IL SALOTTO HOT DI LUXURYLINE: CHIACCHIERE PICCANTI CON SARA
INTERVISTA A SARA: TRA DOLCEZZA, PASSIONE E TANTO CARATTERE
Martina: Ed eccoci di nuovo qui, nel magico mondo delle chiacchiere piccanti. Ormai lo sapete anche voi: nella grande famiglia di Luxuryline resta solo il meglio, yeah! E se è vero (è vero, è vero) che una voce sa accendere desideri, fantasie e far volare l’immaginazione, oggi abbiamo il piacere di farci raccontare il proprio mondo da uno degli ultimi acquisti della vostra linea erotica preferita, una voce giovane e fresca che vi fa volare alto, mettendo un po’ di sale (e tanto pepe) anche nelle giornate da mensa ospedaliera.
Per me, ma soprattutto per voi…Sara 119! Pronti a scoprirla?
Ciao Saretta! Benvenuta nel nostro salottino hot.
Sara: Ciao Martina, che presentazione, grazie! E ciao anche a tutti i nostri lettori! È un piacere essere qui a raccontarvi un po’ di me…o almeno quella parte che magari in chiamata non si ha tempo di affrontare.
M: Eh, lo so io cosa affrontate in chiamata, monellacci. A me invece interessa sapere una cosa che non chiedo proprio mai a nessuna (bugia). Com’è iniziata la tua carriera nella linea erotica più meravigliosa del mondo? Ricordi la tua prima chiamata?
S: È iniziata quasi per caso: ho digitato su Google “lavori che si possono fare online” ed eccomi qui. Ricordo benissimo la mia prima chiamata: ero tesa come un filo di lingerie appena allacciato. Ma dopo i primi minuti ho capito che mi stavo divertendo davvero, mi sono lasciata andare…ed è andata.
M: Perché hai scelto proprio il nome “Sara”? C’è un significato?
S: Nessun retroscena complicato. Mi piaceva il suono: dolce, semplice, diretto. L’ho detto a voce alta, e ho sentito che mi somigliava. Funzionava. E così, da quel momento, per chi sa come cercarmi, sono Sara.
M: E voi sapete come cercarla, sì? Codice 119, solo qui su Luxuryline (quando esagero coi mini spot ditemelo eh).
Sara è un personaggio o c’è molto di te?
S: Sara è un personaggio, certo…ma con le mie curve e il mio cervello ben acceso, “con le mie discese ardite e le risalite”. Non è una maschera però, diciamo che è una versione “selettiva” di me: mostra solo ciò che vale la pena svelare, in base a chi ho dall’altra parte. C’è chi mi provoca con intelligenza, chi entra in punta di voce, chi osa davvero. E io rispondo di conseguenza.
Sara è fatta di sfumature, di pieghe, di pulsazioni. Non è mai uguale, perché non c’è un copione da seguire (e anche se ci fosse non credo lo seguirebbe).
Insomma, non sono mai la stessa due volte. Perché ognuna delle persone che chiama è a suo modo unica. E io lo sento.
M: At the face! Va bene, ma in generale, tutti questi “unici” maschietti, cosa ti chiedono più spesso al telefono?
S: Di sentirmi godere. È la richiesta più frequente sì.
M: Sì, in effetti è un classico intramontabile.
S: Per molti c’è qualcosa di profondamente eccitante nel sentire il nostro piacere, come se fosse una conferma, una conquista, un piccolo trionfo personale. No? E del resto spesso…lo è.
M: Ti vedo sempre rossissima, immagino che ormai tu abbia dei clienti abituali. Ci sono quelli che ti raccontano anche i drammi con la suocera?
S: Con la suocera? Beh, sì, ho clienti che mi chiamano regolarmente e con alcuni si è creato anche un legame carino, di confidenza, ma scusa eh…difficilmente con me pensano alla suocera. In questo mondo, la suocera sparisce come un brutto ricordo e lascia spazio solo a pensieri molto più…interessanti.
M: Ahahah. Hai ragione, hai ragione. Sei un pensiero molto interessante tu. Ma invece la fantasia più assurda che ti abbiano mai raccontato?
