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Tag: Racconti Erotici e Storie Personali

Racconti erotici: la milf della porta accanto

Racconti erotici: la milf della porta accanto

Finalmente è stato rimosso il cartello “vendesi” dall’appartamento accanto al mio e da divoratrice di film porno e racconti erotici con milf (soprattutto da quando mi sono separata) mi sto già immaginando mille scenari piccanti con il futuro inquilino. Meglio tornare con i piedi per terra, sarà una coppietta di Sposini, o una donna single come me o, nella remota possibilità che si tratti di un essere maschile, un ometto alto un metro e cinquanta con un’anguria al posto della tartaruga.

Se la realtà dovesse deludermi, per fortuna c’è sempre la fantasia e qualche chiamata erotica per rendere tutto più interessante…

Passano i giorni e rientrando dalla palestra noto due signori sulla settantina che maneggiano con la mia cassetta delle lettere. ” E te pareva!” Dico tra i denti avvicinandomi e faccio notare che la buchetta è mia. Beh, salta fuori che la persona che ci ha venduto le case è la stessa e che ha consegnato loro un mazzo di chiavi che dovrebbe essere mio. Di male in peggio! Se non che la cara signora mi spiega Khedira al figlio di consegnarmi il mazzo completo, così potremo verificare insieme quali sono le mie e quali le sue. Continua raccontandomi che è un ragazzo giovane, solo, lavoratore e che quindi lo stanno aiutando. Me lo sta sponsorizzando? Beh, ora sono proprio curiosa.

Donne mature e ragazzi giovani

Sto passando l’aspirapolvere, mi sembra di sentir bussare quindi la spengo, si, qualcuno sta proprio bussando. “Chi è?” Domando avvicinandomi alla porta ” sono Mattia, il tuo nuovo vicino”. Merda, che tempismo di merda! Sciolgo i capelli e liscio, con un gesto automatico della mano, il top a righe e i leggins neri e apro.

Ci studiamo per qualche istante. Ha sui 25 anni, è poco più alto di me, direi circa 1.75, muscoloso, ha i capelli castani e gli occhi nocciola. Carino il cucciolo, speriamo che abbia voglia di una bella esperienza hot con una milf perché io ho proprio voglia di un sexy toyboy.
Gli stringo la mano per presentarmi e lo faccio accomodare sfoggiando il mio sorriso più seducente. Lo becco a guardarmi la scollatura, beh, come non capirlo, ho una quarta da far girare la testa e ne approfitto per accarezzarmi innocentemente. Ho visto proprio di recente un paio di video con donne mature e ragazzi giovani iniziare con la provocazione di un semplice tocco e io ho tutta l’intenzione di creare la mia personale avventura erotica, sono una donna matura si, ma ho ancora una gran voglia di scopare.

“Vuoi qualcosa da bere intanto che controllo le chiavi? Ho della birra, vino, semplice acqua…” Mi risponde che la birra va benissimo. La stappo, gliela porgo e, sfiorando con le dita il palmo della sua mano, prendo il mazzo.

Passione con una milf

Nelle fantasie erotiche di ogni milf c’è quella di chiavare con un ragazzo più giovane e questa è la mia occasione d’oro, non posso lasciarmela sfuggire.
Già che siamo in vena di cliché aderisco al più banale che mi si offre: faccio cadere le chiavi in modo tale che lui mi veda piegarmi a 90 per raccoglierle. “Vediamo se entrano, oh si, entrano proprio bene” scosto una ciocca dal viso e lo guardo negli occhi “vuoi provare anche tu?”

Sono sicura che nella sua mente si stesse già strutturando una storia erotica, con una milf che praticamente gliela sta sbattendo in faccia mi stupirebbe il contrario. E no, non mi stupisco, con uno scatto si alza e mi raggiunge.
Mi bacia e tocca con quella foga di cui sentiamo la mancanza noi donne mature ma che per i ragazzi giovani è del tutto normale.
Mi solleva la maglietta e mi palpa le tette, poi le lecca e succhia i capezzoli. Io non resto con le mani in mano e gli faccio una sega, è veramente duro e da come lo sento eccitato credo che non durerà molto. No cucciolo non verrai così.

“aspetta, fermati” gli ordino (che non si dica poi che noi donne mature seducenti non sappiamo il fatto nostro), abbasso i leggins, sposto le mutandine e uso la porta come appoggio per inarcare la schiena e allargare le gambe. “Scopami, cazzo sbattimi forte” lui obbedisce, mi prende per i fianchi e me lo ficca tutto nella figa, muovendosi con un ritmo frenetico.

Premo i polpastrelli dell’indice e del medio sul clitoride, voglio venire con questo bel martello pneumatico e non con il suo ricordo. “Si, così bravo, mmm si dai continua che mi fai venire, si, scopami” raggiungo l’orgasmo, manco avessi avuto vent’anni e mi godo quella sensazione paradisiaca che mi pervade. “Sborro, sborro!” Esclama e dopo qualche colpo sento il liquido caldo che mi riempie.

Gli lascio riprendere fiato e quando lo tira fuori Mi inginocchio per ripulirglielo, passando la lingua su quel meraviglioso membro non ancora ammosciato.
“Spero di aver presto bisogno di qualcosa, così Ho la scusa per bussarti, sei veramente una bomba!”
“Certo tesoro, quando vuoi e magari faremo con un po’ più di calma”.
Vieni cucciolo, vieni, dopotutto… Sono una milf della porta accanto.

Terry 79

Le milf ti affascinano? Allora non puoi perderti questo racconto erotico con una milf come protagonista. Se invece preferisci una donna matura dal carattere severo, lasciati intrigare dalle nostre Padrone più severe ed esigenti. E se vuoi scoprire una volta per tutte perché le donne mature piacciono così tanto, c’è un approfondimento che non puoi perdere.

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Racconti erotici: la suocera calda

Racconti erotici: la suocera calda

In tutte le famiglie si nascondono segreti hot, io stessa ho contribuito a crearne uno, ricordate il dialogo tra me e Martina nel quale parlavamo di cazzo e genetica? Beh, se non sapete che cosa ho combinato vi consiglio di leggerlo e sono sicura che anche voi custodiate gelosamente qualche avventura erotica in famiglia, non mi sbaglio vero?
Non sono qui però ne per parlare di me né per parlare di voi, bensì della confessione piccante fattami da un amico durante una chiamata erotica. Siete curiosi? Non avevo dubbi, procedete allora con la lettura.

