sciolgo i capelli e liscio, con un gesto automatico della mano, il top a righe e i leggins neri e apro.

Ci studiamo per qualche istante. Ha sui 25 anni, è poco più alto di me, direi circa 1.75, muscoloso, ha i capelli castani e gli occhi nocciola. Carino il cucciolo, speriamo che abbia voglia di una bella esperienza hot con una milf perché io ho proprio voglia di un sexy toyboy.
Gli stringo la mano per presentarmi e lo faccio accomodare sfoggiando il mio sorriso più seducente. Lo becco a guardarmi la scollatura, beh, come non capirlo, ho una quarta da far girare la testa e ne approfitto per accarezzarmi innocentemente. Ho visto proprio di recente un paio di video con donne mature e ragazzi giovani iniziare con la provocazione di un semplice tocco e io ho tutta l’intenzione di creare la mia personale avventura erotica, sono una donna matura si, ma ho ancora una gran voglia di scopare.

“Vuoi qualcosa da bere intanto che controllo le chiavi? Ho della birra, vino, semplice acqua…” Mi risponde che la birra va benissimo. La stappo, gliela porgo e, sfiorando con le dita il palmo della sua mano, prendo il mazzo.

Passione con una milf

Nelle fantasie erotiche di ogni milf c’è quella di chiavare con un ragazzo più giovane e questa è la mia occasione d’oro, non posso lasciarmela sfuggire.
Già che siamo in vena di cliché aderisco al più banale che mi si offre: faccio cadere le chiavi in modo tale che lui mi veda piegarmi a 90 per raccoglierle. “Vediamo se entrano, oh si, entrano proprio bene” scosto una ciocca dal viso e lo guardo negli occhi “vuoi provare anche tu?”

Sono sicura che nella sua mente si stesse già strutturando una storia erotica, con una milf che praticamente gliela sta sbattendo in faccia mi stupirebbe il contrario. E no, non mi stupisco, con uno scatto si alza e mi raggiunge.
Mi bacia e tocca con quella foga di cui sentiamo la mancanza noi donne mature ma che per i ragazzi giovani è del tutto normale.
Mi solleva la maglietta e mi palpa le tette, poi le lecca e succhia i capezzoli. Io non resto con le mani in mano e gli faccio una sega, è veramente duro e da come lo sento eccitato credo che non durerà molto. No cucciolo non verrai così.

“aspetta, fermati” gli ordino (che non si dica poi che noi donne mature seducenti non sappiamo il fatto nostro), abbasso i leggins, sposto le mutandine e uso la porta come appoggio per inarcare la schiena e allargare le gambe. “Scopami, cazzo sbattimi forte” lui obbedisce, mi prende per i fianchi e me lo ficca tutto nella figa, muovendosi con un ritmo frenetico.

Premo i polpastrelli dell’indice e del medio sul clitoride, voglio venire con questo bel martello pneumatico e non con il suo ricordo. “Si, così bravo, mmm si dai continua che mi fai venire, si, scopami” raggiungo l’orgasmo, manco avessi avuto vent’anni e mi godo quella sensazione paradisiaca che mi pervade. “Sborro, sborro!” Esclama e dopo qualche colpo sento il liquido caldo che mi riempie.

Gli lascio riprendere fiato e quando lo tira fuori Mi inginocchio per ripulirglielo, passando la lingua su quel meraviglioso membro non ancora ammosciato.
“Spero di aver presto bisogno di qualcosa, così Ho la scusa per bussarti, sei veramente una bomba!”
“Certo tesoro, quando vuoi e magari faremo con un po’ più di calma”.
Vieni cucciolo, vieni, dopotutto… Sono una milf della porta accanto.

Terry 79

Le milf ti affascinano? Allora non puoi perderti questo racconto erotico con una milf come protagonista. Se invece preferisci una donna matura dal carattere severo, lasciati intrigare dalle nostre Padrone più severe ed esigenti. E se vuoi scoprire una volta per tutte perché le donne mature piacciono così tanto, c’è un approfondimento che non puoi perdere.

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Flirt in ufficio

FLIRT IN UFFICIO

L’ufficio: i segreti per sedurre la collega (spero)

Mea culpa! Mi capita di dare per scontato che tutti voi abbiate l’opportunità di esplorare un aggraziato corpo femminile e ricercare in esso quei punti che conducono a piacere eccelso o, quantomeno, a gemiti la cui emissione non sia causata da mera pietà nei vostri confronti o, che ne so, dalla voglia della vostra partner di mettersi alla prova con le proprie doti attoriali.
Facciamo un passo indietro. Oggi vi condurrò in ufficio. Sì, quel luogo dove si trascorrono ore interminabili tra riunioni e progetti, ma dove può nascere anche un interesse speciale. Credo proprio che la maggior parte di voi sappia di cosa sto parlando.
Tu, per esempio, hai notato una collega che ti fa sognare di sbattertela e scrivere con lei un kamasutra 2.0? Il solito porco! Oh, a te, invece, fa battere il cuore più velocemente? Che tenerone! Senti, hai già escluso problemi cardiaci? Ok, allora ti aiuto io! Yeah!
Comprendo perfettamente come questo possa divenire un serio problema, sai? In ufficio, dopotutto, la concentrazione deve sempre essere al massimo (sì, ok, a questo non ci ho creduto nemmeno io) e, diciamocelo, la scollatura di quella collega separata, la sua matita tra le labbra quando è assorta nei suoi pensieri, quello sguardo da gattina sognatrice, o quel piglio da “sì, non ce l’ho solo io ma la mia è più bella” (e tu ci credi), non giocano certo a tuo favore.
Tra una riunione e l’altra, tra scadenze da rispettare e file da inviare, potrebbe capitare insomma che, all’improvviso, una nuova collega (o una vecchia collega che oggi ha deciso di guardarti per più di un nanosecondo) faccia breccia nel tuo cuore (in questa sede lo chiameremo così) e tu ti renda conto troppo tardi di aver appena allegato il documento sbagliato al cliente più importante dell’azienda. Poverino! Vedi che succede quando lasci spazio al tuo personalissimo “cliente”?

L’arte del flirt tra un meeting e l’altro

Come destreggiarsi dunque nell’approccio con la tua collega preferita? Ecco, se mentre lei si avvicina tu stai cercando nella tua mente ormai andata frasi non scontate, se per caso ti balenasse anche solo per un istante l’idea di dirle “bello quel progetto del Capo, ma io ho altri progetti per noi due bella…”! Non finire nemmeno la frase, per carità, neanche nella tua mente!!
Abbi pietà di lei, non devi sembrare il classico collega che ci prova con tutte le mammelle-dotate, ti pare? La chiave è nell’arte del “flirt professionale”, quello che nessun manuale di risorse umane ha mai osato descrivere, una sfumatura tra “ti supplico, se esci con me sarò il tuo schiavo e leccherò tutte le tue scarpe” e “ti faccio un regalo e ti mando la foto del mio biscione, baby?”.
Ecco, per non rischiare di essere licenziato (o denunciato), dovresti riuscire a trovare il giusto equilibrio tra professionalità e simpatia, evitando magari di sfoderare sorrisi che a te paiono seducenti e che invece ti fanno sembrare un clown o beh, uno squilibrato che ha fatto a pezzi la madre e l’ha conservata nel congelatore di casa.
“Martina, ti andrebbe di collaudare le nuove scrivanie facendoci su del sesso selvaggio?” mentre sfoderi il più perverso dei tuoi sorrisi è un grande NO!
“Ma Ma Ma Mart Martina checchè bebelle cacalze che hai…” magari per il secondo appuntamento, e asciugati la bavetta, please!
Andiamo al nocciolo: devi essere abbastanza vago e furbo (se ce la fai, ma non ce la fai, non ce la fai) da sembrare suggerire proposte amichevoli “ambigue”. Ma prima, caro il mio focoso collega, devi rompere un po’ il ghiaccio. Nelle fantasie a Luxuryline era stato tutto facile eh? Ma lì, tra le scrivanie reali, le cose si complicano mi pare di capire!
Io credo in te! Puoi farcela! Potresti perfino uscirne vittorioso, potresti davvero riuscire a concretizzare un incontro che ti faccia sobbalzare più della chiamata perentoria del tuo capo nel suo ufficio (mi sa che ha scoperto che hai mandato il file sbagliato al cliente toppissimo dell’azienda…spero non fosse la foto che hai photoshoppato settimana scorsa col tuo capo in autoreggenti e caschetto nero).

Regole d’oro: sii professionale, ma non fare il pesantone, sorridi!

Ti fidi di me? Ok, mettiamola così: che hai da perdere? Che tu voglia divenire il protagonista di un film romantic-burocratic o di una commedia porn-soft (poi più in là chissà amico mio!), da qualche parte bisognerà pur iniziare: un decalogo, ci sta! In fondo, chi ha bisogno di un’app di incontri quando ha me dalla sua parte? Yeah!

  1. Sorridi, ma non esagerare, ti prego: un sorriso genuino è il tuo biglietto da visita. Esercitati allo specchio magari. Ecco, e magari quando sei da solo eh!
  2. Evita approcci banali tipo “posso offrirti un caffè?” (un euro dovrebbe averlo anche lei): prova con qualcosa di più originale, tipo “hai mai provato il caffè con un pizzico di cannella?” e non fare battute sul caffè macchiato, santo cielo!
  3. Non trasformarti in Sherlock Holmes: non stalkerarla sui social e non metterla nella difficile situazione di doverti seguire a sua volta per pietà (immagina la chat con le sue amiche “madonna, il Tizio ha cominciato a mettermi cuoricini ovunque, che sfigato!”). Un interesse genuino è apprezzato, ma senza invadere la sua privacy. Questo vale sempre eh, non solo in ufficio!
  4. Partecipa agli eventi aziendali o, perché no, organizzane uno: eventi o uscite informali sono ottimi modi per conoscere meglio la tua collega al di fuori dell’ambiente lavorativo.
  5. Sii te stesso (capisco che in certi casi il problema sia proprio questo): non cercare di fare il figo per impressionarla. Se sei un appassionato di Lego o un cuoco provetto, condividi le tue passioni ma per carità, non stare lì a parlarne per ore e non è indicata la dovizia di particolari a meno che non sia lei a chiederne (se passa la mano sulla bocca non si sta grattando il naso, sta cercando di coprire uno sbadiglio probabilmente, quello sarà il tuo segnale di STOP).
  6. Mantieni la professionalità: dicevamo…evita di fare battute inappropriate (non sei su una linea erotica) o di flirtare in modo eccessivo.
  7. Leggi i segnali: come accennavamo prima, se noti che la collega ricambia il tuo interesse con sorrisi e conversazioni prolungate, tutto ok, puoi andare allo step successivo, altrimenti non essere insistente!
  8. Evita il gossip: in nessun caso! Non parlare delle tue intenzioni con altri colleghi e non fare gossip con lei a meno che tu non voglia apparirle subito come un amico gay.
  9. Sii paziente: se davvero ti interessa…dai tempo al tempo e poi oh, se le rose non rosano, prova le margherite, che te devo di’!
  10. Non dimenticare il tuo lavoro: è già arrivata la strigliata del capo, ricordati che un’altra distrazione può costarti cara!! Sono troppo catastrofica? Va beh, dai, non trascurare le tue responsabilità professionali. Eh, a proposito, chiedi scusa al cliente megagalattico per quel documento sbagliato.

