Luxury Short Stories: Cazzo e genetica, Alessia racconta a Martina il risultato della sua prima analisi.

A: ciao Marty!

M: oh, Alessia! È da ieri sera che aspetto tue notizie. È mai possibile che devo sempre penare fino alle 6?!

A: e infatti sono tornata, docciata e adesso sarò tutta tua.

M: potevi chiamarmi da sotto la doccia. Non sarebbe stata la prima volta.

A: sì ma stavolta avevo altri pensieri lì sotto, senza offesa.

M: ahah, ok monella, allora deduco che stavi ripensando all’incontro con il cazzo di Riccardo.

A: sì, e di Arturo.

M: e chi è questo? Il fratello di Riccardo che ha il cazzo più grosso del suo? Lo hai testato per farmi un regalo di compleanno?

A: credo che il tuo compagno non sarebbe d’accordo.

M: beh, Ale, io lo farei per la scienza, giusto per capire se la dimensione del pene ha a che vedere con la genetica. Il mio compagno capirebbe.

A: non ho notizie sul fratello, ma se devo giudicare da quello del padre…

M: …la dimensione del pene è ereditaria? Ma ora capisci che devo assolutamente darti della troia? Come casso fai a sapere che il padre ce l’ha lungo quanto suo figlio?

A: oddio Marty, non so se sia proprio uguale, non avevo un righello a portata di mano. Però certo sono due begli esemplari della mascolinità italiana.

M: ah, beh, portano in alto la lunghezza media dei peni italiani. 

A: credo che risollevino la media mondiale della dimensione di un pene.

M: addirittura! Eh ma lo sai che io se non vedo, non credo. Hai fatto quella cosa che facciamo sempre?

A: sì, sì, lo so cosa vuoi porcellina. Adesso ti mando la foto di entrambi.

M: quando dici “la foto” non significa che li hai scopati contemporaneamente, giusto?

A: ma no. Al primo appuntamento? Non avevo bevuto abbastanza per quello. Come sei pignola. Ti mando LE foto dei loro cazzi, ok?

M: capisci che io da te mi aspetto di tutto? Hihi.

A: e fai bene! Fatto. Dunque, con Riccardo è andata bene, molto bene. Come puoi notare dalla foto n. 1 il suo cazzo è grosso, secondo me supera le dimensioni di un cazzo normale. Che dici?

M: mah, ecco, visto così non so. Non avevi una penna da mettere vicino per farmi capire meglio?

A: no, scusa, avevo solo la mia bocca lì vicino, ma non si vede nella foto.

M: la mia amichetta pompinara!

A: comunque fare un pompino a un cazzo così non è stato facile, sai?

M: ma pensa!

A: dai, sul serio. Comunque abbiamo scopato tanto e anch’io cavolo, sono venuta due volte. L’ultima volta gli sono venuta in bocca tenendo il suo cazzo enorme tra le mani.

M: wow, ha gradito?

A: direi proprio di sì, perché a distanza di qualche secondo è venuto pure lui e mi ha sborrato in faccia.

M: bella seratina. Sono curiosa di sapere cosa c’entri suo padre però.

A: va bene, va bene. Allora, l’unico difetto di Riccardo è che è uno di quelli che si addormenta subito dopo una bella scopata. Non sapendo cosa fare sono uscita fuori in terrazzo, con la sua camicia, a prendere un po’ d’aria e suo padre, che abita nella casa a fianco, mi ha notata.

M: abitano così vicini? Meno male che è solo una scopata. Beh, due a quanto pare. Quindi ti ha notata e…?

A: e…mi ha fatto un paio di complimenti. Ha lodato così tanto i miei piedini nudi che credevo fosse un altro feticista che si dimentica di scopare quando va con una donna.

M: ma invece tu glielo hai fatto ricordare, giusto?

A: oh sì, ripetutamente, a casa del figlio.

M: ma daaai!! Ale!!

A: cosa fai, ti scandalizzi?

M: no dico, ma daaai, continua!!

A: ah, ecco, mi pareva. Posso dirti che se penso a una dimensione ideale del pene per la mia fighetta senza dubbio è la sua, ma per quanto riguarda il lato B…ohi ohi.

M: non è un pene delle giuste dimensioni? Quindi non hai dato il culo né al padre né al figlio?

A: fossi matta! Al padre l’ho dato eccome. “Ohi ohi” ero io che lo prendevo il suo lungo cazzo nel mio sederino. Ho urlato così tanto quando ha iniziato a scoparmi dietro che credevo Riccardo si sarebbe svegliato, invece si è svegliato quando suo padre è venuto, pensa te! Quando mi ha raggiunto in casa di suo figlio mi ha subito sbattuta al muro, lì all’ingresso. Era venuto con la scusa di prendere un caffè insieme, invece ha preso subito la mia figa, lì, sbattendomi al muro. Ti rendi conto che porco?

M: hai capito il vecchio porco dal cazzo lungo. Niente caffè direi.

A: siamo andati in cucina ma poi mi appoggiata sul tavolo, lui si è seduto di fronte, io gli ho fatto una sega coi piedi e si è così tanto agitato che si è alzato e mi ha inculata come una puttana lì, sollevando le gambe e bagnandomi con non so cosa preso dalla dispensa del figlio. Ti giuro Marty che abbiamo anche fatto cadere delle posate che erano ancora sul tavolo.

M: e Riccardo se la dormiva mentre il cazzo più lungo del mondo ti scopava!

A: che scema! Non è il cazzo più lungo del mondo, però anche io mi preoccupavo che si svegliasse. Appena la sua sborra mi è entrata nel culo sento dalla camera… “Alessia…ci sei?” e io l’ho raggiunto con lo sperma del padre che ancora colava e gli ho detto che mi ero alzata per bere un bicchiere d’acqua. Mi ha visto con addosso la sua camicia ed è impazzito.

M: terza scopata di fila?

A: beh, prima mi sono divertita un po’ a farmi leccare di nuovo.

M: ma quanto sei stronza?!! Meravigliosa!! Ti ha detto nulla?

A: beh, non avrebbe potuto, ero proprio seduta sulla sua bocca. Poi ho pensato…visto che suo padre mi aveva aperto un po’ il culo…perché non provare anche il suo grosso cazzo?

M: e…hai preso anche il cazzo più largo del mondo in culo?

A: stupida!! Però oh, diciamolo pure: le dimensioni contano quando…

M: …quando si è una gran troia come te! Hihi.

A: te la faccio passare questa perché in effetti… Mentre mi scopava il culo mi sono totalmente dimenticata del padre che immagino sia uscito con la minchia ancora dura dall’appartamento.

M: dai, prossima volta fammi un video mentre scopi. Ho sempre detto al mio compagno che ha un cazzo enorme, grosso, lungo, devo proprio mettere a confronto.

A: ma se vuoi scopo pure lui e poi ti mando i tre video per comparare.

M: no no. Se proprio devi scopare una persona della coppia, devi scopare me, lo sai!

A: è vero, è vero! In effetti lo sai che ho sempre preferito le tue tette a quelle del tuo ragazzo.

M: ah beh, grazie. Sei un’amica. Uuuh, si è appena svegliato. Scusami, ora tocca a me prendere il cazzo, il cazzo più bello del mondo!

A: buona scopata troietta!

M: grazie puttanella.

Alessia e Martina