Un desiderio segreto: la suocera

Alessia: “pronto”

Matteo: “Ale! Ho fatto una cazzata colossale, cioè una gran bella cazzata però sempre una cazzata rimane”

A: “hey, hey, calmati e dimmi cosa hai combinato”

M: “ho realizzato una delle mie fantasie erotiche”

A: “ovvero? Hai convinto Katia a fare scambio di coppia?”

M: “magari! Ma non sarebbe una cazzata, io invece l’ho combinata grossa”

A: “ti devo pregare di parlare o lo fai di tua spontanea iniziativa?”

M: “va bene, va bene, mi sono scopato Diletta”

A: “COSA? Mi stai dicendo che sei andato a letto con tua suocera?”

M: “si, esatto, però non siamo stati a letto ma sul tavolo, poi sul pavimento, poi…”

A: “no, no bello, adesso fai un passo indietro e mi racconti tutto dall’inizio”

L’esperienza erotica con la suocera

M: “ok, allora, siamo stati a pranzo da lei come ogni domenica e, come ogni domenica, era impeccabile. I capelli biondi che le cadevano sulla scollatura, le labbra leggermente colorate di rosso, un vestito a fiori lungo fino al ginocchio che esaltava le sue curve e i sandali con il tacco, non alto, diciamo una via di mezzo”

A: “ammazza le hai fatto la radiografia”

M: “non puoi capire, è un sogno erotico mia suocera”

A:  “un sogno erotico, certo, come non capire, come resistere alla meravigliosa suocera calda”

M: “ti ricordo che non sei nelle condizioni di poter sfottere”

A: “touché! Dai vai avanti”

M: “finito di mangiare io e Katia torniamo a casa ma lei si accorge di aver dimenticato là gli occhiali e mi chiede di andare a prenderglieli. Durante il tragitto non ho fatto altro che pensare a quell’abito, morale mi è venuta un’erezione della Madonna. Aspetto un attimo in auto per vedere se si tranquillizza ma niente, quel bel culo è un chiodo fisso e più cerco di non pensarci più il cazzo mi diventa duro. Amen, mi dico e scendo dalla macchina. Beh, sai cosa fa quella porca di mia suocera quando mi vede?”

A: “ti fa notare il rigonfiamento?”

M: “no, peggio, mi abbraccia, mi da un bacio sulla guancia e mi dice che sono proprio un bravo ragazzo”.

Non resisto, scoppio a ridere e lo esorto a proseguire. Si, sono parecchio divertita dalla situazione ma al tempo stesso sono anche eccitata da questa storia erotica un po’ fuori dagli schemi.

La relazione proibita con la suocera

M: “ti giuro che non so cosa mi sia preso ma l’ho abbracciata anche io e… E le ho palpato il sedere. A quel punto mi sono venute alla mente tutte le fantasie erotiche che mi sono fatto negli anni, tutte le volte che mi sono segato pensando a lei e l’ho baciata. Poi è degenerato tutto molto in fretta. Le ho abbassato lo spallino del vestito, non indossava il reggiseno quindi mi sono trovato quel ben di Dio davanti e che potevo fare? Le ho succhiato quel bel capezzolone turgido. Lei gemeva e il sangue non mi è più arrivato al cervello, toccandoci e baciandoci abbiamo raggiunto il tavolo come per magia. L’ho fatta sedere, le ho sollevato il vestito, allargato le gambe e, dopo averle sfilato le mutandine, le ho leccato la figa. Capisci? La figa di mia suocera! Era così calda, così buona…”

A: “e poi?”

M: “poi mi prende il colletto della camicia e mi fa alzare, scende dal tavolo e me la sbottona con una lentezza infinita fino ad arrivare ai pantaloni. Si mette in ginocchio e li slaccia. Pensavo di schizzarle in faccia senza che neanche mi toccasse tanto ero eccitato. Per fortuna figura di merda scampata. Sputa sul mio uccello e se lo ingoia tutto. Dio mio, il paradiso, cioè quanti uomini hanno il sogno proibito della suocera che li spompina? “

A: “tanti, sei un porco fortunato!”

M: “puoi dirlo forte ma… Ho fatto 30 non potevo non fare 31, quindi sfilo il cazzo dalla sua bocca e, come se fossi a casa mia, mi siedo sul divano e la invito a cavalcarmi. Zio can, era infoiata di brutto, dovevi vedere come si muoveva la mia bella suocera calda e quelle tettone che mi sbattevano in faccia. Per distrarmi un po’ le faccio succhiare il mio dito indice e glielo ficco in culo, era così stretto, chissà se si era mai fatta inculare prima”

A: “prima?”

M: “eh, si, me la sono fottuta per bene la sciura. L’ho fatta mettere a quattro zampe sul pavimento e, dopo averle leccato il buchetto, glielo ha aperto. Mi sembrava di stare in un film, e che film! Comunque non ho resistito molto, ero indeciso se sborrarle dentro o sul viso, poi mi son detto: quando cazzo mi ricapita un’occasione così? Quindi le dico che sto per venire e lei si gira, mi sega con la mano mentre mi ciuccia i coglioni. Non ho fatto in tempo a contare fino a 5 che le ho riempito le guance e le labbra. Ma sai qual è la cosa più divertente? Che mi sono dimenticato di prendere gli occhiali”.

E voi avete avventure erotiche in famiglia o storie hot con la vostra suocera da raccontarci? Chiamaci per renderci partecipi oppure per creare una fantasia erotica insieme a noi.
Se invece siete curiosi di leggere altri racconti cliccate qui.

Alessia

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Il mio pacco di Natale

luxury short stories: il mio pacco di natale

Ho sempre odiato e evitato i pranzi natalizi nei quali si radunano parenti che ostentano cortesia e palesano le loro curiosità: ma il fidanzato, ma il matrimonio, ma i figli? Vorrei solo dirgli la verità: zietta cara se mi fidanzassi il povero malcapitato diventerebbe un cervo cornuto perché mi piace scopare, scopare e ancora scopare e non con una persona sola per tutta la vita ma con uno diverso ogni settimana e cuginetta adorata a portare avanti la specie vedo che ci pensi tu, io lo sperma lo preferisco per altre cose.