Direi che è tutto semplice, no? Impegnati!
Oh, la sottoscritta non risponde di eventuali fallimenti sia chiaro! Però, se hai sbagliato qualcosa, se ne può parlare. Racconta tutto a noi. Le mie amichette di Luxuryline saranno ben liete di consolarti e mandare a quel paese, insieme a te, Martina 103!

Martina

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Sara 119

Ciao a tutti, sono Sara, una ragazza dolce e sensuale. Il piacere è la mia passione! Adoro il sesso in ogni sua forma e amo, in particolare, i giochi di ruolo.
Posso essere la tua docile e ubbidiente schiavetta ma attenzione perché nell’armadio nascondo un fantastico corredo BDSM da padrona e, se lo tiro fuori, sarai tu a doverti mettere in ginocchio ai miei piedi.
Insieme ci divertiremo e non solo…

 

Specialità
  • dirty talking
  • fetish
  • blasfemia
  • blowjob
  • Young

Morgana 115

Ciao sono Morgana, trentanovenne bionda incantatrice. Vogliosa di esaudire ogni tua oscura fantasia. Con la mia voce calda e sensuale ti farò provare un piacere inebriante. Con me potrai parlare di tutto (rimarrà il nostro piccolo segreto), mi piace provocare e giocare chiamami e ci divertiremo insieme.

 

Specialità
  • dirty talking
  • fetish
  • blasfemia
  • blowjob
  • Extreme
  • Slave

Racconti erotici: la suocera calda

Racconti erotici: la suocera calda

In tutte le famiglie si nascondono segreti hot, io stessa ho contribuito a crearne uno, ricordate il dialogo tra me e Martina nel quale parlavamo di cazzo e genetica? Beh, se non sapete che cosa ho combinato vi consiglio di leggerlo e sono sicura che anche voi custodiate gelosamente qualche avventura erotica in famiglia, non mi sbaglio vero?
Non sono qui però ne per parlare di me né per parlare di voi, bensì della confessione piccante fattami da un amico durante una chiamata erotica. Siete curiosi? Non avevo dubbi, procedete allora con la lettura.

Un desiderio segreto: la suocera

Alessia: “pronto”

Matteo: “Ale! Ho fatto una cazzata colossale, cioè una gran bella cazzata però sempre una cazzata rimane”

A: “hey, hey, calmati e dimmi cosa hai combinato”

M: “ho realizzato una delle mie fantasie erotiche”

A: “ovvero? Hai convinto Katia a fare scambio di coppia?”

M: “magari! Ma non sarebbe una cazzata, io invece l’ho combinata grossa”

A: “ti devo pregare di parlare o lo fai di tua spontanea iniziativa?”

M: “va bene, va bene, mi sono scopato Diletta”

A: “COSA? Mi stai dicendo che sei andato a letto con tua suocera?”

M: “si, esatto, però non siamo stati a letto ma sul tavolo, poi sul pavimento, poi…”

A: “no, no bello, adesso fai un passo indietro e mi racconti tutto dall’inizio”

L’esperienza erotica con la suocera

M: “ok, allora, siamo stati a pranzo da lei come ogni domenica e, come ogni domenica, era impeccabile. I capelli biondi che le cadevano sulla scollatura, le labbra leggermente colorate di rosso, un vestito a fiori lungo fino al ginocchio che esaltava le sue curve e i sandali con il tacco, non alto, diciamo una via di mezzo”

A: “ammazza le hai fatto la radiografia”

M: “non puoi capire, è un sogno erotico mia suocera”

A:  “un sogno erotico, certo, come non capire, come resistere alla meravigliosa suocera calda”

M: “ti ricordo che non sei nelle condizioni di poter sfottere”

A: “touché! Dai vai avanti”

M: “finito di mangiare io e Katia torniamo a casa ma lei si accorge di aver dimenticato là gli occhiali e mi chiede di andare a prenderglieli. Durante il tragitto non ho fatto altro che pensare a quell’abito, morale mi è venuta un’erezione della Madonna. Aspetto un attimo in auto per vedere se si tranquillizza ma niente, quel bel culo è un chiodo fisso e più cerco di non pensarci più il cazzo mi diventa duro. Amen, mi dico e scendo dalla macchina. Beh, sai cosa fa quella porca di mia suocera quando mi vede?”

A: “ti fa notare il rigonfiamento?”

M: “no, peggio, mi abbraccia, mi da un bacio sulla guancia e mi dice che sono proprio un bravo ragazzo”.

Non resisto, scoppio a ridere e lo esorto a proseguire. Si, sono parecchio divertita dalla situazione ma al tempo stesso sono anche eccitata da questa storia erotica un po’ fuori dagli schemi.

La relazione proibita con la suocera

M: “ti giuro che non so cosa mi sia preso ma l’ho abbracciata anche io e… E le ho palpato il sedere. A quel punto mi sono venute alla mente tutte le fantasie erotiche che mi sono fatto negli anni, tutte le volte che mi sono segato pensando a lei e l’ho baciata. Poi è degenerato tutto molto in fretta. Le ho abbassato lo spallino del vestito, non indossava il reggiseno quindi mi sono trovato quel ben di Dio davanti e che potevo fare? Le ho succhiato quel bel capezzolone turgido. Lei gemeva e il sangue non mi è più arrivato al cervello, toccandoci e baciandoci abbiamo raggiunto il tavolo come per magia. L’ho fatta sedere, le ho sollevato il vestito, allargato le gambe e, dopo averle sfilato le mutandine, le ho leccato la figa. Capisci? La figa di mia suocera! Era così calda, così buona…”

A: “e poi?”

M: “poi mi prende il colletto della camicia e mi fa alzare, scende dal tavolo e me la sbottona con una lentezza infinita fino ad arrivare ai pantaloni. Si mette in ginocchio e li slaccia. Pensavo di schizzarle in faccia senza che neanche mi toccasse tanto ero eccitato. Per fortuna figura di merda scampata. Sputa sul mio uccello e se lo ingoia tutto. Dio mio, il paradiso, cioè quanti uomini hanno il sogno proibito della suocera che li spompina? “

A: “tanti, sei un porco fortunato!”

M: “puoi dirlo forte ma… Ho fatto 30 non potevo non fare 31, quindi sfilo il cazzo dalla sua bocca e, come se fossi a casa mia, mi siedo sul divano e la invito a cavalcarmi. Zio can, era infoiata di brutto, dovevi vedere come si muoveva la mia bella suocera calda e quelle tettone che mi sbattevano in faccia. Per distrarmi un po’ le faccio succhiare il mio dito indice e glielo ficco in culo, era così stretto, chissà se si era mai fatta inculare prima”

A: “prima?”

M: “eh, si, me la sono fottuta per bene la sciura. L’ho fatta mettere a quattro zampe sul pavimento e, dopo averle leccato il buchetto, glielo ha aperto. Mi sembrava di stare in un film, e che film! Comunque non ho resistito molto, ero indeciso se sborrarle dentro o sul viso, poi mi son detto: quando cazzo mi ricapita un’occasione così? Quindi le dico che sto per venire e lei si gira, mi sega con la mano mentre mi ciuccia i coglioni. Non ho fatto in tempo a contare fino a 5 che le ho riempito le guance e le labbra. Ma sai qual è la cosa più divertente? Che mi sono dimenticato di prendere gli occhiali”.

E voi avete avventure erotiche in famiglia o storie hot con la vostra suocera da raccontarci? Chiamaci per renderci partecipi oppure per creare una fantasia erotica insieme a noi.
Se invece siete curiosi di leggere altri racconti cliccate qui.

Alessia

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La ricerca del punto G

LA RICERCA DEL PUNTO G

Il Punto G: le coordinate per trovare il piacere!

Magellano, Cook, chi sono loro dinanzi a tutti quelli (come alcuni di voi) che si sono concentrati in maniera spasmodica alla ricerca del Santo Graal del piacere femminile?
Il punto G: quella zona mitologica che spinge i nostri partner sessuali ad armarsi di dita, lingua, labbra, strumenti a cui non voglio nemmeno pensare (altro che Nina, Pinta e Santa Maria), che li porta a toccarci per ore intere nella speranza di poter raggiungere quella chiave che aprirebbe loro gemiti a profusione, urletti, ululati. Una soddisfazione che si tramuta in esaltazione mistica.
Volete anche voi entrare nel novero di quei pochi eletti che hanno detto “l’ho trovato!”? E beh, allora continuate la lettura e preparatevi però a scoprire che, come tante cose nella vita, non esiste una mappa precisa per trovarlo (e niente GPS, sigh).

Perché si chiama Punto G?

Partiamo dalle basi. Il nome “punto G” deriva dal medico tedesco Ernst Gräfenberg, che nel 1950 per primo lo identificò come una zona erogena particolarmente sensibile, capace di scatenare forti sensazioni di piacere. Ecco quindi che “G” nel punto G non sta per “Graal”, né per “Goduria”, né a quanto pare per “Ginecomania” (questa non ve la spiego e ma la tengo per il prossimo cruciverba). Gräfenberg potremmo immaginarlo un po’ come il primo colono di quest’isola sperduta, mai mappata nemmeno da coloro che si ritenevano grandi esploratori del corpo umano femminile.
Avete già imparato una cosa, contenti? Nell’attesa di portare a termine la vostra missione principale, potreste iniziare a vantarvi di questo al bar con gli amici. La prossima volta che qualcuno vi parla del punto G, rispondete con aria esperta: “Ah, sì, il punto Gräfenberg, certo!”, no? Oh, raga’, io propongo le idee, poi non siete mica obbligati a fare tutto ciò che vi consiglio, benché vi consigli anche questo: vi consiglio di seguire il mio consiglio e…ok, torno al punto G, seriamente!