S: Ho ascoltato così tante fantasie che ormai “assurdo” è diventato un concetto molto elastico. La verità? L’assurdità sta negli occhi…anzi, nelle orecchie in questo caso, di chi ascolta. Per me, tutto è credibile. Basta crederci!
M: In effetti siamo tutte ragazze di fede. Abbiamo fede in voi raga’, che non ci diciate maaai cazzate! Hihi. Va bene, mi assumo la responsabilità per quanto detto. E la fantasia più dolce, Saretta?
S: Qualcuno è stato sorprendentemente dolce, e non solo perché ha evitato la parola “scopata” (che già di per sé è un piccolo miracolo), ma perché ha parlato di “fare l’amore”. E dopo, mi ha detto che avrebbe voluto abbracciarmi. Rimanere lì, un attimo in silenzio, con il respiro ancora addosso. L’ho trovato tenerissimo. E un po’ raro.
M: Sssì. Tieni d’occhio la glicemia però eh. Dimmi, dimmi, c’è qualcosa che non faresti mai, nemmeno per gioco, al telefono?
S: Una volta avrei detto “sì”. Ora so che tutto dipende dal contesto, da chi ho davanti e da come mi sento. Certi limiti cambiano forma.
Ma c’è un punto fermo: i minorenni sono off-limits. Sempre. Senza eccezioni. Senza giochi.
M: Ecco! E ribadiamolo a quelli duri d’orecchio!! ‘Nnamo avanti, va!
Quanto conta la voce in questo lavoro secondo te e cos’altro conta?
S: La voce eh, conta eccome. Ma conta di più come la usi. La voce è uno strumento, ma non basta avere un’arpa se non sai suonarla. Il contenuto, il ritmo, l’ironia, anche la sfrontatezza…quelli fanno la differenza.
Non esiste una “formula segreta”. Ma accogliere l’altro, in tutti i sensi, funziona sempre, no?
M: Eh certo. Non ti parleranno dei loro piani per far fuori la suocera, ma ti sarà capitato però di sentirti una psicologa sexy?
S: Eheh. Sì, quello capita spesso in effetti. Ci sono chiamate in cui faccio più terapia che dirty talk. Ma lo ammetto: mi piace scardinare le corazze. È sexy anche quello, o no?
M: Sì sì, assolutamente.
S: E poi, se posso aggiungere una cosa, diciamolo, stare sdraiati sul lettino o sul divanetto può avere risvolti ben più…stimolanti di una semplice seduta! Naturalmente, massimo rispetto per chi la psicologia la fa davvero: io al massimo li spoglio dell’anima. E qualcos’altro.
M: Ma chissà cosa sarà mai questo “qualcos’altro”! Ve l’avevo detto che è una peperina raga’. Parliamo un attimo della tua vita…extra-telefonica sotto le lenzuola? Dopo tutto quello che senti ogni giorno, riesce ancora qualcosa a sorprenderti davvero, a lasciarti a bocca aperta?
S: Diciamo che, dopo certe telefonate, il mondo reale fatica a tenere il passo. Non mi scandalizzo più da un pezzo, e no, non spalanco la bocca facilmente…a meno che non ci sia un motivo valido. Ci sono ovvi validi motivi e, ogni tanto, funziona eccome l’ovvio, quando trova il ritmo giusto.
M: Ovvio! Ovvio! Che consiglio daresti a chi chiama la nostra linea erotica per la prima volta?
S: Non preoccupatevi di fare bella figura o di sembrare “perfetti”. Qui non vi conosciamo e, credetemi, è proprio questo il bello: potete essere esattamente come siete (o come vorreste essere), lasciarvi andare senza filtri, confidare qualche segreto che non direste a nessun altro. Insomma, fatevi questo regalo senza paura.
M: E a chi giudica il tuo lavoro senza saperne nulla?
S: Consiglio una bella doccia fredda. O un hobby, possibilmente non giudicante. Il bigottismo è noioso, ma soprattutto sterile. La sessualità repressa fa danni. Noi però li ripariamo e direi che ci divertiamo pure.
M: Amen sorella, yeah! Dimmi sorella Sara, usi oggetti o suoni per rendere tutto più credibile quando fai sesso al telefono?