L’anno scorso però mio padre mi trascinò di peso con la scusa che potrebbe essere l’ultimo natale con la nonna, come dire di no.
Varco la soglia e vedo che tutti sono già seduti a tavola bevendo vino, almeno quello non manca mai.
Tolgo il cappotto e ondeggiando nel mio vestitino di velluto rosso mi siedo nell’unico posto rimasto libero. Mio zio provvede a riempirmi il bicchiere di bollicine dorate, sorseggio e solo in quel momento mi accorgo di avere di fronte il nipote della vecchia zia Sara. Mmmm niente male, il ragazzino spocchioso e grassottello è diventato un uomo mooolto sexy. Appoggio il bicchiere e gli sorrido mentre penso a come sarebbe andare sotto il tavolo con la scusa di raccogliere il tovagliolo e dare un’occhiata e magari una palpatina al suo cazzo.
Osserva ogni mio movimento e fa di tutto per farsi notare, mi godo la scenetta ancora un po’ poi decido di essere intraprendente e gli accarezzo il polpaccio con il piede. Lui non si scosta anzi asseconda il mio movimento. Bene, continuo e, guardandolo negli occhi, prendo un grissino e lo addento mettendone un bel pezzo lungo in bocca. Fa cadere la forchetta ed è quindi lui che si deve abbassare e andare sotto il tavolo, colgo l’occasione e allargo le gambe mostrandogli così autoreggenti e mutandina di pizzo.
Riappare, il suo viso è arrossato e la sua espressione è di desiderio.
Io non faccio più nulla.

Finalmente è il momento del panettone, prendo una fetta ma mio zio mi dice di andare al piano di sopra a scegliere una grappa e chiede alla mia preda di accompagnarmi per aiutarmi a portare i bicchieri. In un altro momento avrei sbuffato ma ora mi stava regalando una chiavata su un piatto d’argento.
Non lo vedo ma so che mi sta guardando il culo e io me lo accarezzo con la mano. Vorresti farlo anche tu vero? Penso e salgo gli ultimi gradini. Mi giro per vedere finalmente la sua figura intera, si, confermo, l’anatroccolo è diventato un bel cigno e ben dotato a giudicare dall’erezione che si intravede dai jeans. Questo è per me come una goccia di sangue per uno squalo, mi avvicino e lo spingo sul divano. Gli slaccio i pantaloni e li faccio scivolare alle caviglie insieme ai boxer, sollevo il vestito, sposto il perizoma e mi siedo sul suo membro. È così duro e io così bagnata… Inizio a cavalcarlo, perché è così bello scopare? Le sue mani mi stringono le chiappe aiutandomi nel movimento. Siamo così attaccati che la sua camicia mi solletica il clitoride. Vorrei solo urlare di piacere invece lo bacio per soffocare i gemiti. Non vorrei staccarmi per nulla al mondo ma rischiamo di fare un disastro quindi mi inginocchio e gli succhio l’uccello fino a farlo venire completamente nella mia bocca. Sorride soddisfatto mentre ingoio il suo seme per non lasciare tracce.
Sto lisciando il vestito e lui allacciando i pantaloni quando sulla porta… ” Zio hai troppe bottiglie non riesco a decidere”.

Stefy

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Ben tornato amore

Luxury Short Stories: Ben tornato amore

“Ben tornato amore!” Do le spalle al piano della cucina e, con in mano due calici di Uberti rosé, mi avvicino al mio compagno. Brindiamo e sorseggiamo il fresco liquido frizzante, appoggio il bicchiere sul tavolo, gli prendo la mano libera e lo invito a sedersi sul divano. Passo il polpastrello del dito indice sulle sue labbra prima di baciarlo dopodiché, stando in piedi di fronte a lui, sbottono la camicetta e faccio cadere a terra la gonna rimanendo in lingerie di pizzo nero e autoreggenti.
Scavalco gli indumenti e mi inginocchio tra le sue gambe, noto che si è già slacciato i pantaloni quindi mi limito ad abbassarglieli alle caviglie. Annuso e lecco i boxer prima di calare anche quelli, sputo sul palmo della mia mano e gli sego il cazzo.
“mi hai scritto che è stata una giornata pesante e quindi ho pensato che avessi bisogno di rilassarti un po’ gli dico tra una leccata di palle e l’altra”
“Se questa è l’accoglienza che poi mi spetta beh… Spero di avere altre giornate di merda” mi risponde sorridendo ” e questo è solo l’inizio” ribatto io.
“FRANCESCA” chiamo e dopo qualche secondo compare nella stanza. Bionda, occhi azzurri, è un po’ più bassa di me ma altrettanto snella, indossa un completino bianco, sembra un angioletto sexy o forse farei meglio a dire il nostro giocattolino sexy.

Mi sposto leggermente a destra per farle spazio e insieme facciamo scorrere la lingua sul pene del mio uomo, ora che è lucido e bagnato la prendo per i capelli e le spingo la testa sul cazzo, voglio che lo ingoi tutto. “Brava puttanella, succhia, così da brava non ti fermare” le dico mentre continuo a guidarla nel movimento. I suoni gutturali riecheggiano nella stanza fino a che, tirandola per una ciocca, la stacco dal membro. “Adesso voglio che ti impegni, devi leccare il culo a me e le palle a lui in tanto che scopiamo e se saremo soddisfatti avrai un premio”. Annuisce e io mi siedo su quel bel cazzo duro e lo cavalco.
Mi muovo su e giù, su e giù aumentando la velocità per godere e placare l’eccitazione, lei si dà da fare come una cagnetta per accontentare entrambi, lui mi morde il collo e strizza le chiappe. Lo bacio e vengo fortissimo. “Ripuliscilo!” le ordino ancora ansimante “senti il mio sapore”. Prendo un grosso dildo che avevo nascosto dietro un cuscino, lo strofino sulla mia figa bagnata e lo faccio succhiare al mio partner poi lo infilo nella passera di Francesca.