Come iniziare la ricerca.

Esiste o non esiste? Questo è il dilemma. Iniziamo dalla scienza! Che dice?
Il punto G, scientificamente parlando, è una zona erogena situata sulla parete anteriore della vagina, a circa 5-8 cm dall’ingresso. Sembra facile detta così, o no? Illusi! Pensare di trovarlo subito come se fosse una X su una mappa è un po’ una fantasia da film, quelli che vedete voi, sì, quelli lì in cui pare che tutti siano sommi maestri a cui Vespucci spiccia casa.
Questa è più una caccia al tesoro (e che tesoro!) senza una bussola e senza stella polare. Ma tranquilli, per carità, non vi fate prendere dal panico e aggiungete alle vostre armi anche un po’ di pazienza e, perché no, il coinvolgimento della proprietaria del corpo potrebbe anche essere utile (sempre che non siate ancora alla bambola gonfiabile, ma in quel caso mi sa che cercherete per tutta la vita senza ottenere risultati).
La scienza, dopotutto, ci dice che è una zona particolarmente sensibile, con un’alta concentrazione di terminazioni nervose, che, se stimolata correttamente, può provocare un piacere intenso. Dovete mettervi in testa però che non tutti i sentieri portano alla stessa meta e che non è detto che tutte le donne lo sperimentino con la stessa intensità (insomma, potreste anche averlo già trovato con la vostra ex frigidina).
Studi recenti hanno anche suggerito che la percezione del punto G potrebbe essere legata a fattori psicologici e fisici. Insomma, il piacere non è solo una questione di “punto”, ma anche di “attitudine”. E qui ci stiamo avvicinando al nocciolo della questione: non basta cercare, bisogna saper esplorare e restare con le orecchie tese ad ascoltare i benefici del vostro impegno. Vi prego, fatelo bene!!! E se la ricerca non dà subito frutti? Beh, si sa, “non è il punto d’arrivo che conta, ma il viaggio”. E, credimi, mi sa proprio che tutte le ragazze di Luxury sarebbero d’accordo.
Certo, ci si può anche impegnare per la scienza (pensate come sono contente le mogli dei ricercatori che si occupano ancora di questa questione) e si potrà magari non arrivare mai a un consenso unanime sui modi e i motivi per intraprendere questo viaggio.
Le evidenze, ragazzuoli, suggeriscono che stimolare la zona anteriore della vagina possa provocare sensazioni uniche. Quindi, sì, il punto G potrebbe essere davvero lì…ma ricordiamoci che ogni corpo è diverso, e il piacere è qualcosa che si deve scoprire in modo personale.
Credo che ci possa chiedere anche un’altra cosa sull’argomento. Io, vi assicuro, me la sono fatta spesso questa domanda quando ho avuto a che fare con gente che ne pareva ossessionata.

Perché raggiungere la X è per molti uomini così importante?

In altre parole, perché il punto G è così intrigante? Da un certo punto di vista, femminile, si potrebbe pensare, in un certo senso, a una sfida: l’incontrollato versus la nostra capacità di mantenere un contegno per non urlare e gemere troppo quando è arrivato ieri il nuovo orribile vicino. È come quel “punto di non ritorno” che, se trovato nel modo giusto, può mandarti in orbita. Per voi maschietti, è sempre una questione di orgoglio mi sa, eh? Per voi la vostra mascolinità si misura in decibel femminili, ditela tutta. Raga’, non vorrei deludervi ma… Taccio, taccio. Continuate pure il vostro percorso. Anche perché è qui che sta il bello: anche se non lo trovate subito, il percorso è spesso così piacevole che forse vi dimenticherete che l’obiettivo è il punto Gräfenberg e il vero “punto” sarà Goduria!! E chi lo sa, magari lungo la strada vi potreste imbattere in altre zone erogene che non avevamo nemmeno preso in considerazione.

Conclusioni: cosa abbiamo capito?

Alla fine, il punto G è davvero una conquista per pochi eletti, ma il piacere non si misura solo su coordinate geografiche. Non preoccupatevi, non scoraggiatevi, non fermatevi. Parola d’ordine: divertiamoci!! Perché, come diceva Marco Polo, “Il viaggio è la ricompensa”. E in questa ricerca, ogni “passo” dell’esplorazione vale tanto quanto il traguardo finale.
Se poi credete di avere la risposta in tasca, beh, noi siamo pronte a lasciarci guidare da voi!

Martina

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Il mio pacco di Natale

luxury short stories: il mio pacco di natale

Ho sempre odiato e evitato i pranzi natalizi nei quali si radunano parenti che ostentano cortesia e palesano le loro curiosità: ma il fidanzato, ma il matrimonio, ma i figli? Vorrei solo dirgli la verità: zietta cara se mi fidanzassi il povero malcapitato diventerebbe un cervo cornuto perché mi piace scopare, scopare e ancora scopare e non con una persona sola per tutta la vita ma con uno diverso ogni settimana e cuginetta adorata a portare avanti la specie vedo che ci pensi tu, io lo sperma lo preferisco per altre cose.

L’anno scorso però mio padre mi trascinò di peso con la scusa che potrebbe essere l’ultimo natale con la nonna, come dire di no.
Varco la soglia e vedo che tutti sono già seduti a tavola bevendo vino, almeno quello non manca mai.
Tolgo il cappotto e ondeggiando nel mio vestitino di velluto rosso mi siedo nell’unico posto rimasto libero. Mio zio provvede a riempirmi il bicchiere di bollicine dorate, sorseggio e solo in quel momento mi accorgo di avere di fronte il nipote della vecchia zia Sara. Mmmm niente male, il ragazzino spocchioso e grassottello è diventato un uomo mooolto sexy. Appoggio il bicchiere e gli sorrido mentre penso a come sarebbe andare sotto il tavolo con la scusa di raccogliere il tovagliolo e dare un’occhiata e magari una palpatina al suo cazzo.
Osserva ogni mio movimento e fa di tutto per farsi notare, mi godo la scenetta ancora un po’ poi decido di essere intraprendente e gli accarezzo il polpaccio con il piede. Lui non si scosta anzi asseconda il mio movimento. Bene, continuo e, guardandolo negli occhi, prendo un grissino e lo addento mettendone un bel pezzo lungo in bocca. Fa cadere la forchetta ed è quindi lui che si deve abbassare e andare sotto il tavolo, colgo l’occasione e allargo le gambe mostrandogli così autoreggenti e mutandina di pizzo.
Riappare, il suo viso è arrossato e la sua espressione è di desiderio.
Io non faccio più nulla.

Finalmente è il momento del panettone, prendo una fetta ma mio zio mi dice di andare al piano di sopra a scegliere una grappa e chiede alla mia preda di accompagnarmi per aiutarmi a portare i bicchieri. In un altro momento avrei sbuffato ma ora mi stava regalando una chiavata su un piatto d’argento.
Non lo vedo ma so che mi sta guardando il culo e io me lo accarezzo con la mano. Vorresti farlo anche tu vero? Penso e salgo gli ultimi gradini. Mi giro per vedere finalmente la sua figura intera, si, confermo, l’anatroccolo è diventato un bel cigno e ben dotato a giudicare dall’erezione che si intravede dai jeans. Questo è per me come una goccia di sangue per uno squalo, mi avvicino e lo spingo sul divano. Gli slaccio i pantaloni e li faccio scivolare alle caviglie insieme ai boxer, sollevo il vestito, sposto il perizoma e mi siedo sul suo membro. È così duro e io così bagnata… Inizio a cavalcarlo, perché è così bello scopare? Le sue mani mi stringono le chiappe aiutandomi nel movimento. Siamo così attaccati che la sua camicia mi solletica il clitoride. Vorrei solo urlare di piacere invece lo bacio per soffocare i gemiti. Non vorrei staccarmi per nulla al mondo ma rischiamo di fare un disastro quindi mi inginocchio e gli succhio l’uccello fino a farlo venire completamente nella mia bocca. Sorride soddisfatto mentre ingoio il suo seme per non lasciare tracce.
Sto lisciando il vestito e lui allacciando i pantaloni quando sulla porta… ” Zio hai troppe bottiglie non riesco a decidere”.

Stefy

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Come si flirta al telefono

COME SI FLIRTA AL TELEFONO?

Viviamo nell’era di internet e dei social, nell’era in cui virtuale e reale non solo camminano su due binari paralleli ma spesso, addirittura, si intersecano. Questo vale per la sfera lavorativa, amicale, hobbistica, sentimentale e chi più ne ha più ne metta. Come si parla dal vivo si parla su una chat, come si fa un colloquio dal vivo si fa via webcam, come si flirta dal vivo si flirta al telefono, ed è proprio su quest’ultimo aspetto che concentriamo la nostra attenzione in questo articolo.
Flirtare significa intrattenere una relazione in modo superficiale, amoreggiare senza approfondire la conoscenza, guarda guarda esattamente ciò che accade chiamando una linea erotica, detto in soldoni: divertimento senza sbattimento.
Prima di procedere consigliamo anche la lettura di “parlare sporco: 16 frasi per far eccitare un uomo e una donna” e “come fare sesso al telefono e provare piacere”, variazioni e integrazioni al tema di oggi.

A differenza dell’approccio di persona, dove gli sguardi e i gesti sono il perno del gioco, al telefono erotico l’unica chiave di lettura è la voce. Sorrisi, intonazione, battute, sono fondamentali per capire l’andazzo del flirt.
La parola d’ordine, sia che si tratti di flirt al telefono sia che si tratti di flirt in un locale, è spontaneità. Non bisogna avere fretta né forzare i tempi, tutto arriva dunque pazientiamo e saremo ripagati.

