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luxury short stories: il mio pacco di natale

Ho sempre odiato e evitato i pranzi natalizi nei quali si radunano parenti che ostentano cortesia e palesano le loro curiosità: ma il fidanzato, ma il matrimonio, ma i figli? Vorrei solo dirgli la verità: zietta cara se mi fidanzassi il povero malcapitato diventerebbe un cervo cornuto perché mi piace scopare, scopare e ancora scopare e non con una persona sola per tutta la vita ma con uno diverso ogni settimana e cuginetta adorata a portare avanti la specie vedo che ci pensi tu, io lo sperma lo preferisco per altre cose.
L’anno scorso però mio padre mi trascinò di peso con la scusa che potrebbe essere l’ultimo natale con la nonna, come dire di no.
Varco la soglia e vedo che tutti sono già seduti a tavola bevendo vino, almeno quello non manca mai.
Tolgo il cappotto e ondeggiando nel mio vestitino di velluto rosso mi siedo nell’unico posto rimasto libero. Mio zio provvede a riempirmi il bicchiere di bollicine dorate, sorseggio e solo in quel momento mi accorgo di avere di fronte il nipote della vecchia zia Sara. Mmmm niente male, il ragazzino spocchioso e grassottello è diventato un uomo mooolto sexy. Appoggio il bicchiere e gli sorrido mentre penso a come sarebbe andare sotto il tavolo con la scusa di raccogliere il tovagliolo e dare un’occhiata e magari una palpatina al suo cazzo.
Osserva ogni mio movimento e fa di tutto per farsi notare, mi godo la scenetta ancora un po’ poi decido di essere intraprendente e gli accarezzo il polpaccio con il piede. Lui non si scosta anzi asseconda il mio movimento. Bene, continuo e, guardandolo negli occhi, prendo un grissino e lo addento mettendone un bel pezzo lungo in bocca. Fa cadere la forchetta ed è quindi lui che si deve abbassare e andare sotto il tavolo, colgo l’occasione e allargo le gambe mostrandogli così autoreggenti e mutandina di pizzo.
Riappare, il suo viso è arrossato e la sua espressione è di desiderio.
Io non faccio più nulla.
Finalmente è il momento del panettone, prendo una fetta ma mio zio mi dice di andare al piano di sopra a scegliere una grappa e chiede alla mia preda di accompagnarmi per aiutarmi a portare i bicchieri. In un altro momento avrei sbuffato ma ora mi stava regalando una chiavata su un piatto d’argento.
Non lo vedo ma so che mi sta guardando il culo e io me lo accarezzo con la mano. Vorresti farlo anche tu vero? Penso e salgo gli ultimi gradini. Mi giro per vedere finalmente la sua figura intera, si, confermo, l’anatroccolo è diventato un bel cigno e ben dotato a giudicare dall’erezione che si intravede dai jeans. Questo è per me come una goccia di sangue per uno squalo, mi avvicino e lo spingo sul divano. Gli slaccio i pantaloni e li faccio scivolare alle caviglie insieme ai boxer, sollevo il vestito, sposto il perizoma e mi siedo sul suo membro. È così duro e io così bagnata… Inizio a cavalcarlo, perché è così bello scopare? Le sue mani mi stringono le chiappe aiutandomi nel movimento. Siamo così attaccati che la sua camicia mi solletica il clitoride. Vorrei solo urlare di piacere invece lo bacio per soffocare i gemiti. Non vorrei staccarmi per nulla al mondo ma rischiamo di fare un disastro quindi mi inginocchio e gli succhio l’uccello fino a farlo venire completamente nella mia bocca. Sorride soddisfatto mentre ingoio il suo seme per non lasciare tracce.
Sto lisciando il vestito e lui allacciando i pantaloni quando sulla porta… ” Zio hai troppe bottiglie non riesco a decidere”.

Stefy