La scopo con veemenza mentre continua a spompinare, sentirla gemere con la bocca piena è stupendo ma cattiva la nostra bella bambolina, raggiunge l’orgasmo e si stacca dall’uccello per urlare di piacere, cazzo, ho proprio la mano da fata! Le do un sonoro schiaffo sulle natiche e, afferrandola per il polso, la faccio voltare verso di me.
Ci baciamo e tocchiamo dappertutto, mi ciuccia un capezzolo mentre stuzzica il mio clitoride e io le palpo un seno mentre con l’altra mano percorro la sua schiena, graffiandola delicatamente con le unghie laccate di rosso.
“dio mio sborro” a queste parole faccio accucciare Francesca, io le blocco le braccia e lui le ficca il cazzo in bocca per eiaculare. “Non osare ingoiare o peggio sputare” le intimo e prima che possa fare qualsiasi cosa la limono, in modo tale da ricevere un po’ di seme e entrambe mandiamo giù la nostra dose.
“Fantastiche ragazze” si complimenta mentre la aiuto a ricomporsi e, scambiato qualche convenevole la accompagno alla porta. Quando la chiudo mi prende per i fianchi per fare appoggiare il mio culo al suo pene. ” Ti adoro, sei la mia troia” mi sussurra all’orecchio spostandomi le mutandine ” vedrai che bella sorpresa ti farò trovare io” allargo le gambe per permettergli di penetrarmi e sbattermi “Qualsiasi cosa con te ma adesso fottimi”.

Roxy

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Un incontro eccitante… Da morire

LUXURY SHORT STORIES: Un incontro eccitante… Da morire

Gonnelline da scolarette e capelli di tutti i colori, tute aderenti da supereroe e creature magiche, dove mi trovo? Ad una fiera cosplay nei panni di Catwoman ma no, non sto aspettando Batman, no, neanche il Pinguino bensì Ghostface. Cosa unisce la donna gatto ad uno spietato omicida? Il sesso!

Ho conosciuto C. Al Lucca comics, mi ha fatta morire di paura avvicinandosi di soppiatto alle mie spalle per fingere di accoltellarmi e, rallentati i battiti, siamo scoppiati a ridere. Si è tolto la maschera e si è presentato. “Hey dobbiamo andare!” La mia amica, nei panni della principessa Leila, mi chiama a rapporto e io la raggiungo ma non prima di avere scambiato il numero con l’assassino.
In questi mesi ci siamo sentiti quotidianamente e il rapporto si è fatto più intimo seppur a distanza. Sexting, chiamate erotiche, video e foto eccitanti hanno fatto aumentare notevolmente la tensione sessuale tra di noi. La voglia di vedersi era tanta ma gli 800 km che ci separano e il lavoro non ci permettevano di organizzare un secondo incontro, fino ad oggi.

Sarei voluta andare in aeroporto a prenderlo e farmelo nella prima nicchia isolata disponibile, appoggiarmi al muro, alzare la minigonna e farmi sbattere o segargli e succhiargli il cazzo in auto e invece mi tocca aspettare. Il bel signorino ha deciso che devo riconoscerlo e come premio mi regalerà un abbondante sborrata in faccia. Facile, direte voi, e no! C’è il raduno nazionale a tema Scream, questo vuol dire centinaia di Ghostface e, per quanto mi potrei prendere ogni singola eiaculazione, io voglio la sua, come prima almeno.

Infilo i guanti e la maschera, ritocco il rossetto e mi avvio al padiglione di ingresso.
“Bella gattina fai le fusa?”, “micetta miao”, “vieni sulla mia batmobile?” Sono solo alcune delle frasi che mi accompagnano durante la mia ricerca tra gli stand. Lo so, con questa tutina aderentissima sono uno schianto ma… Giù le mani, queste curve feline non sono per voi.
Guardo il telefono, niente, neanche un messaggino. Che ci abbia ripensato? Intanto passa un’ora e io comincio a spazientirmi.
Un uomo pipistrello mi chiede di fare una foto con lui all’esterno, accetto tanto ormai 5 minuti in più o 5 minuti in meno non fanno la differenza. Gli scatti diventano ovviamente 3,4,5 ed è proprio durante l’ennesima posa che intravedo il gruppo all’interno del capannone. Mi congedo dopo avergli lasciato il contatto Instagram in modo tale che mi possa passare le fotografie.

Entro, suona il mio dispositivo, è un numero che non conosco. “Pronto” “il problema non è dove sono ma chi sono” rido, si era fatto prestare il telefono e ha cercato di camuffare la voce ma quell’accento e quel timbro vocale sono indimenticabili. “Mmmm non era al contrario? Quindi ora mi basta trovare uno sgabuzzino senza vie di fuga, aspetto di sentire la porta sbattere, mi giro e voilà ecco l’assassino giusto?” Mentre parlo cerco di capire chi sta usando il cellulare ma diamine! La metà ce l’ha in mano.
Mi avvicino, chiudo la chiamata e immediatamente faccio partire quella a C. prima che abbia il tempo di mettere il silenzioso o allontanarsi.
Beccato!

Sono agitata e eccitata, aspetto questo momento da così tanto tempo che mi sento avvampare ma cerco di mascherarlo camminando con passo sicuro verso di lui, sono Catwoman dopo tutto.
“Ciao bell’uomo” e intanto prego di non fare una figura barbina sbagliando persona. “Ciao bellezza, mi hai trovato subito” dio mio, dio mio, dio mio mi sento come quelle stupide ragazzette da romanzo rosa che ansimano solo perché sono state sfiorate, basta, diamoci una mossa o mi potrei trasformare nel joker.
” Mi spetta un bel premio ora, se non ricordo male, ragazzi ve lo porto via per un po’, non uccidetemi per questo vi prego”.