Come iniziare una conversazione

Iniziare a flirtare al telefono e rompere il ghiaccio è indubbiamente lo step più complicato, anzi l’unico aspetto complicato, ma, una volta superata questa barriera, tutto procederà naturalmente e sarà come andare in bicicletta in una strada in discesa.
Il pregio del flirtare su una linea erotica è che le ragazze sanno come mettere a proprio agio l’interlocutore, eliminando gli imbarazzanti momenti di silenzio e facendo sentire chi parla libero di esprimersi senza preoccuparsi del giudizio altrui.
Se avete già chiamato il telefono erotico e avete già una preferita, cominciare sarà semplicissimo. Meglio evitare di dire frasi come:

  • “ti ricordi di me?”
  • “ti ho chiamata un annetto fa”
  • “vabbè visto che non c’è la tua collega mi trovo bene anche con te”
  • “dovresti già sapere cosa voglio”

Meglio sprecare due minuti in più e optare per un approccio più educato, tipo:

  • “ciao sono X, come stai? Sono il ragazzo a cui piace…”
  • “ciao, è da tanto che non ti chiamo e avevo voglia di sentirti”
  • “tu e Y siete le mie preferite, riuscite a capirmi al volo e mi fate impazzire ogni volta”
  • “l’altra volta abbiamo giocato in questo modo, ti va se lo facciamo ancora?”.

Il risultato non cambia ma la differenza di tono farà sì che l’operatrice di numeri 899 sarà molto più ben predisposta a flirtare al telefono con voi.
Se invece non avete mai telefonato ad una hotline ecco alcune frasi che vi possono dare il giusto input:

  • “ciao, sono X, ho ** anni e sono così, tu invece?”
  • “ciao, sono X, è tutto il giorno che penso a questa fantasia, ti va se ce la immaginiamo insieme?”
  • “ciao, ho sentito la tua voce sul sito e le risposte che hai dato ai commenti mi hanno incuriosito perché a me piace … E sembra che tu sia bravissima in questo”
  • ” ciao, sono in pausa/a casa rilassato e avevo voglia di un po’ di compagnia, mi dici qualcosa di te?”.

Non tirate il freno a mano ma lasciatevi andare, siate voi stessi. Nessuno vi vede, nessuno vi giudica, solo bisogna godersi il momento.

Scegliere la ragazza hot per flirtare al telefono

Altro pregio, non da poco, del flirtare al telefono erotico è che potete scegliere prima con chi farlo. Sui siti dei numeri 899, e su Luxurylines in particolare, potrete trovare sexy ragazze che accontenteranno tutti i gusti e soddisferanno ogni fantasia.
Cosa vi aiuterà a selezionare con chi flirtare?

  • l’età: giovane, milf o, perché no, entrambe. Sulla linea erotica potete flirtare con la vostra ragazza e la sua mamma, con la ragazzina che vi fa da segretaria o con la donna matura e in carriera che vi fa il colloquio di lavoro.
  • le specialità: su ogni profilo è presente una tabella che riassume in cosa eccellono le varie ragazze. Siete blasfemi ed estremi o slave feticisti? Vi piace il sesso orale o fare i master? Qualsiasi cosa, o quasi, vi passi per la testa la potrete concretizzare e questo specchietto vi aiuterà.
  • l’accento: Ascoltate in anteprima la voce delle Luxury girl o leggete la loro descrizione per capire di dove sono. Potete flirtare sia con una donna del Nord che del sud, con lombarde o siciliane, con campane o pugliesi. Spostatevi di regione in regione e godetevi un tour virtuale del piacere.

“se non flirti probabilmente sei morto dentro”  dice l’attrice Katharine Towne, noi non possiamo che essere d’accordo e sposare questa citazione, voi provate a flirtare al telefono e non potrete che darci ragione.

Alessia

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Ben tornato amore

Luxury Short Stories: Ben tornato amore

“Ben tornato amore!” Do le spalle al piano della cucina e, con in mano due calici di Uberti rosé, mi avvicino al mio compagno. Brindiamo e sorseggiamo il fresco liquido frizzante, appoggio il bicchiere sul tavolo, gli prendo la mano libera e lo invito a sedersi sul divano. Passo il polpastrello del dito indice sulle sue labbra prima di baciarlo dopodiché, stando in piedi di fronte a lui, sbottono la camicetta e faccio cadere a terra la gonna rimanendo in lingerie di pizzo nero e autoreggenti.
Scavalco gli indumenti e mi inginocchio tra le sue gambe, noto che si è già slacciato i pantaloni quindi mi limito ad abbassarglieli alle caviglie. Annuso e lecco i boxer prima di calare anche quelli, sputo sul palmo della mia mano e gli sego il cazzo.
“mi hai scritto che è stata una giornata pesante e quindi ho pensato che avessi bisogno di rilassarti un po’ gli dico tra una leccata di palle e l’altra”
“Se questa è l’accoglienza che poi mi spetta beh… Spero di avere altre giornate di merda” mi risponde sorridendo ” e questo è solo l’inizio” ribatto io.
“FRANCESCA” chiamo e dopo qualche secondo compare nella stanza. Bionda, occhi azzurri, è un po’ più bassa di me ma altrettanto snella, indossa un completino bianco, sembra un angioletto sexy o forse farei meglio a dire il nostro giocattolino sexy.

Mi sposto leggermente a destra per farle spazio e insieme facciamo scorrere la lingua sul pene del mio uomo, ora che è lucido e bagnato la prendo per i capelli e le spingo la testa sul cazzo, voglio che lo ingoi tutto. “Brava puttanella, succhia, così da brava non ti fermare” le dico mentre continuo a guidarla nel movimento. I suoni gutturali riecheggiano nella stanza fino a che, tirandola per una ciocca, la stacco dal membro. “Adesso voglio che ti impegni, devi leccare il culo a me e le palle a lui in tanto che scopiamo e se saremo soddisfatti avrai un premio”. Annuisce e io mi siedo su quel bel cazzo duro e lo cavalco.
Mi muovo su e giù, su e giù aumentando la velocità per godere e placare l’eccitazione, lei si dà da fare come una cagnetta per accontentare entrambi, lui mi morde il collo e strizza le chiappe. Lo bacio e vengo fortissimo. “Ripuliscilo!” le ordino ancora ansimante “senti il mio sapore”. Prendo un grosso dildo che avevo nascosto dietro un cuscino, lo strofino sulla mia figa bagnata e lo faccio succhiare al mio partner poi lo infilo nella passera di Francesca.

La scopo con veemenza mentre continua a spompinare, sentirla gemere con la bocca piena è stupendo ma cattiva la nostra bella bambolina, raggiunge l’orgasmo e si stacca dall’uccello per urlare di piacere, cazzo, ho proprio la mano da fata! Le do un sonoro schiaffo sulle natiche e, afferrandola per il polso, la faccio voltare verso di me.
Ci baciamo e tocchiamo dappertutto, mi ciuccia un capezzolo mentre stuzzica il mio clitoride e io le palpo un seno mentre con l’altra mano percorro la sua schiena, graffiandola delicatamente con le unghie laccate di rosso.
“dio mio sborro” a queste parole faccio accucciare Francesca, io le blocco le braccia e lui le ficca il cazzo in bocca per eiaculare. “Non osare ingoiare o peggio sputare” le intimo e prima che possa fare qualsiasi cosa la limono, in modo tale da ricevere un po’ di seme e entrambe mandiamo giù la nostra dose.
“Fantastiche ragazze” si complimenta mentre la aiuto a ricomporsi e, scambiato qualche convenevole la accompagno alla porta. Quando la chiudo mi prende per i fianchi per fare appoggiare il mio culo al suo pene. ” Ti adoro, sei la mia troia” mi sussurra all’orecchio spostandomi le mutandine ” vedrai che bella sorpresa ti farò trovare io” allargo le gambe per permettergli di penetrarmi e sbattermi “Qualsiasi cosa con te ma adesso fottimi”.

Roxy

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Serena 111

Ciao ragazzi sono Serena, sono tornata dopo una lunga assenza ma vi ricordo chi sono.
Ho 27 anni vivo a Milano, sono alta magra una quarta di seno tantissimi tatuaggi come potrete vedere dalla mia foto capelli scuri occhi scuri e carnagione chiara.
Mi piace la dominazione, il sesso dolce (anche non dolce) la musica, il ballo e sono qui per voi, con me potete parlare di ciò che volete

Se sei curioso di sapere quando mi puoi trovare in turno clicca QUI

 

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Come mai gli uomini sono attratti da donne mature?

COME MAI GLI UOMINI SONO ATTRATTI DA DONNE MATURE?

Milf: perché agli uomini piacciono tanto?

Le donne mature sono coloro le quali hanno superato la quarantina e si distinguono in tre categorie:

  1. MILF,  acronimo di Mother I like to fuck ovvero mamma che mi vorrei scopare. Che siano dotate di teneri pargoletti o adolescenti scatenati, le mamme riescono a far ribollire il sangue di un’ampia fascia di età, dal compagno di classe del figlio al nonnino che ripensa alla sua giovinezza. Ottimi esempi sono quelli rappresentati nei film American pie e il laureato.
  2. COUGAR, le donne puma, sfruttando il loro bell’aspetto e non essendo interessate a relazioni durature o famigliari, “cacciano” giovani esemplari di maschio, solitamente tra i 20 e i 30 anni, per portarli nella loro tana e raggiungere insieme il paradiso dei sensi. In soldoni stiamo parlando del rapporto panterona-toyboy e chi di voi, baldi giovani, non vorrebbe essere il giocattolino di Mila Kunis, Cameron Diaz o Penelope Cruz?
  3. GILF, Grandmother I like to fuck ovvero nonna che mi vorrei fare. Sì avete letto bene nonna! Ringraziando lo stile di vita, la genetica e il chirurgo ormai ci sono donne mature over 60, come Monica Bellucci e Michelle Pfeiffer, che sarebbe un vero peccato relegare al solo ruolo di guarda-nipoti o di cuoche del pranzo domenicale.

Che siate più attratti dal lato materno o dall’intraprendenza delle donne mature è chiaro che sia praticamente impossibile non esserne attratti.

Perché gli uomini preferiscono donne mature anche chiamando i numeri erotici?