S: Oh sì. Il dildo è un ottimo attore non protagonista: realistico, coinvolgente. A volte più eloquente di certe parole.
M: Non ho dubbi. Hai mai ricevuto proposte fuori dal telefono tipo “molliamo tutto e fuggiamo insieme”?
S: Proposte tipo “molliamo tutto e fuggiamo insieme”? No, ancora niente di così romantico. Però, sai com’è, Martina, capita spesso che chi chiama confonda questo lavoro con un’agenzia matrimoniale o un servizio di escort ed è una cosa che mi scoccia parecchio. Il nostro è un lavoro, e va rispettato come tale! Il mio regno è la voce: con quella, senza nemmeno vedersi, riesco a creare un’intesa erotica e coinvolgente da fare invidia a “Bridgerton” o “Sex/Life”!
M: Ahahah. Provare per credere cari ragazzi! Chiamate Sara 119 e non ve ne pentirete. Dopo lo spot, andiamo avanti. Una fantasia che ti sei portata a casa, c’è?
S: Ce n’è una che non riesco a lasciar andare, quella di avere qualcuno al guinzaglio da “torturare” un po’…e allo stesso tempo da cui farmi servire. Mi piace il gioco di potere, la sensazione di controllo che dà quella dinamica, la sottomissione che si nasconde dietro. Mi stuzzica quel mix di dominazione e intimità, anche quando il turno è finito. Una specie di piccolo segreto che porto con me, perché dai: chi non ha voglia, ogni tanto, di comandare un po’ e farsi viziare?
M: Viziateci, viziateci! E hai un outfit “segreto” o un capo d’abbigliamento che ti fa sentire subito più sensuale, anche quando sei al telefono?
S: Sì: biancheria di pizzo nero abbinata a pantaloncini di raso con dettagli in pizzo. Anche se sono al telefono, indossarli mi dà quella carica in più, come fosse un piccolo rituale che mette in moto tutta la magia.
M: Chiamiamola “magia”, sì. Fuori dal lavoro, quali sono le tue passioni o abitudini quotidiane? C’è qualcosa di semplice o normale (escludiamo il portare al guinzaglio i maschietti) che fai e che nessuno si aspetterebbe da un’operatrice di linea erotica?
S: Di cose semplici e normali ne faccio tante, perché amo la semplicità. Ad esempio, mi rilassa ascoltare le sigle dei cartoni animati! Per rilassarmi davvero, invece, pratico yoga e faccio lunghe passeggiate in città con la musica a palla nelle orecchie. Una mia grande passione sono le lingue asiatiche e la cultura in generale: tra lingue e cul…tura, direi che sono sempre “sul pezzo”.
M: Un bel “pezzo” sì, sì. Non so se hai avuto la (dis)grazia di leggere qualche mia intervista passata…ma ormai è tradizione che io concluda in panni marzulliani. Significa semplicemente: fatti una domanda e datti una risposta!
S: Ahah, ok. Allora, la domanda che mi faccio è: “Ma perché esisto?”.
E la risposta, adesso, la conosco: per far felici i miei ascoltatori, accendere la loro fantasia…e, beh, anche darmi piacere. D’altra parte, se non mi diverto io, come posso far divertire loro?
M: Ecco, lo sapevo che mi tiravi fuori la perla finale! Giusto! Sei proprio un bel mix di dolcezza, ironia e sexytudine. Grazie davvero, Saretta, è stato un piacere chiacchierare con te.
S: Anche per me. Magari ci si sente in orgia con te. E a tutti voi lettori un saluto e un grande bacio dalla vostra Sara!
M: Oh, e a me cosa resta da dirvi se non che potete chiamare Sara 119 e darle il vostro feedback solo qui su Luxuryline la linea erotica che più erotica non si può? Questo: controllate la pagina del semaforo per vedere se Sara è in linea e, se non lo fosse, date pure una sbirciata ai suoi turni. Nella sua pagina, poi, potete ascoltare la sua voce quando volete ma non riceve commenti, quindi, se voleste scriverle qualcosa, anche per un appuntamento fuori turno, dovete passare per la mail contattami@luxuryline.it.
Fate divertire la nostra Saretta e divertitevi con lei!
Adesso è davvero tutto! Ciau.
Martina