Se tra di voi si nasconde qualche cosplayer già saprà che in queste manifestazioni vengono messe a disposizione delle stanze ad uso di Camerino, ecco, noi andiamo lì.
Baci appassionati, palpatine bramose, no signor*, lui si appoggia contro il muro, alza la tunica e io mi affretto a tirargli fuori il cazzo. È mooolto più bello dal vivo e vi assicuro che già rendeva bene dietro allo schermo.
Mi inebrio del suo profumo mentre percorro la lunghezza con la lingua e lo sento diventare durissimo. Lo guardo emmm dove credo ci siano i suoi meravigliosi occhi scuri e lentamente lo faccio scivolare tutto in bocca godendomi ogni centimetro. Lui mi accarezza la guancia con la punta del coltello (finto) e io muovo la lingua sulla cappella prima di iniziare a spompinarglielo.
I suoi gemiti, anche se ovattati, mi fanno impazzire, mi fanno sentire così troia che non posso fare altro che aumentare il ritmo, voglio sentire il suo uccello scoparmi la gola, a seconda i miei movimenti facendolo arrivare in profondità e io continuo instancabile, fino a portarlo al limite.
Si masturba giusto qualche secondo prima di riempirmi il viso di schizzi cremosi che io prontamente raccolgo con le dita e assaporo.
“Piaciuto il regalo?” “Da morire, no, direi che questa non è l’affermazione giusta da usare visto il contesto, tantissimo, ecco si, mi è piaciuta tantissimo e ne voglio ancora” ” sapevo che ne avresti voluta ancora. Potete venire!”

A questa sua affermazione sei suoi sosia entrano e si posizionano in piedi di fronte a me, sollevano l’abito e iniziano a toccarsi il membro.
Io, ancora in ginocchio, sorrido a C., abbiamo fantasticato diverse volte sul bukkake ma mai avrei pensato ad un risvolto del genere. Vorrei sfilarmi la tuta e farmi fottere a turno ma, tutto sommato, meglio una prima volta soft.
Li incito a riempirmi il volto di sborra, a darmi tutto il loro seme, ad avvicinarsi per sbocchinarli.
Il primo accosta il cazzo alla mia guancia destra e viene copiosamente, nel giro di poco lo imitano anche gli altri.

Non so se sia più bagnata la mia faccia o la mia figa, quello che è certo è che non posso uscire in quelle condizioni.
C. mi prende per mano e mi aiuta ad alzarmi, mi accompagna davanti ad uno specchio e ciò che vedo mi piace molto. Viso e maschera sono quasi completamente imbiancati. “Non possiamo farti girare per la fiera così” “no decisamente no” rispondo “ma non voglio sprecare con l’acqua questa prelibatezza”.
Si toglie il travestimento, mamma mia quanto è bello, e, inaspettatamente, lecca la sborra e me la passa baciandomi, fino a ripulirmi completamente.
Non mi era mai capitato niente del genere e posso dire che questo gioco e complicità siano la cosa più erotica mai provata.
“Ora però ti voglio tutta per me, voglio scoparti ovunque troia” “si, ti prego, sono così eccitata che potrei impazzire”.
Salutiamo i sei ignoti e saliamo sulla mia auto. No, non siamo arrivati in hotel e, siccome sono cattiva, tutto il resto ve lo faccio immaginare. Vi dico solo che è stata la serata di sesso migliore della mia vita.

Selina

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Mi bagno al bagno

Luxury Short Stories: mi bagno al bagno

No, questo è troppo corto, mmm questo da suora, oh! Questo perfetto! Mio fratello mi chiama e mi dice di scendere, pronta al pelo e per fortuna sono molto soddisfatta del risultato. Indosso un vestitino di pizzo rosso aderente che arriva a metà coscia, il tessuto crea sulla scollatura e sulla schiena un intrigante effetto vedo non vedo, decolleté opentoe nere abbinate alla borsetta, capelli sciolti sulle spalle e giusto un po’ di matita e di mascara per incorniciare i miei occhi da gatta.

Arriviamo davanti al locale ed ecco lui, bellissimo e altissimo, che svetta tra la gente. Sento un piacevole formicolio tra le gambe e forse fisso per qualche secondo di troppo il suo petto e le sue spalle ma quella camicia mi sta facendo pensare alle peggio porcate.
Ci sediamo ad un lungo tavolo e lui si mette di fronte a me. Vorrei sfilare la scarpa e appoggiare il piede sul suo cazzo per provocarlo e invece, altro che audacia, sento le guance diventare dello stesso colore dell’abito appena mi rivolge la parola.
Ordiniamo da bere e tutto procede come niente fosse fino a quando…
“Ragazzi so che può sembrare una richiesta strana ma non ci sono altre donne e io ho la fobia di andare al bagno da sola, qualcuno sarebbe così gentile da accompagnarmi?”.
No, vi giuro che non si tratta di una scusa, non sono così spudorata, solo un po’ matta ma fortuna vuole che sia lui a proporsi. Grazie signore grazie!
Dio quanti gradi ci sono qua dentro?

Mi prende per mano e si fa strada tra la gente, strano, non c’è fila quindi lo ringrazio, chiudo la porta e regalo al water tutta la mia pioggia d’orata. Sono così eccitata che già solo lo sfregamento della carta igienica mi dà sollievo. Meglio uscire.
Mi lavo le mani e vedo, attraverso lo specchio, che mi sta guardando il sedere poi il nostro sguardo si incontra, mi giro, si avvicina e mi bacia. Uso il bordo del lavandino per sedermi e allargare le gambe così riesco a strusciarmi contro la sua patta. “Ti voglio” gli sussurro all’orecchio, gli lecco il collo e il labbro inferiore ” ti voglio da impazzire”. Mi prende in braccio e ci chiudiamo in bagno, gli slaccio i pantaloni e li faccio scendere insieme ai boxer neri oh si, finalmente vedo il suo bel cazzo, grosso e duro.
Il mio vestito ormai è completamente sollevato, sposto il perizoma a lato e, aiutandomi con la mano, lo faccio entrare. La porta sbatte ad ogni colpo che mi dà, le sue mani mi strizzano le chiappe e io mi avvinghio a lui per sentirlo tutto fino in fondo. Vorrei urlare e farmi scopare in tutti i modi possibili e immaginabili ma sono così eccitata che vengo ad una velocità imbarazzante. Cristo che liberazione!
Mi rimetto in piedi e mi accuccio davanti a lui.
Lo lecco dalle palle fino alla cappella, è tutto bagnato e sento il mio sapore mentre lo prendo in bocca e inizio a spompinarlo. Adoro sentire che mi tira i capelli e che mi spinge il cazzo in gola. “Voglio bere la tua sborra” gli dico guardandolo negli occhi e riprendendo a succhiare.
Sta per venire, apro le labbra e tiro fuori la lingua che pochi secondi dopo riceve tutto il suo sperma e mmmm buono, ingoio tutto.
Ci ricomponiamo alla bene meglio e torniamo al tavolo. Chi mai potrà credere alla scusa della fila per giustificare il tempo passato?