Sia nella realtà che sulla linea erotica le motivazioni che portano a preferire l’approccio con le donne mature sono le stesse:

  1. l’esperienza, essendo la milf un po’ più in là con gli anni fa presupporre che abbia avuto più occasioni rispetto alla ragazza appena ventenne. Chissà quali trucchetti tengono in serbo per le occasioni speciali.
  2. la sicurezza, legato al punto precedente, le donne mature hanno già fatto innumerevoli esperienze, questo le porta a conoscere i propri punti di forza e, si sa, una donna sicura di sé, che sa ciò che vuole, risulta molto più attraente di un’insicura.
  3. lo svago. lavoro, figli e famiglia sono sicuramente in cima alla piramide delle sue priorità però quanta fatica, quanto stress. Ecco perché le cougar, le milf e le gilf cercano più delle giovani, che magari invece non vedono l’ora di avere questo fardello, momenti di spensieratezza.
  4. carpe diem, la pianificazione del futuro è ormai acqua passata, i pilastri sui quali si deve fondare la vita sono ormai ben saldi perciò daranno il benvenuto a tutte le occasioni che possono portare un po’ di brio nella monotonia.

Belle, intraprendenti, seducenti le donne mature, sia dentro che fuori il telefono erotico, sapranno regalarvi indimenticabili momenti.

Cosa piace alla donna matura durante la chiamata erotica?

Il vantaggio dei numeri erotici è quello di poter esplorare campi che nella quotidianità rimarrebbero inesplorati. Al telefono erotico le donne mature possono lasciarsi andare completamente ad ogni fantasia senza inibizioni e magari realizzare, seppur virtualmente, un sogno erotico ancora irrealizzato.
Ok, ma cosa piace in concreto a queste affascinanti donne mature?

  1. sentirsi belle e desiderabili. È ormai appurato che le MILF dei giorni nostri siano bellissime e, come detto prima, sicure del loro potenziale ma ricordatevi che anche la donna con più autostima ama sentirsi apprezzata. Certo, non vedendosi non è facile trasmettere questo sentimento ma gesti come richiamarla, voler fare il bis, ridere insieme a lei e capire i suoi interessi esplicitano la vostra ammirazione.
  2. esplorare nuovi orizzonti. La routine è già una costante delle donne mature quindi almeno al telefono e almeno nella sfera sessuale piace provare nuove posizioni, nuovi giochi e nuove situazioni. Si a voi piacciono le milf e le cougar perché hanno esperienza però non siate dei meri bambolotti gonfiabili, cercate ogni tanto di stupirle, vi ringrazieranno a dovere.
  3. spensieratezza. Corri di qua, corri di la, mai un minuto per sé finché suona il telefono erotico e finalmente la donna matura riesce a mettersi comoda e ritagliarsi il suo spazio. Fuori i problemi dalla porta, quello che cercano è un po’ di svago, di divertimento quindi non cominciate con le paturnie o, per usare termini elevati, i pipponi, rilassatevi insieme e godetevi il momento.

Che nella vostra immaginazione ci sia una donna matura con un abito floreale che avvolge le sue generose curve, una milf con leggins e t-shirt alle prese con le faccende domestiche, una cougar con camicetta e tacchi vertiginosi o un elegante gilf in tubino che sta accompagnando il nipotino all’asilo l’importante è che ognuno arricchisca l’esperienza dell’altro, meglio se a suoni di gemiti e ancora meglio sulla nostra linea erotica.

Alessia

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Un incontro eccitante… Da morire

LUXURY SHORT STORIES: Un incontro eccitante… Da morire

Gonnelline da scolarette e capelli di tutti i colori, tute aderenti da supereroe e creature magiche, dove mi trovo? Ad una fiera cosplay nei panni di Catwoman ma no, non sto aspettando Batman, no, neanche il Pinguino bensì Ghostface. Cosa unisce la donna gatto ad uno spietato omicida? Il sesso!

Ho conosciuto C. Al Lucca comics, mi ha fatta morire di paura avvicinandosi di soppiatto alle mie spalle per fingere di accoltellarmi e, rallentati i battiti, siamo scoppiati a ridere. Si è tolto la maschera e si è presentato. “Hey dobbiamo andare!” La mia amica, nei panni della principessa Leila, mi chiama a rapporto e io la raggiungo ma non prima di avere scambiato il numero con l’assassino.
In questi mesi ci siamo sentiti quotidianamente e il rapporto si è fatto più intimo seppur a distanza. Sexting, chiamate erotiche, video e foto eccitanti hanno fatto aumentare notevolmente la tensione sessuale tra di noi. La voglia di vedersi era tanta ma gli 800 km che ci separano e il lavoro non ci permettevano di organizzare un secondo incontro, fino ad oggi.

Sarei voluta andare in aeroporto a prenderlo e farmelo nella prima nicchia isolata disponibile, appoggiarmi al muro, alzare la minigonna e farmi sbattere o segargli e succhiargli il cazzo in auto e invece mi tocca aspettare. Il bel signorino ha deciso che devo riconoscerlo e come premio mi regalerà un abbondante sborrata in faccia. Facile, direte voi, e no! C’è il raduno nazionale a tema Scream, questo vuol dire centinaia di Ghostface e, per quanto mi potrei prendere ogni singola eiaculazione, io voglio la sua, come prima almeno.

Infilo i guanti e la maschera, ritocco il rossetto e mi avvio al padiglione di ingresso.
“Bella gattina fai le fusa?”, “micetta miao”, “vieni sulla mia batmobile?” Sono solo alcune delle frasi che mi accompagnano durante la mia ricerca tra gli stand. Lo so, con questa tutina aderentissima sono uno schianto ma… Giù le mani, queste curve feline non sono per voi.
Guardo il telefono, niente, neanche un messaggino. Che ci abbia ripensato? Intanto passa un’ora e io comincio a spazientirmi.
Un uomo pipistrello mi chiede di fare una foto con lui all’esterno, accetto tanto ormai 5 minuti in più o 5 minuti in meno non fanno la differenza. Gli scatti diventano ovviamente 3,4,5 ed è proprio durante l’ennesima posa che intravedo il gruppo all’interno del capannone. Mi congedo dopo avergli lasciato il contatto Instagram in modo tale che mi possa passare le fotografie.

Entro, suona il mio dispositivo, è un numero che non conosco. “Pronto” “il problema non è dove sono ma chi sono” rido, si era fatto prestare il telefono e ha cercato di camuffare la voce ma quell’accento e quel timbro vocale sono indimenticabili. “Mmmm non era al contrario? Quindi ora mi basta trovare uno sgabuzzino senza vie di fuga, aspetto di sentire la porta sbattere, mi giro e voilà ecco l’assassino giusto?” Mentre parlo cerco di capire chi sta usando il cellulare ma diamine! La metà ce l’ha in mano.
Mi avvicino, chiudo la chiamata e immediatamente faccio partire quella a C. prima che abbia il tempo di mettere il silenzioso o allontanarsi.
Beccato!

Sono agitata e eccitata, aspetto questo momento da così tanto tempo che mi sento avvampare ma cerco di mascherarlo camminando con passo sicuro verso di lui, sono Catwoman dopo tutto.
“Ciao bell’uomo” e intanto prego di non fare una figura barbina sbagliando persona. “Ciao bellezza, mi hai trovato subito” dio mio, dio mio, dio mio mi sento come quelle stupide ragazzette da romanzo rosa che ansimano solo perché sono state sfiorate, basta, diamoci una mossa o mi potrei trasformare nel joker.
” Mi spetta un bel premio ora, se non ricordo male, ragazzi ve lo porto via per un po’, non uccidetemi per questo vi prego”.

Se tra di voi si nasconde qualche cosplayer già saprà che in queste manifestazioni vengono messe a disposizione delle stanze ad uso di Camerino, ecco, noi andiamo lì.
Baci appassionati, palpatine bramose, no signor*, lui si appoggia contro il muro, alza la tunica e io mi affretto a tirargli fuori il cazzo. È mooolto più bello dal vivo e vi assicuro che già rendeva bene dietro allo schermo.
Mi inebrio del suo profumo mentre percorro la lunghezza con la lingua e lo sento diventare durissimo. Lo guardo emmm dove credo ci siano i suoi meravigliosi occhi scuri e lentamente lo faccio scivolare tutto in bocca godendomi ogni centimetro. Lui mi accarezza la guancia con la punta del coltello (finto) e io muovo la lingua sulla cappella prima di iniziare a spompinarglielo.
I suoi gemiti, anche se ovattati, mi fanno impazzire, mi fanno sentire così troia che non posso fare altro che aumentare il ritmo, voglio sentire il suo uccello scoparmi la gola, a seconda i miei movimenti facendolo arrivare in profondità e io continuo instancabile, fino a portarlo al limite.
Si masturba giusto qualche secondo prima di riempirmi il viso di schizzi cremosi che io prontamente raccolgo con le dita e assaporo.
“Piaciuto il regalo?” “Da morire, no, direi che questa non è l’affermazione giusta da usare visto il contesto, tantissimo, ecco si, mi è piaciuta tantissimo e ne voglio ancora” ” sapevo che ne avresti voluta ancora. Potete venire!”

A questa sua affermazione sei suoi sosia entrano e si posizionano in piedi di fronte a me, sollevano l’abito e iniziano a toccarsi il membro.
Io, ancora in ginocchio, sorrido a C., abbiamo fantasticato diverse volte sul bukkake ma mai avrei pensato ad un risvolto del genere. Vorrei sfilarmi la tuta e farmi fottere a turno ma, tutto sommato, meglio una prima volta soft.
Li incito a riempirmi il volto di sborra, a darmi tutto il loro seme, ad avvicinarsi per sbocchinarli.
Il primo accosta il cazzo alla mia guancia destra e viene copiosamente, nel giro di poco lo imitano anche gli altri.

Non so se sia più bagnata la mia faccia o la mia figa, quello che è certo è che non posso uscire in quelle condizioni.
C. mi prende per mano e mi aiuta ad alzarmi, mi accompagna davanti ad uno specchio e ciò che vedo mi piace molto. Viso e maschera sono quasi completamente imbiancati. “Non possiamo farti girare per la fiera così” “no decisamente no” rispondo “ma non voglio sprecare con l’acqua questa prelibatezza”.
Si toglie il travestimento, mamma mia quanto è bello, e, inaspettatamente, lecca la sborra e me la passa baciandomi, fino a ripulirmi completamente.
Non mi era mai capitato niente del genere e posso dire che questo gioco e complicità siano la cosa più erotica mai provata.
“Ora però ti voglio tutta per me, voglio scoparti ovunque troia” “si, ti prego, sono così eccitata che potrei impazzire”.
Salutiamo i sei ignoti e saliamo sulla mia auto. No, non siamo arrivati in hotel e, siccome sono cattiva, tutto il resto ve lo faccio immaginare. Vi dico solo che è stata la serata di sesso migliore della mia vita.

Selina

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Chiacchiere piccanti con Sonia

IL SALOTTO HOT DI LUXURYLINE: CHIACCHIERE PICCANTI CON SONIA

Martina: chi aveva chiesto l’intervista a Sonia? Tu? Eh, allora dove vai? È il tuo momento! Cioè, è il suo momento: Sonia!
Ciao Sonia, benvenuta nel salotto virtuale delle chiacchiere piccanti di LuxuryLine.
Pronta?

Sonia: sì, prontissima!! Ciao Martina e grazie per questa intervista. Non ti nascondo che aspettavo questo momento perché mi piace raccontarmi, stare al centro dell’attenzione.

M: e allora goditi i riflettori!
Direi di tuffarci subito nel vivo dell’intervista con una domanda che avevo preparato proprio per te…ci ho pensato per intere settimane…dov’è? Non trovo il pizzino. Avevo fatto un elenco “domande shock”, non ricordo dove l’ho messo. Facciamo che, intanto che io cerco sta domanda, tu cerchi un modo per resistere al mio incantevole fascino? (allerta spoiler: non lo troverai)
Oh, eccola. Allora, Sonia, come sei approdata al mondo di LuxuryLine?

S: in effetti pensavo proprio a come potrebbe resisterti un uomo! O una donna in questo caso. (ride)
Per rispondere alla tua domanda…la mia vita è tutta un’avventura! Io adoro le avventure Martina, adoro fare nuove esperienze, mettermi in gioco. Trovo sia anche un ottimo modo per conoscere meglio me stessa. Poi, sai, sono sempre stata molto stuzzicata dal gioco erotico.

M: per chi ancora non ti conoscesse, qui sulla linea erotica più favolosa del mondo, ti va di dire quelli che tu reputi i tuoi punti di forza nell’interazione con chi chiama?

S: come ti dicevo il mondo dell’eros mi ha sempre stuzzicata. Credo che questo, nel corso delle chiacchierate con i nostri amici, si percepisca. Mi hanno sempre detto che sono molto sensuale, provocante, la bellezza e la femminilità che ammirano di presenza pare che, in qualche modo, trapeli anche per telefono. Non ti nascondo che mi piace rendere telefonicamente anche alcuni giochi erotici con cui mi diverto nella vita, come praticare uno spogliarello per esempio. Sapessi quanto mi piace creare “tensione” con il mio modo di fare. Provocante, ammiccante…

M: uhh, eh però! Diamo qualche secondo a quel lettore per abbassare la “tensione”… Ok.
Restando alle chiamate…quando qualcuno ti chiama e ti propone qualcosa che non ti piace, rifiuti, contratti o cerchi lo stesso di soddisfare al meglio i suoi desideri?

S: non rifiuto quasi nulla perché mi piace mettermi in gioco! C’è una cosa però che proprio non tollero e sono le bestemmie. In un certo senso anche in quel caso tento di soddisfare i desideri di chi chiama: passo la chiamata alla collega/amica di giochi che è disposta a farlo e stop. Poi, se vuol restare lo stesso con me, ancora meglio, così gli dimostro quanti modi alternativi alla bestemmia conosco per… 

M: …per far salire la “tensione”. Tutto chiaro. Ma al di là delle richieste specifiche finalizzate a…come dire…mannaggia, peccato che non siamo su una linea erotica, altrimenti potrei parlare liberamen…ah, è vero!
Dico, al di là delle richieste specifiche finalizzate alla sega più o meno immediata, dimmi un po’ Sonia, ci sono state situazioni in cui ti sei sentita a disagio in questo periodo trascorso a LuxuryLine? Qualcuno troppo insistente, troppo invadente, troppo offensivo, troppo romantico, boh, dimmi tu.

S: quelli troppo insistenti come sai ci sono sempre e sì, sono pesanti a volte, ma c’è stato qualcuno che ho trovato particolarmente sgradevole. In realtà ho trovato tutta la situazione alquanto triste e svilente, perché io parto sempre dal presupposto che bisogna avere rispetto l’uno dell’altro e una persona che ti chiama e ti dice delle parolacce, come se ti odiasse, è davvero triste, non trovo parola più calzante. Ma fortunatamente questa è una cosa rara, poi arriva la chiamata successiva, trovi il ragazzo simpaticissimo e ti fa sorridere a 32 denti.

M: non mi parlare di denti in questo periodo, per carità!
Nelle chiacchierate con i ragazzi godibili, invece, ti capita sovente di riportare tue esperienze di vita o sei una di quelle che ci tiene a mantenere distaccata la vita personale da questo lavoro?

S: dipende sicuramente da chi chiama, perché gli Utenti non sono tutti uguali e quindi anche il mio rapportarmi con loro è molto diverso a seconda degli input che ricevo, delle sensazioni che mi trasmette la persona con cui parlo. Se ti riferisci a episodi della vita sessuale, quello senza dubbio. Attingo al mio bagaglio di “esperienze” (sorride) e mi piace raccontare di me in questo caso, anche per far capire all’altra parte quanto mi piaccia divertirmi col sesso. Alcune volte ispirano anche loro me eh, mi danno delle idee niente male.

M: che porca che sei Sonia! Rigiriamo la frittata, la medaglia, la prospettiva, giriamo tutto. Su questo lavoro, tieni il riserbo con i tuoi affetti (parenti, amici, eventuali partner) o spiattelli la tua vita da hot girl come niente fosse?

S: è un modo per chiedermi se sono single Martina?

M: ah beh, se vuoi condividere con noi la tua situazione sentimentale, oltre che sessuale, a noi fa piacere. Vero ragazzi? C’è uno distratto…giovanotto, togli la mano dalla tasca.

S: ma sai, non mi dispiace se la tiene lì.

M: va bene, Sonia ti autorizza. Quindi…?

S: quindi…sì, sono una trentenne single, un po’ viziata anche forse, probabilmente essendo cresciuta come figlia unica e avendo sempre avuto tutte le attenzioni per me, non rinuncio facilmente a questo aspetto. Non credo che certi ambiti della mia vita, come questo lavoro, debbano essere necessariamente condivisi con tutti. Seleziono, come in ogni cosa.

M: mi pare giusto. Ti è mai capitato che, qualcuno a cui lo hai detto, abbia sminuito questo lavoro?

S: oh Martina, qui potrei parlare fino a domani.

M: se vuoi…io comunque a una certa vado eh, te lo dico.

S: d’accordo (sorride). Allora ti dirò soltanto che non sopporto chi giudica senza sapere. A chi non capisce direi “mettiti in gioco nella vita, apri di più la tua mente”. Aggiungo che, ad alcune amiche, suggerisco anche di cercare di capire di più i loro partner, di imparare a giocare. Questo vale tanto nella vita di tutti i giorni e noi, qui, siamo spesso in contatto con uomini che non si sentono liberi di esprimersi come vorrebbero, con le loro partner fisse. Non è un lavoro facile come si potrebbe pensare! Alcune persone credono siamo qui solo ad ansimare e toccarci (che ben venga!!) ma spesso capita di sentirsi una vera e propria psicologa.

M: sì, a volte la sensazione è quella, ma lasciamo a ogni professionista il proprio lavoro, ovviamente. A proposito di manifestazioni di dissenso, parliamo del tuo carattere.
Ti reputi una persona riflessiva o impulsiva?

S: può aver senso se ti dico che sono entrambe le cose? (ride) Sulla mia impulsività ci lavoro parecchio. Questo, però, significa anche che sono riflessiva, o no? Ha senso?

M: hihi. Ma certo che ha senso.

S: poi è chiaro che dipende anche molto da chi ho di fronte. In certi casi si innesca un quadro di azione-reazione e si salvi chi può! (sorride)

M: uhhh, interessante. Testiamo il self control.
Che ne so…scopri di essere stata cornificata: come reagisci?

S: visto e considerato che in tutto quello che faccio ci metto passione, amore, rispetto, fiducia…qualora scoprissi di essere stata cornificata andrei semplicemente via, ma non intendo via dalla stanza se cogliessi sul fatto, chiuderei proprio definitivamente con la persona!

M: e righiamole anche l’auto! Oh, mio nipote Vladi mi ha portato l’altro pizzino che avevo perso. Le domande nuove e originali. Grazie tesoro, ora vai da mamma a graffiarle le gambe, vai.
Che rapporto hai con la tua masturbazione (chiamami Fabia se ti fa sentire più a tuo agio)?

S: (ride, non potete capire) ottimo direi! Anzi “soddisfacente”. (sorride)

M: soddisfa, soddisfa. E quando non sei da sola?
Se dovessi fare un inventario delle volte in cui hai fatto sesso, prevarrebbe quello con coinvolgimento sentimentale o quello mosso dal più istintivo piacere della carne?

S: assolutamente quello della carne, che te lo dico a fare?

M: ah, e allora volevo saper…che c’è Vladi? Ah, sì, questa non l’ho mai fatta, giusto.
Dicci un po’…qual è il tuo outfit da seduttrice? E, a che ci sei, immagina un perfetto primo appuntamento con l’uomo (o la donna) dei tuoi sogni. Per favore, escluse le presenti.

S: tacco 12 a spillo, autoreggenti, reggicalze senza le mutandine. In realtà ho diversi outfit che adoro e non escludo che, se questo appuntamento si svolgesse da me, potrei anche tirar fuori dall’armadio la mia divisa da infermiera sexy o magari…mi farei trovare completamente nuda, solo col tacco 12. Devo andare avanti? (ride)

M: non lo so. Il tipo che aveva messo la mano in tasca è venuto?
Che frivolezze!! Insomma!! Passiamo a domande serie. Ti ritieni soddisfatta della tua vita?

S: sì, sono soddisfatta della mia vita. Ho sempre combattuto per le cose che ho e quindi direi che mi merito di essere soddisfatta. Sono anche molto esigente con me stessa però eh, mi metto sempre in discussione perché, come accennavo all’inizio, credo sia il modo migliore per migliorarsi. Scusa il gioco di parole.

M: brava Sonia! Dicci qualcos’altro di te. Hai hobbies particolari? Come passi il tuo tempo libero?