 Biondina 00

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Un battesimo “sofferto”: lavori in corso nel mio culetto

Luxury Short Stories: Un battesimo “sofferto”: lavori in corso nel mio culetto

Ammetto che un po’ la invidiavo!
Parlava di certi argomenti con una naturalezza tale da sembrare, a volte, un essere proveniente da un mondo del tutto diverso rispetto al mio. Eppure eravamo cresciute insieme e avevo anche io la mia esperienza alle spalle, coi ragazzi. Farsi inculare, però… Suvvia! Perché poi? La mia fighetta era così caruccia, mi faceva godere così tanto!!

Il mio ultimo ragazzo, non uno da una botta e via, uno serio, aveva davvero un bel cazzo, davvero grosso rispetto ai precedenti che avevo “provato”. Mi dicevo che forse la mia amica parlava così perché aveva avuto delle esperienze con cazzetti microscopici e allora per lei non era un problema farsi inculare.
Ma io avevo paura, mi si dia pure della stupida, ma nei video porno che mi era capitato di vedere le ragazze urlavano un casino quando le inculavano. Non pareva essere un’esperienza del tutto indolore, ecco!
Eppure lei insisteva, più del mio ragazzo. “È una cosa da provare, fidati di me”, “ti farà sentire diversa”, “arricchisce il tuo essere donna” e frasi del genere che, sinceramente, poco o nulla spingevano verso la voglia di sverginamento del mio culetto.

Il mio ragazzo? Ogni tanto appoggiava la cappella proprio lì sul mio buchino, ma sapeva che non poteva procedere oltre e rispettava la mia scelta.
Un giorno però, quando me lo appoggiò tra le chiappe, sentendo e risentendo le parole della mia amica riecheggiarmi in testa, per un attimo pensai “dai, ti prego ficcamelo dentro senza avvisarmi”. Non lo fece. Sono certa che se avesse sentito queste parole il cazzo sarebbe diventato ancora più duro. Ma quelle parole rimasero solo nella mia testa, insieme a quelle della mia culo-navigata amica.

Una sera, tornando da lavoro, mentre andavo alla fermata della metro, passando davanti a quel sexy shop le cui vetrine mi erano tanto familiari e in cui avevo messo piede un paio di volte per comperare qualche gadget per amiche che festeggiavano l’addio al nubilato, mi venne in mente che, forse…avrei potuto provare da sola.
Sì, non volevo creare false speranze al mio ragazzo per poi dirgli “no, no, guarda, scherzavo, meglio che esci dal mio culo”. Avrei potuto testare da sola la mia resistenza all’inculata!!

Entrai. Per fortuna non c’era molta scelta. Ci avrei impiegato delle ore, altrimenti, prima di decidere cosa acquistare, persa tra colori, materiali, venature, ecc. Bianco pallido o nero. Piccolo, medio, grande. Comprai un bel cazzo finto nero (marrone scuro in realtà) che rispondesse più o meno alle dimensioni del cazzo di lui. Sono una ragazza precisa. Chiesi addirittura di provare la presa per verificare che non fosse troppo piccolo. Una ragazza probabilmente mi avrebbe invidiata sapendo che stavo controllando che fosse come quello che mi scopavo. E il commesso? Mentre pagavo mi chiedevo se avesse mai provato del senso di inadeguatezza lavorando lì, visto che, immaginavo, la maggior parte delle donne che compra questo tipo di oggetto, lo compra bello grosso. Bah! Magari piacciono anche a lui così.

Seduta nel mio posto in metro non riuscivo a smettere di sorridere pensando all’acquisto che ingombrava la mia borsa. Avevo voglia di sbirciare dentro ma sono un po’ troppo riservata per condividere con degli sconosciuti i miei acquisti a un sexy shop.
Il sesso mi piace, chiariamo subito questo punto. Scoperei dal mattino alla sera con annesse sessioni notturne. Decisi che mi sarei goduta il momento. Avrei cenato, visto il mio ragazzo, certamente scopato, dato la buonanotte ai whatsappiani e poi…il mio momento.

La resa dei conti. A noi due mio bel culetto! Tolsi quel bel giocattolino dalla sua scatola, lo poggiai accanto a me sulle lenzuola, sollevai appena la corta gonna della mia camicia da notte di seta rossa, tolsi il perizoma e piegai le gambe, aperte come quando il mio ragazzo mi lecca il buchetto.
Lo presi in mano. Forse avevo esagerato con le dimensioni. Adesso che il confronto con il suo cazzo era più vicino nella mia memoria, mi resi conto che sarebbe stato perfetto un cazzo tra il medio e il grosso.
Certo era molto realistico. Una cappella così l’avrei succhiata volentieri. Mentre lo avvicinavo al mio culo mi sentii prendere da quell’ansietta da prestazione, quella di un colloquio di lavoro, o di un esame all’università. Sistemai meglio le chiappe così che fossero ben aperte. Con il dito indice dell’altra mano cercai il buchetto e avvicinai quel bel cappellone. Spinsi timidamente. Spinsi. Non entrava. Spinsi. Spinsi più forte. Cominciai a sentire qualcosa, cercai davvero di ficcarmelo in culo, ma era troppo piccolo il mio buco del culo. Non andava. “E che palle” pensavo, “ci sarà pure una ragione se lo chiamiamo «buchetto»”! Continuai per una buona mezz’ora a cercare di incularmi da sola, cambiando posizione, cercando di rilassarmi, ma nulla!