S: io adoro la fotografia, l’arte, mi piace la musica, amo il mare e quella sensazione di libertà che queste cose danno, su vari piani. Amo anche le lunghe passeggiate, adoro la natura e tutte le cose belle che ci ha donato. Tutte…

M: eheh. Tutte. Beh, direi che adesso abbiamo un quadro un po’ più esaustivo di questa sexy ragazza, che ne dici tu, ragazzo che aspettava la sua intervista? Eh. Sì, adesso gliela faccio la domanda di rito.
C’è una domanda che non pongo sempre in chiusura, perché la faccio porre a voi.
Fai una domanda a Sonia, qualcosa che avresti voluto che ti chiedessi e non ti ho chiesto. Ovviamente poi devi anche rispondere eh.

S: ah, ok (ride). Vediamo…
Sonia vorresti incontrare l’uomo della tua vita, il cosiddetto “principe azzurro”, l’uomo perfetto?????
No! La perfezione alla lunga annoia e soprattutto…preferisco essere un’apina e volare di fiore in fiore.

M: e allora vola apina Sonia, vola…insomma è arrivato il momento dei saluti. Guarda come scalpitano: sì, sì, correte a chiamarla.
Vuoi salutarli?

S: certo! Ragazzi, vi aspetto per ascoltare tutte le vostre fantasie, per condividere i desideri, le esperienze, per divertirci insieme (senza bestemmie)! A prestissimo.

M: grazie del tuo tempo Sonia.
E voi, tutti quanti, prima di chiamare però controllate che sia online qui, se non la trovate andate a sbirciare i suoi turni, se non resistete e volete contattarla per un appuntamento o altro, scrivete pure sulla sua pagina o alla mail contattami@luxuryline.it! Ho detto tutto.
Mi raccomando, divertitevi e fatela divertire! Ciauuu.

Martina

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LUXURY…lines

Luxury…lines

Scop…ri le rosse

Vi mancavano i miei giochini per ingannare il tempo in attesa che le vostre amate luxuryne si “avverdino”? Chi ha detto “no”?! Ti ho sentito!! In punizione, subito!!
Voi che invece avete annuito potete stamparlo, se volete.
In alternativa, se avete timore di essere scoperti dal capo con le…linee erotiche, potete risolverlo direttamente dal cellulare o dal pc con l’app Adobe Acrobat Reader.
Aprite il file, scegliete l’opzione “compila e firma” (dovete solo compilare, non vi allarmate!), posizionatevi sulla casella da riempire e…buona caccia!

Mettetevi alla prova o mettete alla prova le mie collegucce. Insomma, fate voi. Io ho già dato e sono stancherrima!
Ciauuu.

cruciverba luxurylines scopri le rosse

Clicca qui se vuoi scaricare il pdf e compilare comodamente il cruciverba.

Martina

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Come fare sesso in chiamata (e provare piacere)

Come fare sesso al telefono e provare piacere

Le parole e la voce possono avere un fortissimo effetto afrodisiaco e sono proprio loro due, insieme ovviamente alla fantasia, le componenti essenziali del sesso telefonico.
Abbiamo già approfondito nell’articolo dedicato al dirty talking l’importanza e l’effetto che una frase, detta nel modo giusto al momento giusto, può avere quindi ci concentreremo ora su altri aspetti del sesso in chiamata.

Non sempre si può avere qualcuno in carne ed ossa al proprio fianco per spegnere i bollenti spiriti, vuoi per impegni di varia natura, vuoi perché in quel momento la singletudine regna sovrana e allora ci rivolgiamo a lui, gli inseparabile oggetto che anche in questo momento stiamo tenendo in mano e che ci aiuta quando l’improvvisa voglia di godere prende il sopravvento: il telefono.
Ora ci si presentano tre strade:

  • il solito sito di video porno, sempre efficace ma poco interattivo;
  • abbordare qualcuno online arrapato quanto noi o sperare che il partner sia nelle stesse nostre condizioni;
  • chiamare una linea erotica e masturbarsi in compagnia di qualcuno.

Ovviamente la terza opzione è la più coinvolgente e immediata e, fidatevi, il piacere è assicurato.

Sesso telefonico: come iniziare e cosa dire

Manuale per il sesso al telefono, regole da seguire alla lettera per una performance perfetta. No,mica dobbiamo montare l’aspirapolvere, dobbiamo interagire il più spontaneamente possibile con un’altra persona e, visto che siamo uno diverso dall’altra, ogni approccio sarà diverso.
Se però siete un po’ impacciati e questo vi blocca dal chiamare una linea erotica per fare sesso telefonico ecco alcuni suggerimenti che vi aiuteranno a rompere il ghiaccio.

Come iniziare

A parte i classici convenevoli un ottimo modo per svegliare l’immaginazione è descriversi a vicenda, per esempio:

  • ” sono appena rientrat*, sono sedut* sul divano e indosso jeans e maglietta”;
  • ” sono sdraiat* sul letto, solo con addosso l’intimo e vorrei che tu fossi qui accanto a me”;
  • ” sono sedut* alla scrivania del mio ufficio, sono rimast* da sol* e ho pensato di chiamarti”.

Come proseguire

Ora che il contesto nel quale vi trovate e ben chiaro potete partire proprio da quello per scaldare l’atmosfera e iniziare i preliminari del sesso in chiamata.

  • ” vorrei baciarti e sentire che mi slacci i jeans, la tua mano che si intrufola nei miei slip…”;
  • ” vorrei che tu fossi qui accanto a me per baciare ogni centimetro del tuo corpo, dalle labbra scendere piano piano tra le tue gambe…”;
  • ” vorrei averti sedut* sulla mia scrivania e farti impazzire con la mia lingua”.

Arrivati a questo punto sarà tutto in discesa, anche perché l’altra persona non sta semplicemente ad ascoltare un monologo ma interagisce, proprio come se fosse presente e dal “voglio toccarti” al sesso al telefono vero e proprio è un attimo.

Sfruttare le fantasie

Il sesso telefonico, soprattutto se praticato su una linea erotica, può permetterci di esplorare fantasie che a livello di immaginazione ci fanno eccitare ma che non avremmo mai il coraggio di attuare nella realtà, un po’ per pudicizia, un po’ perché l’accusa di atti osceni in luogo pubblico è dietro l’angolo.
Sognate di vedere il/la vostr* compagn* scopat*da un gruppo di persone, di giocare con una persona del vostro stesso sesso, di chiavare sul tavolo del ristorante o sull’altare in chiesa o di fare di tutto con il/la ragazz* che vi fa eccitare solo a guardarl*? Siete incuriositi dalle pratiche BDSM, vi piacerebbe avere una mistress oppure un master o, avendo già voi questo ruolo, volete provare ad invertire le parti? Con il sesso al telefono tutto è possibile (o quasi).

Sesso in chiamata batte sexting. Mettetevi alla prova

Certo, il sexting, ovvero messaggi erotici in forma scritta, può apparentemente sembrare più comodo rispetto al sesso al telefono in quanto ci dà il tempo di pensare ad una risposta ma a livello pratico non è così.
A parte che il telefono in mano è un intralcio per la masturbazione stessa, quanto può essere più eccitante sentire i gemiti, i sorrisi, le frasi che ci incitano a continuare da parte della persona con la quale stiamo facendo sesso virtuale? Al telefono erotico il confine tra reale e no diventa molto sottile ed è proprio lo scambio diretto che rende il sesso telefonico una delle esperienze più stimolanti dopo il rapporto sessuale vero e proprio.

Non ci resta che metterci comodi, creare l’atmosfera, pensare a cosa vorremmo fare in questo momento, chiamare i nostri numeri 899 preferiti e godere insieme grazie a del meraviglioso sesso telefonico!

Alessia

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16 frasi per far eccitare un uomo e una donna

Parlare sporco: 16 frasi per far eccitare un uomo e una donna

La pratica del dirty talking, letteralmente parlare sporco, è una delle tecniche più utilizzate per eccitarsi durante una chiamata erotica oppure durante il sexting. Essendo il sesso al telefono, sia scritto che vocale, condizionato esclusivamente dall’utilizzo della parola non può non servirsi del dirty talk. Proprio come durante un rapporto sessuale dal vivo si inizierà con frasi più soft per riscaldare l’atmosfera e far venire voglia di toccarsi per poi procedere con espressioni sempre più piccanti.
Frasi erotiche, turpiloquio e bestemmie condiranno, a seconda dei gusti, qualsiasi esperienza sessuale a distanza, aiutando a far capire sia il nostro livello di eccitazione sia le nostre intenzioni.
Il dirty talking funziona anche nella realtà? Si signor* e leggendo il resto dell’articolo capirete perché.

Perché bisogna parlare sporco?

Perché è eccitante, perché funziona, perché aumenta il livello di confidenza e intimità, perché accende il desiderio, perché aumenta il desiderio. Non vi bastano queste motivazioni? Miei cari San Tommaso sappiate che è stato fatto uno studio su un centinaio di coppie: ai partecipanti è stato fatto indossare un orologio cardiofrequenzimetro in modo tale da poter annotare la reazione dei battiti cardiaci durante il rapporto sessuale senza e con il dirty talking. Guarda caso nel sentirsi dire ” sono tu* scopami, non ti fermare” la frequenza cardiaca schizzava alle stelle e so che già solo a voi leggendo questa frase sta venendo voglia di chiamare la nostra linea erotica e parlare sporco.

Il sesso coinvolge tutti i sensi e il dirty talking, usato con il giusto tono di voce, può fare lo stesso effetto di una palpatina, di uno sguardo sensuale, di una leccata sul collo o ancora di sentire il profumo del* nostr* partner.
Noi amanti del sesso telefonico sappiamo l’importanza delle parole e del parlare sporco e se ci portano all’estasi senza il minimo contatto possiamo solo immaginare l’effetto che il dirty talking può avere nella realtà.
È bene però tener presente che, come per qualsiasi altra pratica erotica, è necessario confrontarsi con l’amante di turno per capire meglio i suoi gusti. Parlare sporco può aiutare ad accendere la passione ma se si utilizza la frase sbagliata l’atmosfera bollente si raffredderà in men che non si dica. Il fatto che qualcuno ami sentirsi dire “sei la mia troia/sei il mio porco” non fa di tutta l’erba un fascio. Morale: parlare sta alla base di tutto.

Prima del sesso / dopo il sesso

Proprio come durante il rapporto sessuale nel quale si parte dai preliminari per arrivare all’orgasmo anche nella pratica del parlare sporco bisognerebbe procedere per gradi.
Prima di finire avvinghiati possiamo far capire a chi ci sta vicino quanto l* desideriamo. Immaginate di essere al ristorante e di sentirvi dire “non vedo l’ora di assaggiare te”, è inevitabile sentire un fremito tra le gambe e fantasticare sul dopo cena. Oppure pensa alla reazione che può suscitare la frase ” non vedo l’ora di sentire le tue mani sul mio corpo”, a chi la legge o ascolta verrà inevitabilmente voglia di vedervi nud*.

Bene, finalmente arriviamo al dunque. Il parlare sporco può servire per far capire quanto stiamo apprezzando ciò che stiamo ricevendo: ” ti prego non ti fermare, scopami…”, “adoro sentirti godere…”.

Il parlare sporco può anche far intuire le nostre intenzioni:” dio mio ti voglio sbattere forte fino a farti urlare”, ” voglio leccarti fino a farti venire”.

16 Frasi per eccitare un uomo o una donna

Abbiamo visto come, quando e perché utilizzare il dirty talking e fatto qualche accenno pratico per far capire in concreto la sua efficacia, ora seguirà un elenco di frasi adatte sia all’approccio dal vivo, sia al sexting che al telefono erotico, perfette per parlare sporco

Prima del sesso

  1. ” non vedo l’ora di baciare ogni centimetro dal tuo corpo”
  2. “non vedo l’ora di sentire le tue mani sul mio corpo”
  3. ” mi eccito solo a pensarti”
  4. ” non vedo l’ora di fare l’amore con te”
  5. ” ti vorrei già qui accanto a me nel letto”
  6. ” non resisto più, ti voglio!”
  7. ” sto immaginando le tue labbra che mi baciano dappertutto”
  8. ” vorrei farti mi* qui, adesso!”

Durante il sesso

  1. ” adoro sentirti così eccitat*”
  2. ” voglio sentirti godere”
  3. ” voglio bere il tuo piacere “
  4. ” adoro scopare con te”
  5. ” mi fai eccitare da morire”
  6. ” non ti fermare ti prego”
  7. ” nome sei tutt* mi*”
  8. ” senti come è duro/ senti come mi fai bagnare”.

Ho scelto di proposito frasi non eccessivamente volgari perché troppo facile dire di parlare sporco dicendo “scopami sono la tua troia”, anche frasi piccanti, frasi erotiche rientrano nel dirty talking e funzionano, eccome se funzionano fidatevi!

Tutto chiaro? Ottimo, ora a praticare!

Alessia

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Mi bagno al bagno

Luxury Short Stories: mi bagno al bagno

No, questo è troppo corto, mmm questo da suora, oh! Questo perfetto! Mio fratello mi chiama e mi dice di scendere, pronta al pelo e per fortuna sono molto soddisfatta del risultato. Indosso un vestitino di pizzo rosso aderente che arriva a metà coscia, il tessuto crea sulla scollatura e sulla schiena un intrigante effetto vedo non vedo, decolleté opentoe nere abbinate alla borsetta, capelli sciolti sulle spalle e giusto un po’ di matita e di mascara per incorniciare i miei occhi da gatta.

Arriviamo davanti al locale ed ecco lui, bellissimo e altissimo, che svetta tra la gente. Sento un piacevole formicolio tra le gambe e forse fisso per qualche secondo di troppo il suo petto e le sue spalle ma quella camicia mi sta facendo pensare alle peggio porcate.
Ci sediamo ad un lungo tavolo e lui si mette di fronte a me. Vorrei sfilare la scarpa e appoggiare il piede sul suo cazzo per provocarlo e invece, altro che audacia, sento le guance diventare dello stesso colore dell’abito appena mi rivolge la parola.
Ordiniamo da bere e tutto procede come niente fosse fino a quando…
“Ragazzi so che può sembrare una richiesta strana ma non ci sono altre donne e io ho la fobia di andare al bagno da sola, qualcuno sarebbe così gentile da accompagnarmi?”.
No, vi giuro che non si tratta di una scusa, non sono così spudorata, solo un po’ matta ma fortuna vuole che sia lui a proporsi. Grazie signore grazie!
Dio quanti gradi ci sono qua dentro?

Mi prende per mano e si fa strada tra la gente, strano, non c’è fila quindi lo ringrazio, chiudo la porta e regalo al water tutta la mia pioggia d’orata. Sono così eccitata che già solo lo sfregamento della carta igienica mi dà sollievo. Meglio uscire.
Mi lavo le mani e vedo, attraverso lo specchio, che mi sta guardando il sedere poi il nostro sguardo si incontra, mi giro, si avvicina e mi bacia. Uso il bordo del lavandino per sedermi e allargare le gambe così riesco a strusciarmi contro la sua patta. “Ti voglio” gli sussurro all’orecchio, gli lecco il collo e il labbro inferiore ” ti voglio da impazzire”. Mi prende in braccio e ci chiudiamo in bagno, gli slaccio i pantaloni e li faccio scendere insieme ai boxer neri oh si, finalmente vedo il suo bel cazzo, grosso e duro.
Il mio vestito ormai è completamente sollevato, sposto il perizoma a lato e, aiutandomi con la mano, lo faccio entrare. La porta sbatte ad ogni colpo che mi dà, le sue mani mi strizzano le chiappe e io mi avvinghio a lui per sentirlo tutto fino in fondo. Vorrei urlare e farmi scopare in tutti i modi possibili e immaginabili ma sono così eccitata che vengo ad una velocità imbarazzante. Cristo che liberazione!
Mi rimetto in piedi e mi accuccio davanti a lui.
Lo lecco dalle palle fino alla cappella, è tutto bagnato e sento il mio sapore mentre lo prendo in bocca e inizio a spompinarlo. Adoro sentire che mi tira i capelli e che mi spinge il cazzo in gola. “Voglio bere la tua sborra” gli dico guardandolo negli occhi e riprendendo a succhiare.
Sta per venire, apro le labbra e tiro fuori la lingua che pochi secondi dopo riceve tutto il suo sperma e mmmm buono, ingoio tutto.
Ci ricomponiamo alla bene meglio e torniamo al tavolo. Chi mai potrà credere alla scusa della fila per giustificare il tempo passato?

 Biondina 00

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Mistress al telefono schiavizzano i sottomessi

Mistress al telefono schiavizzano i sottomessi

Le dominatrici al telefono erotico. Sono bellissime donne pronte a esercitare il pieno controllo sui loro sottomessi, sia a livello fisico che psicologico.
Che siate cagnolini scodinzolanti o puttanelle pronti a essere sodomizzati, che siate Money slave o feticisti leccapiedi, che siate masochisti o delle nullità le mistress al telefono soddisferanno spietatamente qualsiasi richiesta, sì, perché queste sono solo alcune delle categorie di schiavi esistenti.
Spesso si tende a pensare che il sottomesso sia disposto ad eseguire qualsiasi ordine o comando dettatogli dalla padrona al telefono beh, non è così. È bene ricordare che si tratta di un gioco sessuale e, come in tutte le pratiche, ognuno ha i suoi gusti. Inutile voler usare lo strapon su uno slave che vuole solo sentirsi dire che ha il pisello piccolo, ecco perché è importante affidarsi a linee erotiche professionali.

Padrone al telefono erotico: istruzioni per l’uso

Come spiegato nel paragrafo precedente ogni schiavo è diverso dall’altro e le mistress al telefono non sono delle indovine perciò, dopo aver composto il numero della propria linea erotica di fiducia, sarà indispensabile presentarsi e palesare la propria richiesta e i propri gusti, in caso contrario sarà la padrona stessa a chiedervi che tipo di slave siete. Questo step può sembrare noioso ma è fondamentale affinché il gioco fili liscio e si crei la giusta complicità.
A meno che la vostra non sia solo una fantasia, potete tenere a portata di mano qualche attrezzo di vostro gradimento, per esempio elastici o plug, oppure descrivere alla vostra dea cosa vi circonda in modo tale che la sessione di sottomissione telefonica possa sembrare il più realistica possibile, grazie a compiti concretamente realizzabili.
Se quello che desiderate ottenere dalla mistress al telefono è solo umiliazione verbale premuratevi di esporre i vostri limiti onde evitare che l’operatrice possa pronunciare frasi che urtino la vostra sensibilità.
Anche se siete divisi dal telefono erotico ricordatevi di rivolgervi con i giusti appellativi alla vostra dominatrice: mia dea, mia regina, mia Signora ecc.
Foto (nella tutela della privacy), regali ed eseguire dei compiti tra una telefonata e l’altra sono piccoli elementi che rafforzano il legame schiavo-padrona.

Dominatrice severa e sexy

Perché la pratica della sottomissione piace così tanto?
Dopo un’intensa giornata di lavoro, magari in ruoli che richiedono autorevolezza o molta concentrazione, si ha solo voglia di spegnere il cervello e non pensare più a niente ed è qui che entrano in gioco le mistress al telefono.
Voi non dovrete far altro che farvi guidare dalla loro voce e lasciarvi andare, rilassarvi e godere ogni secondo delle intense sensazioni che il bdsm riesce a sprigionare, anche attraverso i numeri erotici.
In più il lato positivo delle hotline è che sono attive 24 ore su 24, quindi potrai sempre trovare una padrona al telefono pronta a sottometterti.
Accantoniamo il fattore “stacco la spina, fai tutto tu” e concentriamoci su un aspetto molto più materiale: la bellezza delle mistress al telefono. Avvolte in sexy lingerie di latex o pelle, agghindate con mascherine e guanti, con splendide gambe velate dai collant e tacchi vertiginosi pronti per essere succhiati, basta, mi fermo qui perché già vi vedo tutti in ginocchio, non mi sbaglio vero?
Lo so che non vedete l’ora di finire di leggere per chiamare i nostri numeri 899 e, tranquilli, non mi dilungherò perché questo non è di certo il mio settore, ma voglio portare la vostra attenzione sulla componente psicologica. Nel ruolo schiavo-padrona difficilmente ci si annoia, spesso si crea suspense aspettando il comando della mistress, vengono coinvolti diversi sensi e il dolore si fonde con il piacere, morale i neurotrasmettitori si scatenano, adrenalina ed endorfine entreranno in circolo, come una sana droga, rendendo questa esperienza indimenticabile e impossibile da non ripetere.
Ora andate e fatevi sottomettere, non dovete far aspettare le meravigliose mistress al telefono.

Alessia

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