Al mattino la mia desolazione aveva le fattezze di un cazzo finto che mi guardava, ancora lì, di fianco a me, poggiato sul copriletto, e pareva dirmi che sono proprio una sfigata fifona! Dovevo parlarne al mio ragazzo, dirgli tutto e provare con lui. Oppure… Afferrai il telefono, lo fotografai e mandai un vocale piagnucoloso alla mia amica, chiedendole spiegazioni. Lei diceva sempre che non c’è buco troppo piccolo.
Era ancora troppo presto per sperare in una sua risposta tempestiva. Cosa arrivò, poi, insieme a una decina di faccine che ridevano a crepapelle del mio fallimento? La foto del cassetto aperto del suo comodino e, all’interno, la scoperta dell’acqua calda! Intendo dire che potevo arrivarci da sola: il lubrificante idiota, il lubrificante! Mi diedi dell’idiota per ben cinque minuti prima di ringraziarla per la dritta e chiederle recensioni sulle marche più famose. La spiritosona mi salutò dicendomi che era comunque fiera della mia “apertura”. Stronzetta!

Tornai al sexy shop nel tardo pomeriggio, comperai due tipi di gel e…un altro dildo, di più modeste dimensioni, con ventose. Dopotutto Roma non fu costruita in un giorno, perché sfondare il mio culo in un minuto?
Sentivo la vittoria così vicina che decisi che la cena poteva aspettare. Ero così galvanizzata che sulla metro del ritorno avevo vagliato le varie possibilità per incularmi per bene.

Arrivai a casa, mi tolsi la gonna, annodai la camicia alla vita, la sbottonai anche un po’ di più per guardare le mie tette. Mentre mi lavavo le mani guardavo il mio viso sorridente nello specchio. Cominciavo già a sentirmi una vera porca! Insomma, più del solito. Mi distesi sul divano, gamba uno sullo schienale, gamba due spalancata verso il pavimento. Presi dalla borsa il mio amico semiliquido e cominciai a massaggiare il buchetto. A dirla tutta, visto che ho due mani…decisi di usarle tutte e due. Mentre la mia figa si bagnava, senza nemmeno rendermene conto, mi infilai un dito lubrificato in culo, poi ne aggiunsi un secondo. Cazzo come mi bagnavo poco più su. Presi il mio nuovo cazzo e lo cosparsi ben bene, forse anche più del necessario. Di nuovo quella voglia irrefrenabile di succhiare il cazzo. Per fortuna di lì a poco sarebbe arrivato il mio ragazzo.

Mi alzai, lo poggiai sulla sedia della cucina, poggiai le tette sul tavolo, controllai di nuovo con le dita l’apertura del mio culo e poi…scivolai verso il cazzo per impalarmi.
Non entrò immediatamente, lo spostai con la mano verso il punto giusto, chiusi gli occhi, poggiai le mani sul tavolo e godetti ogni millimetro dell’entrata di quel cazzo nel mio culo. Oh, mi sentivo proprio una troia!
Mi impalai e mi scopai, ansimai e gemetti. Mi scopai il culo. Il cellulare squillava, ma io continuavo a prendere il cazzo in culo. Su e giù, su e giù, e andavo sempre più a fondo, sempre più a fondo in quel culo appena sverginato. Mi feci prendere così tanto dalla foga, quando mi misi dritta sul cazzo con le sole mani che si reggevano al bordo del tavolo, che la ventosa si staccò. Ero così eccitata, bagnata. Lo tirai fuori, mi sedetti, mi misi a cosce aperte coi piedi sul tavolo e continuai a gemere e godere col cazzo in figa finché non lo bagnai tutto venendogli addosso.

Presi il cellulare e, ancora un po’ ansimante, registrai al mio ragazzo “vieni subito, devo darti una cosa”.

Malaké

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SOTTO LE LENZUOLA O SOPRA LA LAVATRICE? LUOGHI INSOLITI PER IL SESSO!

SOTTO LE LENZUOLA O SOPRA LA LAVATRICE? LUOGHI INSOLITI PER IL SESSO!

FUORI DAL LETTO CHE TI DICO DOVE FARLO

Stanchi della solita routine sul comodo materasso?
Lei si è addormentata mentre facevate sesso? Azz, già tre volte questa settimana.
Lui si addormenta con le dita nella tua caverna magica? O peggio, con la lingua? Perbaccolina, state attenti! Potresti ucciderlo nel sonno.
Immagino già i titoli “uomo affogato nella patata, la partner mortificata: «sì, lo ammetto, mi bagno troppo»”.

USCIAMO DA STO LETTO?

C’è pure chi fa sesso a letto con il televisore acceso.
Per non disturbare i vicini forse, o forse per non perdere la partita di calcio, o forse perché almeno ha qualcosa di interessante da fare quando lei o lui perde tempo in preliminari troppo lunghi.
Non sono una nemica del letto eh, precisiamo (e nemmeno della TV)!!
Anche a letto il sesso può essere grandioso, c’è una miriade di posizioni da poter provare. Le avete sperimentate tutte? Naaaa, questo lo credete voi!
In questo contesto, però, non voglio restare a letto con voi (anche perché chi mi conosce sa che il mio partner è geloso): voglio esplorare il resto della casa, per cominciare; per finire vi porterò fuori di casa per andare a vedere quali sono considerati i posti più stuzzicanti e strani dove fare l’amore.

IN GIRO PER CASA

All’ingresso

Avete un attaccapanni? La giacca, insomma, dove la mettete al rientro?
Pensate se poteste mettere la vostra compagna con le manine sui bracci più alti, petto contro l’albero (questa ce la ricicliamo anche per la scampagnata magari), culetto un po’ sporgente…eh? Come?
Scusate, vuole aggrapparsi lui ai bracci. Va bene, va bene, fate come volete eh. Io do solo dei suggerimenti di base!!
Ecco, suggerimento importante: se ci sono indumenti che preferite non far profumare di sperma o altro, magari rimuoveteli, ok?

Zona divano

Andiamo avanti e insomma, lì c’è il divano e non mi ci  soffermerei più di tanto. Però, come nel caso del letto, ricordatevi che ci sono anche modi alternativi di utilizzare i nostri soffici amici.
Cioè, vuoi mettere la bellezza di un orale in cui uno dei due è seduto sulla spalliera e l’altro in ginocchio sui cuscini del divano con il viso tra le cosce dell’altro? Oh, se siete bravi, si possono coinvolgere anche i piedi di chi è seduto sulla spalliera.
Altri classici da divano, raga’, sempre che la dimensione del vostro pene ve lo consenta con risultato gradevole, della scopata in piedi contro lo schienale del divano, vogliamo parlarne?
Darei un “wow” come punteggio e un doppio “wow” per… che ne pensate di scopare col corpo dell’altro piegato non a 90 gradi, di meno!? Cioè, piegato di più. Insomma, col bracciolo del divano che faccia da poggia-caverna o poggia-membro, a seconda delle preferenze della coppia.
Ma smettiamola con il divano.

La lavatrice

Un classico che almeno una volta nella vita dovete far provare è il sesso sulla lavatrice in funzione!!!
Tra l’altro la mia cammina per casa quando centrifuga, che immane goduria!
Anche in questo caso, decidete voi come, stando attenti, come ha suggerito il mio compagno, che non sia da incasso, posta sotto ai fuochi da cucina.
Ecco, in quel caso, forse, eviterei. Poi, oh, fate voi.
Il titolo me lo immagino “sesso infuocato e ustionato di una giovane coppia. Lui si giustifica: «non l’ho salvata subito perché credevo urlasse per la mia prestazione»”! Già già…il pisello più grosso del mondo!

Ovunque in orizzontale, verticale e obliquo

Piccio’, usate tutto: tavoli, sedie, stipetti, armadi, mura!

In doccia

E usate la doccia per fare sesso: fatto bene è un triplo “wow”! Non dimenticate l’antiscivolo. No, no, non per il vostro cazzo, quello deve scivolare. Per il piatto doccia, su!

Balconi, terrazze, gazebi, giardini di casa

Volete osare? È tutto buio lì fuori? Chi non ha mai fatto sesso in balcone alzi la mano.
A seconda del vostro grado di esibizionismo, ci sono modi di farlo che coprono o scoprono le vostre parti intime. Sarebbe interessante cominciare dal tutto coperto per poi andare sempre più osando.
Non vorrei rompere ma…sconsiglio il sedersi sulle ringhiere: il mio gatto è caduto tre volte e voi non avete 9 vite (o 7, non c’è univocità nel mondo).

Va bene, dopo la carrellata veloce in casa, prendete le chiavi e il lubrificante che usciamo, via.

DOVE FARE SESSO FUORI CASA

Fare sesso o fare l’amore che dir o far si voglia, ci sono alcuni luoghi che nelle fantasie ricorrono davvero mooolto spesso.
Visto che stiamo uscendo di casa, prima ancora di una sveltina in auto per ricordare i tempi che furono, iniziamo da…

L’ascensore

Spesso usato per scaldarsi, dando una palpatina qui e  una lì, l’ascensore rimane nella “top five” dei luoghi sognati per farsi una trombata non usando la tromba delle scale. Sì, questa era pessima ma non ho resistito. Chiedo scusa in ginocc…no. Chiedo scusa e basta che devo finire l’articoletto e poi mi distraggo.
Ora, il massimo della trasgressione sarebbe farlo in quegli ascensori ove la cabina è trasparente, avete presente? Quelli in cui da fuori si vede tutto l’interno. Anche in questo caso, a vostra discrezione.
Non sono facilissimi da trovare magari, in alcuni alberghi, magari un po’ costosi, però ci sono.
Rischio variabile: dovete decidere se bloccarlo o se vi stuzzica di più l’idea che qualcuno possa farlo aprire mentre state ancora copulando. Ah, certo, se poi volete farlo con pubblico presente…sto zitta!

Il bagno pubblico

Già, già, si ritrova molto spesso nelle fantasie, che siano bagni di treni, aerei, bar, uffici, ecc., anche in questo caso credo che l’eccitazione dipenda molto dall’idea che dietro quella porta ci sia gente, tanta gente.
Qualcuno potrà perfino bussare alla porta mentre lo state facendo. Figo, no?
Infilerei qui anche i camerini dei negozi di abbigliamento, sempre per via della vicinanza con il mondo esterno.

La spiaggia

Sarà per via della mia sicilianità, ma questo lo trovo  poco strano come posto. Insomma, c’è ancora qualcuno nel mondo che non ha mai fatto sesso in spiaggia? Davvero? No, dai, non prendetemi in giro!
D’accordo, c’è umidità.
D’accordo, ci sono i granelli di sabbia che si infilano ovunque.
D’accordo, è difficile trovare un luogo riparato.
D’accordo, ho capito!! Entra in acqua allora. No, non ci credo. Davvero c’è ancora qualcuno nel mondo che non…

Il posto di lavoro

Ora, ci sta che ci siano luoghi di lavoro che non consentono di fare sesso con il partner ufficiale, proprio per l’assenza di “postazioni” adeguate. Capirete che, allo stesso tempo, non potevo esimermi dall’annoverare l’ufficio tra i posti dove farsi una bella sessione di allenamento da sesso. Se avete la possibilità: fatelo!!
Vi rendete conto di quante possibilità offre già la sola scrivania? Sotto, sopra, sottosopra? Non mi ci fate pensare, perché altrimenti vi mollo qui e vado a fare sesso in ufficio dal mio lui, pure mentre continua a lavorare!

Quello che mi manca

Non volevo spoilerare troppo presto.  Cercando su internet, un sito ha annoverato questo come luogo strano per fare sesso e, in effetti… Avete mai fatto sesso in una cabina per le fototessere? Quelle che si trovano vicino alle stazioni ferroviarie, agli aeroporti? Caspiterina, questa sì che sarebbe forte!
Non dimentichiamo che c’è anche la possibilità di immortalare l’evento! Sarebbe proprio la parte migliore dopotutto, no? No, no. Non volevo sminuire le vostre prestazioni, su, non siate permalosi!!

Abbiamo finito!
Termino qui con la mia carrellata di luoghi (diversi dal letto), alla portata di tutti (o quasi) dove fare i porcellini, ma se ve ne vengono in mente altri (fattibili come questi però eh), fatecelo sapere.
Io, intanto, vi lascio e vado a cercare la macchinetta per fototessere più vicina a casa mia!

Divertitevi!!

Martina

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Una storia tutta da scoprire

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